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La Migliore Salute Possibile

La Migliore Salute Possibile

Un efficace programma, in otto settimane, per imparare a utilizzare pienamente il naturale potere di guarigione del nostro organismo

Autore/i: Weil Andrew

Editore: Edizioni Corbaccio

traduzione dall’americano di Laura Pignatti, titolo originale: Eight Weeks to Optimum Health.

pp. 304, Milano

Salute significa completezza ed equilibrio: uno stato di equilibrio dinamico e temporaneo destinato a spezzarsi e a mutare. Ogni volta che l’equilibrio viene a mancare, il fisico cerca automaticamente di ristabilirlo. Ma come fare per ridurre il più possibile il rischio di malattia migliorando l’efficacia del nostro sistema di guarigione naturale?
Il dottor Andrew Weil, uno dei più brillanti medici d’America e studioso internazionalmente riconosciuto, ci invita a cambiare radicalmente il nostro modo di pensare alla salute e alla guarigione in questo libro immediato, utile, importante, in cui traduce le sue intuizioni e scoperte in un piano d’azione pratico: un programma, settimana per settimana, per migliorare e proteggere la nostra salute presente e futura.
La migliore salute possibile pone le basi per una vita sana e una prevenzione in senso lato. Il dottor Weil non fornisce soltanto informazioni utili per mantenere il nostro naturale sistema di autoguarigione in condizioni ottimali nonostante le sfide della vita quotidiana, ma insegna anche a costruire uno stile di vita che possa salvaguardarci da malattie e crisi di varia natura.
Con indicazioni e suggerimenti spiegati in modo chiaro e documentati da fonti autorevoli, il dottor Weil ci aiuta ad adeguare le nostre abitudini alimentari in modo che la nostra dieta sia più nutriente e idonea al nostro stato di salute – includendo un simpatico e gustosissimo apparato di ricette -, ci indica quali siano le attività fisiche più adatte a soddisfare le naturali esigenze del nostro corpo in base alla nostra età e condizioni di salute e propone un piano graduale per poter integrare le nuove e salutari abitudini con la nostra routine quotidiana.
Con La migliore salute possibile il dottor Weil ci regala un programma rivoluzionario come concezione e tuttavia semplice e pronto per essere messo in pratica.

«Il dottor Weil è un fenomeno straordinario.» (Washington Post)

«Il dottor Weil è un pioniere della medicina del futuro.» (Deepak Chopra)

«Andrew Weil è il guru della medicina alternativa, la voce della ragione in un mondo profondamente diviso.» (San Francisco Examiner)

Andrew Weil, laureato all’Harvard College a all’Harvard Medical School, ha lavorato all’Istituto Nazionale per la Salute Mentale e, per quindici anni, è stato ricercatore di etnofarmacologia all’Harvard Botanical Museum. È il fondatore del Centro di Medicina Integrativa all’università dell’Arizona. È autore di numerosi bestseller che vendono milioni di copie. In Italia è già stato pubblicato Guarire da soli. Questo è il suo settimo libro.

La Forza del Carattere – La Vita che Dura

La Forza del Carattere – La Vita che Dura

Titolo originale: The Force of Character – And the Lasting Life

Autore/i: Hillman James

Editore: Adelphi Edizioni

ottava edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Adriana Bottini, in copertina: William Blake, L’Onnipotente, British Museum, Londra.

pp. 326, Milano

Non sempre è giusto cedere al fascinoso (e compassionevole) luogo comune secondo il quale chi muore giovane è caro agli dèi, perché «così come il carattere guida l’invecchiamento, l’invecchiamento disvela il carattere». La senilità, quindi, non è un accidente, né una dannazione o l’abominio di una medicina devota alla longevità, ma la condizione naturale e necessaria affinché il carattere si confermi e si compia. Come il daimon – il codice dell’anima – presiede alla rappresentazione di noi nell’età giovane, così il carattere delinea l’immagine di noi nell’età senile, vale a dire «ciò che resta dopo che ce ne siamo andati». Ma se il carattere sopravvive per immagini, invecchiare non è un mero processo fisiologico: è una forma d’arte, e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una «struttura estetica» possente e memorabile, e incarnare il ruolo archetipico dell’avo, custode oculato della memoria e difensore non bigotto della tradizione – ovvero il compito cui siamo chiamati in tarda età. E non sarà secondaria nell’adempimento di tale compito, la forza di impatto del nostro volto, che dal carattere è stato plasmato e del carattere l’immagine più rivelatrice. Come viatico al seducente percorso cui Hillman ci invita in questo saggio, ci si potrebbe allor servire di un passo di Borges: «Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire scopre che quel paziente labirinto di line traccia l’immagine del suo volto».

James Hillman (1926 – 2011) è stato uno dei più grandi filosofi e psicanalisti dei nostri giorni, autore di autentici best seller. È stato il padre della cosiddetta psicologia archetipica e un grande ispiratore della psicologia immaginale e della ecologia profonda. Hillman è stato selezionato dalla Utne Reader tra le prime 100 persone che sono in grado di cambiare la vita del loro lettore. È uno dei più importanti pensatori post-junghiani, il fondatore  della rivoluzionaria scuola della Psicologia Archetipica.

