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Corano senza Segreti

Corano senza Segreti

Autore/i: Mandel Gabriele

Editore: Rusconi

prima edizione, premessa dell’autore.

pp. 280, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano

Che significato ha oggi il Corano? Quale il suo valore, a fronte delle esigenze degli uomini nel XX secolo? Il Corano senza segreti, scritto da un musulmano per i non musulmani, ci aiuta ad addentrarci sino in fondo nel mondo affascinante e complesso dell’Islam.
Lettura moderna e completa del Libro sacro, lo studio di Gabriele Mandel dà una risposta a quesiti di estrema attualità, ed in modo ortodosso ma obiettivo ripercorre le tappe della composizione, del destino storico e dell’affidabilità dei testi tramandati. Dopo aver tracciato la biografia di Maometto, l’autore affronta i temi essenziali del Corano, con una sintesi di tutti i contenuti: il concetto di Dio, la creazione del Mondo, il Giudizio finale, il significato anche emblematico del Paradiso. Due capitoli sono dedicati ai profeti, ed altri spiegano il digiuno di ramazan, il pellegrinaggio alla Mecca, la preghiera rituale, le disposizioni della Legge, le imposizioni riguardanti l’uomo, la donna e l’unione coniugale.
Un aspetto fondamentale del Corano senza segreti (i cui molti passi citati son qui tradotti con la massima aderenza all’originale) è la schiettezza con la quale Gabriele Mandel affronta temi scabrosi o errori radicati in Occidente come i «versetti satanici», il velo delle donne, le quattro mogli, la «guerra santa». L’autore, offrendoci le molte “letture” che dal Corano hanno tratto i fanatici o i sufi (liberali mistici dell’Islam), fa luce su integralismi ed equivoci e, ristabilendo la verità, conclude che per l’Islam, in definitiva «nessuna guerra è santa».

Gabriele Mandel, offrendoci un quadro completo dei contenuti del Corano e della religione islamica, ce ne presenta le molte “letture” che ne hanno tratto i fanatici e i sufi (mistici dell’Islàm), fa luce su integralismi ed equivoci e, ristabilendo l’attendibilità del testo coranico, conclude che per l’Islàm, in definitiva, «nessuna guerra è santa».

Gabriele Mandel ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Scienze islamiche dall’Università Statale di Konya (Turchia). Direttore dell’Istituto di Storia d’Arte all’Università IULM di Milano, docente di Psicologia alla SSIT di Milano, già direttore della Facoltà di Psicologia dell’Università europea UET di Bruxelles e docente al Politecnico di Torino. Artista versatile, l’European Who’s Who lo cita come «il più importante ceramista islamico contemporaneo». Espositore alla Biennale di Venezia, ha tenuto mostre personali al Museu de Arte di San Paolo del Brasile, al Museu Dolmabahce di Istanbul, al Museo nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, al Museo della Ceramica di Lodi, ai Musei d’Arte moderna di Konya, Ankara, Nuova Delhi, Tokyo, eccetera.
Autore di numerosissimi volumi, questo è il suo primo pubblicato da Rusconi.

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