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Bisanzio

Bisanzio

L’arte bizantina del Medioevo dall’VIII al XV secolo

Autore/i: Grabar André

Editore: Il Saggiatore

prima edizione, traduzione di Silva de Cesaris.

pp. 244, 55 tavv. a colori, 14 ill. b/n, 7 disegni, 1 carta geografica, Milano

Forse in nessun altro caso, come a proposito dell’arte bizantina, lo studioso è indotto a esaminare tanto costantemente le interferenze fra espressione figurativa e fatti d’arme. In altre parole, gli eventi storici che per secoli dilaniarono l’Impero di Bisanzio fecero letteralmente esplodere fuori dai propri confini una cultura che trovò via via nel tempo nuove «aree geografiche», assoggettandosi alle scorribande di eserciti stranieri e alla più esasperata insicurezza politica, ma sempre mantenendo una esemplare fedeltà ai propri motivi interiori e una sorprendente continuità stilistica. Questo volume traccia appunto il disegno frastagliato dell’arte bizantina medievale, anche nei suoi più sottili movimenti in filigrana, proprio in virtù dei costanti riferimenti alle lotte fra sovrani, alla labilità del territorio dominato da Costantinopoli, alle guerre di espansione. Accanto al quadro storico-geografico, naturalmente, André Grabar ha posto in luce tutte le ragioni di una evoluzione stilistica tesa a esprimere al profondo un preciso senso di universalità religiosa ed etica. Grabar ha studiato e interpretato i valori formali delle pitture, dei mosaici, delle sculture, degli evangelari, dei manoscritti miniati, fino agli oggetti di oreficeria e alle sete istoriate, sempre tenendo presenti i due aspetti contraddittori dei movimenti esterni, cioè politici, e della «cristallinità» interiore di un’arte posta al servizio della fede cristiana. Ne è così uscito un panorama mobile e vibrante che segue con versatilità gli ondulanti caratteri di una cultura espressa nell’essenzialità delle sue formule grafiche e cromatiche, nel distacco fra immagine e realtà, nella sua «autonomia» di fronte al sorgere e al crollare degli imperi.

Nato a Kiev nel 1896 e naturalizzato francese, André Grabar ha frequentato i corsi della facoltà di lettere delle Università di Leningrado e di Strasburgo. Nel 1928 è stato incaricato dell’insegnamento di Storia dell’arte moderna nell’Università di Strasburgo. Dieci anni dopo è stato nominato direttore dell’Ecole des Hautes Etudes pour l’archéologie chrétienne et byzantine, e, nel 1946, professore di Archeologia paleocristiana e bizantina al Collège de France. Dottore honoris causa presso le Università di Princeton e Upsala, fondatore e direttore dei «Cahiers archéologiques», membro di accademie in patria e all’estero, André Grabar ha continuato sempre ad approfondire i problemi dell’arte bizantina, attraverso una ininterrotta attività di studi e di pubblicazioni. Tra le sue opere più importanti figurano, infatti, L’empereur byzantin dans l’art, Parigi 1936; Sculptures byzantines de Constantinople, Parigi 1963; Peinture byzantine, Ginevra 1952.

 

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