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Prefazione per il lettore
Prefazione dell’autore
Prefazione al libro

PARTE PRIMA

DURARE

  • La longevità
  • L’ultima volta
  • Vecchio

PARTE SECONDA

LASCIARE

  • Da durare a lasciare
  • Ripetizione
  • La forza della gravitas
  • Svegliarsi di notte
  • Stati di agitazione confusionale
  • Inaridire
  • La memoria: perdita a breve termine, guadagno a lungo termine
  • Irritabilità accentuata
  • Distacchi
  • Ars amatoria
  • Anestetizzati
  • Insufficienze cardieche
  • Ritorni

INTERLUDIO
LA FORZA DELLA FACCIA

INTERLUDIO. La forza della faccia

PARTE TERZA

RESTARE

  • Da lasciare a restare
  • Il carattere filosofizzato
  • Il carattere delle virtù, ovvero il carattere moralizzato
  • Il carattere immaginato
  • Nonni
  • Vecchie bisbetiche
  • Le virtù del carattere
  • Il tocco finale

Note
Bibliografia
Indice analitico

Le più Belle Storie di Golf

Le più Belle Storie di Golf

Titolo originale: Perfect Lies

Autore/i: Autori vari

Editore: Casa Editrice A. Salani

prima edizione, a cura di William Hallberg.

pp. 384, ill. in b/n, Firenze

… 23 straordinari racconti d’autore tutti dedicati all’affascinante ed elegante Sport delle 24 Buche. Da Charles Dickinson a Francis Scott Fitzgerald, da P.G. Wodehouse a John Updike, e tanti altri grandi della Letteratura anglosassone, in un’antologia che farà la gioia di tutti i golfisti. E non solo la loro! …

Forse per chi non ha mai passeggiato per i verdi prati di un campo da golf, chi non ha mai imbucato un putt di più di due metri, chi non ha mai provato l’ebrezza di spedire un drive oltre i cento metri, può nutrire la ridicola convinzione che il golf sia uno sport insensato o addirittura stupido. Chi invece si dedica o si è dedicato all’antico e regale passatempo e ha trascorso alcuni dei momenti più esaltanti e più disperanti della sua esistenza al fianco di una piccola pallina bianca non avrà esitazioni nel definire il golf, con Charles Von Loan, “il migliore e il più interessante degli sport all’aperto”. I primi troveranno, nei ventitré racconti che compongono questa antologia, una gradevole e sorprendente smentita; entrambi infiniti spunti di riflessione, consigli, momenti di tragedia e momenti di farsa, illuminazioni e insegnamenti sul golf e non solo sul golf, perchè, come dice Dave, l’indimenticabile maestro del racconto di John Updike, Il golf è la vita, e vita vuol dire lezioni.

William Hallberg, scrittore e golfista (o golfista e scrittore: quando si parla di golf è spesso difficile stabilire che cosa venga per primo…) oltre a essere un raffinato conoscitore della letteratura sul suo sport preferito è egli stesso un apprezzato narratore, ovviamente sullo stesso argomento. Appassionato frequentatore delle diciotto buche, ha attualmente uno score che fluttua tra sessantotto e novantotto: non starà passando troppo tempo con la penna in mano?

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  • Tutte in tre (Owen Johnson)
  • L’uomo che aveva smesso (Charles Van Loan)
  • Il putter di legno (Bernard Darwin)
  • Avanti di una (Holworthy Hall)
  • Sogni d’inverno (Francis Scott Fitzgerald)
  • Diario di un caddy (Ring Lardner)
  • Cuor di golfacchio (P.G. Wodehouse)
  • Colpo mortale (E.C. Bentley)
  • Soddisfazione (Carolyn McCormick)
  • Le nostre palle da golf (Jerry Bumpus)
  • Sogni di golf (John Updike)
  • Il maestro (John Updike)
  • Il giardiniere (James Kaplan)
  • Un lavoro stagionale (Charles Dickison)
  • Pomeriggio col vecchio (Andre Dubus)
  • Golfista e giardiniere (William F. Van Wert)
  • Una domenica sotto il par (Walker Percy)
  • Quell’anno avremmo dovuto imparare a conoscerci meglio (Ethan Canin)
  • La valle del peccato (Lee K. Abbott)
  • La giornata dei caddy (Jeanne Schinto)
  • La scommessa (Les Standiford)
  • Golf zen (Gordon Weaver)
  • Una giornata perfetta per il golf (Toby Olson)

Storia del Mondo Giudaico

Storia del Mondo Giudaico

Autore/i: Sacchi Paolo

Editore: SEI – Società Editrice Internazionale

unica edizione, introduzione dell’autore.

pp. XIII-328, 1 cartina in bianco e nero, Torino

Quest’opera presenta la storia del mondo giudaico dalla fine dell’esilio babilonese fino al tempo in cui nacque il cristianesimo.
L’autore ha l’occhio rivolto sia alla storia politica sia alla storia del pensiero; anzi il suo interesse è rivolto specialmente a quest’ultima, che ha inteso scrivere seguendo, quanto la differenza di contenuti lo ha permesso, gli schemi della storiografia filosofica classica.
I grandi temi dibattuti dal pensiero giudaico pre-cristiano sono scelti e presentati non solo per l’importanza che ebbero nel mondo giudaico, ma anche per le risonanze e le continuazioni di questi in seno al cristianesimo nascente.
L’Autore si impegna anche in una valutazione globale dei documenti recentemente scoperti nel deserto di Giuda, sia per chiarire una certa dinamica interna del giudaismo, sia per gettare nuova luce sulla problematica del cristianesimo nascente.
La scelta e la presentazione della ricca bibliografia sono coerenti con gli interessi e l’impostazione metodologica dell’Autore.

