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Beethoven

Beethoven

La vita, l’opera, il romanzo familiare

Autore/i: Solomon Maynard

Editore: Marsilio Editori

prima edizione, a cura di Giorgio Pestelli, traduzione dall’inglese di Nicoletta Polo.

pp. 392, Venezia

Nella penuria di studi beethoveniani disponibili nella nostra lingua il Beethoven di Maynard Solomon viene a colmare una lacuna evidentissima: Beethoven, onnipresente nella programmazione concertistica, radiofonica e discografica, come figura biografica è da noi uno sconosciuto, consegnato a poche nozioni e alcuni luoghi comuni. Ma l’interesse del Beethoven di Solomon non è solo in funzione delle lacune italiane. Il libro ha un elemento in più rispetto alla scrupolosa documentazione e allo scaltrito esercizio critico: la categoria dell’analisi psicoanalitica come mezzo conoscitivo della personalità. Cucite nelle pieghe della sua personalità, Beethoven portava parecchie idee ossessive che tramano sullo sfondo di quello che Solomon chiama il suo «romanzo familiare»: ammirazione per il nonno, rifiuto e custodia del padre, incertezza sulla data di nascita, indulgenza circa la diceria di essere figlio naturale di qualche personaggio regale, smania della nobiltà, ricerca di donne irraggiungibili, «fantasia di sauvetage» nei riguardi del nipote, convinzione di esserne il vero e proprio padre.
Così, una vita in fondo povera di grandi accadimenti esteriori diventa avvincente per la centralità e la statura del protagonista: i maestri di Beethoven, le amiche, gli amici, le sue giornate a Vienna, i legami con i protettori, gli editori, i teatri, il pubblico: tutto acquista valore per la capacità di Solomon di far sentire la sproporzione fra la piccola quotidianità e il fluttuare di una grande anima inquieta. Svelate e ricostruite come in una detective-story, le strane «storie» della mentalità di Beethoven (vuoi i fatti – come la tremenda relazione col nipote Karl e la cognata Johanna, o la misteriosissima vicenda dell’Immortale Amata, finalmente qui definitivamente interpretata -, vuoi le fantasie nevrotiche) portano ad ogni opera beethoveniana il contributo di un corredo interpretativo di motivazioni, pensieri, stati d’animo, sogni diurni, rapporti allucinati, reali condizioni di vita, reazioni, idee fisse, crisi, soluzioni di problemi. La carriera creativa di Beethoven viene indagata da Solomon con strumenti raffinati, pervenendo a risultati mai gratuiti. L’analogia fra forme musicali e procedimenti psicologici è condotta con dovuta cautela-e larga esperienza musicale e con la sensibilità artistica, il gusto, l’orecchio che accompagnano l’autore nella sua ricerca.

Maynard Solomon (New York 1930), musicologo e psicanalista, è uno dei massimi studiosi viventi della vita e dell’opera di Beethoven cui ha dedicato diverse originali ricerche che hanno orientato nuovi corsi della critica beethoveniana (in solidarietà con gli studi di A.
Tyson, J. Kerman, L. Lockwood, e dei centri tedeschi della Beethoven-Haus e del Beethoven-Archiv). Solomon, dal lato della sua competenza psicanalitica, è editor della rivista «American Image».

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Argomenti: Biografie, Opere Classiche,

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