Sèfer Hayirà – Il Libro del Rispetto • Un Trattato di Etica Ebraica Quotidiana

Sèfer Hayirà – Il Libro del Rispetto • Un Trattato di Etica Ebraica Quotidiana

Con il commento Reshìt Dà’at – in appendice: Yessòd Hateshuyà • La Base del pentimento

Autore/i: Rabbènu Yonà da Girona

Editore: Morashà

seconda edizione, traduzione italiana di Emanuele Weiss Levi, introduzione storico-culturale di Alberto Moshe Somekh, nota di Riccardo Di Segni.

pp. 192, Milano

Dalla nota di Rav Riccardo Di Segni:
«Per il pubblico di lingua italiana questo libro è una novità particolare. Propone all’attenzione un’opera di Rabbènu Yonà di Girona, della prima metà del XIII secolo.
L’opera rappresenta una guida ordinata al comportamento quotidiano dell’ebreo dal momento del risveglio fino alla notte, con annotazioni finali sulla preparazione del Sabato e dei giorni festivi.
È una sorta di antologia di citazioni rabbiniche nella quale l’autore ha scelto, raggruppato ed esposto le sue fonti secondo temi precisi: la preghiera, l’abito, il rapporto con gli altri ecc.
L’esposizione è intrecciata di prescrizioni strettamente rituali con altre a carattere più genericamente morale.
Il risultato è un’opera condensata di orientamento al comportamento corretto e giusto, un esemplare antico di letteratura mussàr (morale) caratterizzato da un legame molto stretto con la precedente tradizione rabbinica senza impostazioni o dipendenze filosofiche – almeno dichiarate esplicitamente.
Questo tipo di impostazione compilativa avrebbe avuto molti imitatori nella successiva letteratura ebraica, ma ogni testo conserva la sua originalità.
Questi testi infatti possono essere letti e studiati da diversi punti di vista. C’è quello di guida ed ispirazione morale, che corrisponde alle intenzioni dell’autore, che desidera educare ed edificare i suoi lettori in una strada di continuo miglioramento, sottolineando in particolare i comportamenti che nel suo tempo e luogo erano più criticabili e le trasgressioni più comuni. […]»

Guida Insolita ai Misteri, ai Segreti, alle Leggende, alle Curiosità e ai Luoghi dell’Italia degli Angeli

Guida Insolita ai Misteri, ai Segreti, alle Leggende, alle Curiosità e ai Luoghi dell’Italia degli Angeli

Autore/i: Bandiera Giulietta

Editore: Newton Compton Editori

prima edizione.

pp. 448, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

Dove sono gli Angeli? Che tracce abbiamo del loro “passaggio” tra di noi? Dalla A di “Abruzzo” alla V di “Veneto”, questa guida attraversa l’Italia alla ricerca degli innumerevoli indizi della “presenza angelica”, ovunque essi si trovino: sulle facciate delle chiese o al loro interno, nelle raccolte dei musei o nelle leggende popolari, nei nomi, nelle simbologie, nei culti e nelle tradizioni. Regione per regione, provincia per provincia, l’autrice rintraccia tutte le località – indipendentemente dalla loro importanza artistica, religiosa o turistica – in cui riecheggiano più forti i richiami dei “messaggeri alati”. Il suo itinerario prende dunque in considerazione luoghi di culto (abbazie, oratori, santuari), indicazioni toponomastiche, patronati degli Arcangeli, iscrizioni e iconografie di ogni genere. Non c’è traccia, immagine, raffigurazione dell’Angelo che venga ignorata. Per agevolare la consultazione e consentire al lettore di scegliere un proprio percorso preferenziale, al nome della località presa in esame vengono affiancati dei simboli convenzionali indicativi delle categorie di riferimento specifiche. In tal modo sarà possibile individuare immediatamente se nel posto in questione la presenza dell’Angelo è riferita a opere d’arte, o ad ambiti relativi al folklore, se vi sono leggende e curiosità a riguardo, se si sono verificati miracoli, apparizioni o prodigi, se esiste un preciso culto religioso o un patronato.
Il culto degli Angeli è giunto dall’Oriente circa mille anni fa, ma dopo secoli di oblio (già a partire dal Rinascimento di tale devozione restano tracce scarsissime nella cultura popolare del nostro Paese) torna oggi in primo piano, ad esprimere il bisogno di spiritualità dell’uomo a confronto con i grandi dilemmi del Terzo Millennio.

Giulietta Bandiera è nata in Svizzera nel 1962 da genitori salentini e lavorata Milano come giornalista, ricercatrice e operatrice culturale. Al tema dell’Angelo ha dedicato negli ultimi anni numerosi articoli, conferenze e rassegne artistiche, oltre a un saggio pubblicato nel 1995. È stata inoltre consulente del programma Angeli per l’emittente televisiva Italia 1.

Bhagavadgītā – Con il commento di Śrī Śaṅkāracārya

Bhagavadgītā – Con il commento di Śrī Śaṅkāracārya

Titolo originale: The Bhagavad Gita

Autore/i: Anonimo

Editore: Luni Editrice

presentazione di Pio Filippani Ronconi, avvertenza e traduzione di Giampiero Marano, in copertina: Samavasaraṇa-paṭṭa, Tavola dipinta nel 1800, Rajasthan.

pp. 352, Milano

«Quando la tradizione è in decadenza, o Bharata, e il pervertimento cresce, allora mi manifesto», dice Kṛṣṇa ad Arjuna nella Bhagavadgītā, grande testo sacro dell’Induismo, celebre anche in Occidente, di cui presentiamo la prima edizione italiana corredata del Commento di Śrī Śaṅkāracārya. Arjuna, in preda allo sconforto davanti all’esercito avversario dei Kaurava nelle cui fila riconosce parenti, amici e maestri, decide di astenersi dal combattere; le parole del suo auriga, Kṛṣṇa, che lo esorta ad affrontare la battaglia, costituiscono un insegnamento di straordinaria bellezza e profondità sui principi intellettuali della Tradizione. Per Arjuna, membro della casta guerriera, sarebbe un errore rinunciare all’azione; l’essenziale è che egli non se ne lasci dominare, che non agisca provando attaccamento per i frutti: soltanto così gli sarà possibile evitare le conseguenze negative degli atti compiuti. Anche le eccezionali individualità di Śrī Śaṅkāracārya apparve in un periodo di decadenza, contraddistinto dalla diffusione di dottrine eterodosse e dall’involuzione in senso ritualistico della tradizione vedica.
Analoga in qualche modo all’«azione» svolta da Kṛṣṇa nei confronti di Arjuna, l’opera di Śrī Śaṅkāracārya consistette nel riportare all’integrità la Tradizione indù con le sue due vie, quella della Conoscenza e quella delle Opere.
La prima conduce alla Liberazione, al superamento dei vincoli della forma, l’obiettivo supremo di ogni dottrina pratica iniziatica, l’altra garantisce a chi la segue la felicità terrena e raggiungimento del Cielo, offrendosi così come un mezzo preparatorio alla Via della Conoscenza. Dunque il cosiddetto «monismo assoluto» di Śrī Śaṅkāracārya, che afferma l’illusorietà dei fenomeni e l’unica realtà del Sé, non nega affatto il mondo della molteplicità e l’importanza dell’azione. Ciò che Śrī Śaṅkāracārya vuole distruggere, a ben vedere, è la dipendenza dell’uomo dai propri desideri, dalle proprie rappresentazioni mentali, dalle proprie azioni: è questa la forma peggiore di asservimento, poiché determina la «grande paura» di fronte alla sofferenza apparentemente insensata del Divenire e all’enigma della morte.

Śrī Śaṅkāracārya («il santo maestro Śaṅkara»), uno dei più grandi esponenti della tradizione di ogni epoca, visse probabilmente tra il 788 e l’820 d.C.
Nato a Kalati, nell’India meridionale, in una famiglia brahmanica, abbandonò giovanissimo la terra natale ed entrò in una comunità di asceti guidata da Govinda, discepolo di Gaudapada. Divenuto a sua volta un maestro, e considerato un’incarnazione di Shiva, scrisse celebri commenti ai Brahmasutra, alle Upanisad, e alla Bhagavadgītā, insieme a numerose altre opere. Per ripristinare la tradizione vedica nella sua purezza, Śaṅkāracārya percorse l’India intera affrontando dispute dottrinarie con i rappresentanti delle scuole non ortodosse; si oppose alla degradazione dei culti indù e fondò sei importanti monasteri in cui continua ancora oggi il suo insegnamento.

La Firenze del Rinascimento

La Firenze del Rinascimento

Gli eventi storici, gli uomini illustri, gli artisti e i capolavori di un’epoca di glorie per la città del Giglio

Autore/i: Vannucci Marcello; Fredianelli Antonio

Editore: Newton Compton Editori

prima edizione, premessa degli autori, araldica di Antonio Fredianelli.

pp. 496, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

Il lettore scoprirà in questo libro tutto l’incanto del Rinascimento fiorentino. I due Autori indugiano sui particolari che rendono questo momento della storia di Firenze uno dei più interessanti che essa può offrire. Letterati, storici, artisti, filosofi, porgono nomi ormai emblematici; vanno aggiunti – e questo il volume non tralascia di offrire al lettore – ville, palazzi, residenze di nobili e di mercanti, e poi chiese celebri e celebrate. Il tutto per proporre una ricerca delle più intime ragioni che convinsero committenti e artefici alla costruzione di opere di ineguagliabile valore, patrimonio dell’arte dell’umanità intera.

Marcello Vannucci, fiorentino, ha pubblicato libri di critica letteraria, poesia e saggistica. Ha vinto nel 1979 la Palma d’Oro per la letteratura a Bordighera e nel 1982 il Premio della Satira Politica a Forte dei Marmi per i suoi servizi giornalistici. Con la Newton Compton ha già pubblicato Lorenzaccio, I Medici, una famiglia al potere, Caterina e Maria de’ Medici, regine di Francia, Firenze ieri e oggi (con Piero Nardi), Benvenuto Cellini “maledetto fiorentino”, Storia di Firenze, Storia di Firenze in fotografia dal 1870 al 1990, Il Magnifico racconta, Firenze Ottocento, Breve storia di Firenze, I grandi protagonisti di Firenze, Una spia per Caterina, Girolamo Savonarola, Le grandi famiglie di Firenze, I Borgia, I Lorena, granduchi di Toscana, Dante. L’uomo della Commedia, Le donne di casa Medici, Giovanni delle Bande Nere, Le grandi donne del Rinascimento italiano.

Antonio Fredianelli, nato a Montaione (Firenze) ma cresciuto a Colle Val d’Elsa (Siena), fiorentino da trent’anni, studioso di storia, di arte e di araldica, ha pubblicato molti articoli su libri, cataloghi e riviste d’arte. Per venticinque anni è stato organizzatore e addetto stampa di importanti mostre, a livello nazionale, di arte contemporanea. Ha collaborato, per la parte araldica, al libro di Marcello Vannucci Le grandi famiglie di Firenze, pubblicato dalla Newton Compton.

Scoprire・Riconoscere・Usare le Erbe

Scoprire・Riconoscere・Usare le Erbe

Autore/i: Boni Umberto; Patri Gianfranco

Editore: Fabbri Editori

illustrazioni di Alessandro Bartolaminelli.

pp. 724-VIII, nn. illustrazioni b/n e fotografie a colori, Milano

Dal testo:

« LE ERBE: Non esiste alcuna testimonianza, ovviamente, ma siamo senz’altro indotti a pensare che una prima alleanza fra l’uomo e le erbe sia cominciata molto, molto tempo fa: quando, supponiamo facilmente, un nostro lontanissimo progenitore, masticando un’erba o una bacca, si accorse – e ricordi – che essa gli aveva dato un beneficio, un sollievo, un senso di benessere: qualcosa di diverso e di meglio della semplice sazietà. Più tardi ricorse nuovamente al benefico vegetale con gli stessi risultati e in tal modo questo primordiale sperimentatore fu l’iniziatore dell’erboristeria. Questo “nuovo corso” si inserì, naturalmente, nel quadro del fondamentale rapporto che l’uomo, fin dalle sue origini, ebbe con i vegetali.
I primi uomini furono raccoglitori di erbe, frutti, radici, di cui si servivano come unico nutrimento; in pratica adattavano i loro ritmi di vita a quelli delle piante, ponevano le loro sedi dove era più facile avere a disposizione quelle indispensabili alla sopravvivenza. L’istinto, l’esperienza quotidiana e l’osservazione intelligente insegnarono presto a utilizzare le piante anche a scopo salutare e curativo: e questa pratica si perfezionò empiricamente per migliaia di anni. Attraverso quasi tutta la storia le erbe furono la materia prima più importante a cui l’uomo si rivolgeva, spesso con fiducia eccessiva e con interpretazioni fantasiose ma, in genere, con risultati positivi.
Negli ultimi decenni, con i successi farmacologici dei medicamenti chimici, con il progredire della tecnologia, con l’allontanamento dalle campagne, per le erbe e l’erboristeria ci fu un periodo di obsolescenza, per lo meno da parte dell’uomo della strada: la civiltà industriale ci allontanava decisamente dalla natura, con la promessa di sostituire ai suoi prodotti i prodotti di una scienza e di una tecnologia avanzatissime, sotto sotto sprezzanti di ciò che è naturale.
Poi, negli ultimi anni, la svolta. L’uomo si è accorto che allontanandosi dalla natura faceva la sua rovina, che la civiltà tecnologica non rimedia a tutti i problemi, che le sue promesse sono talvolta fallaci. E ha riscoperto la terra, i prati, le erbe, ha cercato, e cerca, di ritrovare l’antico, e mai deludente, contatto con la culla delle sue origini, poiché la natura è generosa e leale.

LA SCIENZA PURA IN ERBORISTERIA:

Per questo l’uomo oggi torna alle piante, torna a raccoglierle e a utilizzarle, senza la fiducia cieca ed eccessiva di un tempo, ma con la consapevolezza chiara e obiettiva della loro utilità. Anzi: ha messo parte delle sue discipline scientifiche al servizio dell’erboristeria, a scopo di verifica, e per sfruttare sempre di più le risorse vegetali e per migliorare le applicazioni terapeutiche. Chimica, biologia, medicina stanno mettendo ordine nel settore, verificandolo con metodi e dimostrazioni modernissime e, pur eliminando molta zavorra, riconfermano il molto che c’è di positivo. Una pianta è un laboratorio chimico senza eguali. Le cellule vegetali, utilizzando sostanze chimiche semplici e comuni fonti di energia, quale, per esempio, quella del sole, riescono a costruire (più precisamente, a sintetizzare) un enorme numero di sostanze molto complesse, che l’uomo, nei suoi ultramoderni laboratori, ancor oggi non riesce o fatica a riprodurre. Oltre alle sostanze fondamentali per l’alimentazione, cioè zuccheri, grassi e proteine, le cellule vegetali sintetizzano molti altri composti utili e talvolta indispensabili; di volta in volta queste sostanze, chiamate genericamente “principi attivi”, stimolano ed equilibrano il funzionamento di taluni organi umani ed influiscono in maniera benefica sullo stato di salute, fisica e psichica, dell’uomo. La chimica ha identificato ed estratto dalle piante molte di queste sostanze e la medicina ne ha studiato a fondo i meccanismi d’azione e la destinazione terapeutica. I ricercatori hanno individuato non solo le grandi famiglie di principi attivi, quali, per esempio, flavonoidi, saponine, alcaloidi, tannini ecc., ma anche molti singoli individui di queste famiglie. La chimica farmaceutica di sintesi si è affrettata a copiarne, quando possibile, le strutture fondamentali ed a modificarle, ottenendo talvolta prodotti che hanno effetti ancora più intensi.
Il lungo e faticoso cammino della terapia con “i semplici”, cioè con le erbe, iniziato all’alba dell’umanità, si afferma oggi con un bilancio positivo: le piante ci donano non solo un’immensa ed in parte inesplorata farmacia naturale, sempre disponibile, ma anche la traccia per realizzare sostanze terapeutiche sempre più efficaci.[…]»

L’Avventura della Scoperta – Una Storia della Ricerca Umana per Conoscere il Mondo

L’Avventura della Scoperta – Una Storia della Ricerca Umana per Conoscere il Mondo

Titolo originale: The Discoverers

Autore/i: Boorstin Daniel Joseph

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, nota personale al lettore dell’autore, traduzioni: primo e secondo libro di Silvia Demichele, terzo libro di Rita Bencivenga, quarto libro di Mario Bonini.

pp. 624, Milano

È questa la storia della più grande avventura che l’uomo abbia mai intrapreso: la scoperta del mondo che lo circonda. Prima a tentoni, poi con crescente sicurezza, gli uomini hanno sempre cercato di conoscere, di comprendere. Innanzitutto hanno esplorato il legame tra i cieli e il loro pianeta, poi la misteriosa ed elusiva dimensione del tempo, poi ancora la vasta e colorita varietà delle piante e degli animali, intricata officina del proprio corpo, la sorprendente molteplicità dei rapporti sociali nel passato e nel presente, le ragioni che fanno la storia. Un’avventura, questa del conoscere, più incerta e rischiosa di ogni altra impresa: perché non si tratto solo di partire con tre caravelle per una rotta ipotetica, ne è di inventare il primo strumento per indagare i cieli o per scrutare dentro una goccia d’acqua, né ancora di mettere a nudo le origini del potere politico ed economico. Si trattò, innanzitutto, di anteporre la propria, isolata curiosità di individuo alle «illusioni di conoscenza», ai dogmi, cioè, imposti di secolo in secolo dalla scienza ufficiale, dalla religione, dalle strutture di potere: di affrontare quindi gli inauditi terrori di cui la superstizione aveva per millenni popolato le terre e il firmamento, o di avventurarsi nel passato non più come in una terra di nessuno fatta di miti e di leggende bensì come in un mondo reale, documentato dagli espliciti messaggi degli scrittori antichi e delle civiltà sepolte.

Daniel J. Boorstin, uno dei più grandi storici americani contemporanei, celebra questo coraggio nella persona dei protagonisti dell’avventura della scoperta: uomini di cui racconta la vicenda biografica e le imprese da un punto di vista nuovo e con grande freschezza narrativa. E nuovo è anche l’approccio alla storia della civiltà occidentale. «Mi sono posto», dice l’autore, «domande poco usuali, del tipo: perché i cinesi non hanno “scoperto” l’Europa o l’America? Perché gli arabi non hanno circumnavigato l’Africa e la terra? Perché i fatti della preistoria e la scoperta del progresso della civiltà sono stati così lenti a venire?». Dalle risposte nasce un panorama altrettanto inusuale e freschissimo, il primo libro in cui i risultati di trent’anni di storia della scienza, di storia della cultura vengano fusi in un testo vivace e godibile da tutti. Daniel J. Boorstin ha insegnato storia americana nelle università di tutto il mondo (Washington, Oxford, Cambridge, Roma, Parigi, Kyoto, Portorico, Ginevra); inoltre ha diretto, a Washington, il Museo nazionale di Storia e Tecnologia e la Biblioteca del Congresso. Tra le sue opere la trilogia The Americans, composta da The Colonial Experience (1958), The National Experience (1965), The Democratic Experience (1973) – vincitore, quest’ultimo, del premio Pulitzer.

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Nota personale al lettore

LIBRO PRIMO – IL TEMPO

PARTE PRIMA
L’IMPERO CELESTE

  • Le tentazioni della luna
  • Il passaggio alla scienza: la settimana
  • Dio e gli astrologi

PARTE SECONDA
DAL TEMPO DEL SOLE AL TEMPO DELL’OROLOGIO

  • La misurazione delle ore notturne
  • L’avvento dell’ora uniforme
  • Le ore diventano portatili

PARTE TERZA
L’OROLOGIO MISSIONARIO

  • L’apriti Sesamo della Cina
  • Il progenitore delle macchine
  • Perché proprio in Occidente

LIBRO SECONDO – LA TERRA E I MARI

PARTE QUARTA
LA GEOGRAFIA DELLA IMMAGINAZIONE

  • Il timore delle montagne
  • Mappe del cielo e degli inferi
  • Il fascino della simmetria
  • La prigione del dogma cristiano
  • La terra ritorna piatta

PARTE QUINTA
LE VIE DELL’ORIENTE

  • Pellegrini e crociati
  • Come i mongoli aprirono la strada
  • Diplomatici missionari
  • La scoperta dell’Asia
  • Cala il sipario sulle vie di terra

PARTE SESTA
IL MONDO SI RADDOPPIA

  • Tolomeo: una riscoperta critica
  • I portoghesi alla scoperta dei mari
  • Oltre il minaccioso Capo
  • Fino all’India e ritorno
  • Perché non gli arabi?
  • Anche i cinesi si affacciano
  • Un impero senza bisogni

PARTE SETTIMA
LA SORPRESA AMERICANA

  • I vichinghi erranti
  • Una tappa senza seguito: il Vinland
  • Potenza dei venti
  • «L’impresa delle Indie»
  • Vento in poppa, parole giuste e fortuna
  • Il Paradiso trovato e perduto
  • Un nome per l’ignoto

PARTE OTTAVA
ROTTE PER OGNI DOVE

  • Un mondo di oceani
  • La consegna del silenzio
  • La conoscenza diventa merce
  • Gli ardori dell’anti-scoperta

LIBRO TERZO – LA NATURA

PARTE NONA
GUARDANDO L’INVISIBILE

  • Nelle «nebbie del paradosso»
  • La testimonianza dell’occhio nudo
  • Una visione piena di sorprese
  • Fra due fuochi
  • Nei nuovi mondi
  • Galileo in Cina

PARTE DECIMA
DENTRO NOI STESSI

  • Un profeta esaltato indica la strada
  • La tirannide di Galeno
  • Dagli animali all’uomo
  • Flussi interni mai visti prima
  • Dalle qualità alle quantità
  • Il microscopio della natura

PARTE UNDICESIMA
LA SCIENZA DIVENTA PUBBLICA

  • Un parlamento di scienziati
  • Dall’esperienza all’esperimento
  • Dio disse: «E Newton sia!»
  • La priorità diventa vincente

PARTE DODICESIMA
CLASSIFICANDO L’INTERO CREATO

  • Imparando a guardare
  • La scoperta delle specie
  • A caccia di esemplari
  • Il passato si dilata
  • In cerca dell’anello mancante
  • In cammino verso l’evoluzione

LIBRO QUARTO – LA SOCIETÀ

PARTE TREDICESIMA
L’ESPANSIONE DELLE COMUNITÀ DEL SAPERE

  • Le perdute arti della memoria
  • L’impero dei dotti
  • L’impulso a duplicare
  • «L’arte della scrittura artificiale»
  • Le comunità del volgare
  • Il libro si trasforma
  • Il libro diventa pubblico
  • L’isola dell’Islam
  • Verso una letteratura mondiale

PARTE QUATTORDICESIMA
SCOPRIRE IL PASSATO

  • Nascita della storia
  • Il cristianesimo fa da guida
  • Si riesamina il documento
  • Esploratori fra le rovine
  • «Risvegliare i morti»
  • Latitudini del tempo
  • La scoperta della preistoria
  • Dimensioni nascoste: la storia come terapia

PARTE QUINDICESIMA
RIGCOGNIZIONE DEL PRESENTE

  • «Tutta l’umanità è una»
  • Lo shock del primitivo
  • Una scienza della cultura
  • Un universo di ricchezza in espansione
  • Imparare dai numeri
  • L’infinito e l’infinitesimale

Bibliografia generale
Indice dei nomi

Il Mito Politico dell’Apartheid

Il Mito Politico dell’Apartheid

Titolo originale: The political mithology of apartheid

Autore/i: Thompson Leonard

Editore: SEI – Società Editrice Internazionale

unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Anna Bono, in copertina: Guerra anglo-boera, battaglia di Ladysmith, Milano, Civica Raccolta Stampe Bertarelli.

pp. 232, Torino

Il “mito” politico, inteso come elaborazione di temi che esprimono in termini più o meno leggendari gli interessi concreti e reali di una comunità, svolge un compito fondamentale non solo nelle società primitive, ma anche negli stati moderni. Dolorosamente attuale tra i miti politici e quello che consente ai bianchi del Sud Africa di praticare un duro regime di apartheid ai danni di una maggioranza di colore, adducendo come pretesto motivazioni di ordine storico e ideale. Con puntuali e costanti riferimenti ad altri miti politici paralleli – il nazionalismo americano, quello britannico, l’ideologia staliniana della rivoluzione bolscevica, il nazismo, fino a precedenti riscontrabili in un passato anche remoto – Leonard Thompson indaga i fondamenti delle convinzioni in base alle quali la comunità afrikaner, di origine prevalentemente olandese, e andata sviluppando un’ideologia a sfondo dapprima nazionalista – al tempo delle guerre anglo-boere – poi sempre più marcatamente razzista col crescere della pressione da parte di una popolazione negra sempre più cosciente dei propri diritti e dei privilegi dei bianchi.
Un contributo di importanza fondamentale per la comprensione di uno dei maggiori drammi del nostro tempo.

Sudafricano di origine, Leonard Thompson è uno dei maggiori storici del Sud Africa, coautore dell’ormai classica Oxford History of South Africa. È attualmente professore di storia all’università di Yale, negli Stati Uniti.

La Vita Spirituale e l’Orazione – Secondo la Sacra Scrittura e la Tradizione Monastica

La Vita Spirituale e l’Orazione – Secondo la Sacra Scrittura e la Tradizione Monastica

Titolo originale: La Vie Spirituelle et l’Oraison

Autore/i: Bruyère J. Cécile

Editore: Rusconi

prima edizione, traduzione di Lorenzo Fenoglio.

pp. 366, Milano

…L’intero sviluppo della nostra fede deve condurci sino alle frontiere della visione intuitiva, in una speranza ferma, certa del possesso, nel vigore di una carità che è già sulla terra tutto ciò che sarà nell’eternità…

…Madame Cécile Bruyère nacque a Parigi nel 1845. Famiglia di intellettuali, educazione e cultura letteraria eccezionali. A dieci anni, il grande incontro con l’Abate benedettino Dom Guéranger di Solesmes – il santo restauratore della liturgia e in qualche modo dell’intera vita benedettina – che ne diviene il mistico pigmalione. Tra il 1860 e il 1868, Dom Guéranger concepisce l’idea di una fondazione monastica femminile e le dà come superiora la giovanissima (23 anni) Madame Cécile. Nominata Abbadessa da Pio IX, accresce l’Abbazia, dà vita a due altre fondazioni – Notre-Dame de Wisques e Saint-Michel de Kergonan. Le leggi anticattoliche dei partiti laici l’obbligano nel 1901 all’esilio in Inghilterra, nell’isola di Wight, dove vive i suoi ultimi anni e si spegne nel 1909. Il capolavopro di Madame Cécile, La Vie Spirituelle et l’Oraison, è tutt’altro che un puro riflesso delle opere di Dom Guéranger, alle quali pur tanto attinge. Anzitutto (per cominciare dal cerchio più esterno) Madame Cécile è una scritricce di altissima statura, il cui stile augusto e delicato, lento e palpitante, lavorato e sfaccettato come una pietra di gran prezzo sino all’ultima trasparenza, ci riconduce ai grandi scrittori formati sulla Bibbia e sulla prosa classica francese: Le Dame della Visitazione, Margherita Maria Alacoque, talora persino il principe dei letterati sacri, Francesco di Sales. Anche questa volta lo stile (parola di Proust) non è questione di tecnica ma di visione. Madame Cécile è una mistica compiuta, una contemplativa nata, cui certo non sono ignoti gli ultimi stadi dell’unione e che si sforza di stendere dinanzi al lettore (con la maggior precisione e la maggior bellezza possibili) la mappa delle tre vie: purgativa, illuminativa, unitiva – vale a dire, secondo uno degli antichi Padri greci, suoi maestri di predilezione, la mappa della pratica (mortificazione), della teoria (conoscenza) e della teologia (contemplazione). Ovvero della morale, della meditazione e dell’amore quali le appaiono significati dal Libro dei Proverbi, dall’Ecclesiaste e dal Cantico dei Cantici.
Più di tutto, Madame Cécile è infatti una umile e grande teologa, e sono prodigiose la grazia e la semplicità con le quali riesce a rendere evidente che la scienza del Logos – come ben sanno i cristiani orientali – è il cuore più intimo e insieme la più vasta circonferenza di ogni vita spirituale…(Benedetto P. D’Angelo)

Elogio di Nerone – Mansuetudine, Acume Politico e Saggezza di un Esecrato Tiranno

Elogio di Nerone – Mansuetudine, Acume Politico e Saggezza di un Esecrato Tiranno

Elogio di Nerone / Gerolamo Cardano; commento di Marcello Dell’Utri ; nota al testo e traduzione: Piero Cigada

Autore/i: Cardano Girolamo

Editore: Claudio Gallone Editore

commento di Marcello Dell’Utri, nota al testo e traduzione di Piero Cigada, in copertina: Juan Carreño de Miranda, La monstrua desnuda (particolare).

pp. 180, Milano

«Non è compito mio scrivere il verdetto, la sentenza. Cardano ha letto nella condanna di Nerone un errore del giudizio storico. Prendiamone atto. Il suo Elogio è un esercizio per la mente oltre che una piacevole lettura. Ci abitua a giudicare con calma, ad ascoltare le accuse dopo aver capito, conosciuto, indagato, vagliato le dichiarazioni dei testimoni».
[…]
Cardano riabilita Nerone: lo dimostra migliore degli imperatori che l’hanno seguito o preceduto; superiore a supposti modelli
di saggezza come Cicerone; ricco di doti non comuni.

L’Amore Vince la Morte • Commento Esegetico-Spirituale alle Lettere di Giovanni

L’Amore Vince la Morte • Commento Esegetico-Spirituale alle Lettere di Giovanni

Forte è la morte, che è capace di privarci del dono della vita; forte è l’amore, che è capace di donare di nuovo la possibilità di una vita migliore

Autore/i: Bianchi Enzo

Editore: Edizioni San Paolo

prefazione e prologo dell’autore.

pp. 208, Cinisello Balsamo (MI)

«L’amore vince la morte!»: l’esperienza umana elaborata dalle diverse culture è giunta ben presto alla consapevolezza del legame fortissimo tra amore e morte (eros e thanatos) e la Bibbia ha colto con estrema lucidità l’inimicizia che regna tra loro, i due nemici per eccellenza: non sono tanto la vita e la morte a contrapporsi, bensì l’amore e la morte. La morte che tutto divora, che vince la vita, trova nell’amore l’unico nemico capace di resisterle: questa la buona notizia della Scrittura.

“Forte è la morte, che è capace di privarci
del dono della vita;
forte è l’amore, che è capace di donare di nuovo
la possibilità di una vita migliore.

Forte è la morte, che ha il potere di spogliarci
dell’abito di questo corpo;
forte è l’amore, che ha il potere di strappare
alla morte il suo bottino e di riconsegnarlo a noi.

Forte è la morte, a cui nessun uomo
può opporre resistenza;
forte è l’amore, che può trionfare sulla stessa morte,
smussare il suo aculeo,
porre fine alle sue rivendicazioni,
svergognare la sua vittoria.”

(Baldovino di Ford)

Enzo Bianchi (Castel Boglione, Monferrato, 1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. Direttore di Parola, Spirito e Vita, membro della redazione della rivista internazionale di teologia Concilium, è autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora a La Stampa, Avvenire, Luoghi dell’infinito e, in Francia, a La Croix, Panorama e La Vie. Tra i suoi libri ricordiamo: i commenti esegetici e spirituali, Adamo dove sei? (1994), Apocalisse di Giovanni (1990, n.e. 2000); i saggi, Pregare la Parola (1974, n.e. 1994), Il radicalismo cristiano (1980), Vivere la morte (1983, n.e. 1996), Da forestiero (1995), Altrimenti (1998), Le parole della spiritualità. Per un lessico della vita interiore (1999, n.e. 2003), Non siamo migliori (2002), Cristiani nella società (2003), Dare senso al tempo (2003), Nuove apocalissi (2003), Ai presbiteri (2004), La differenza cristiana (2006); l’intervista a cura di Marco Guzzi, Ricominciare (1991, n.e. 1999). Nella presente collana ha già pubblicato Una vita differente (2005, 2000) e Vivere è Cristo (2006).

Tarocchi – Come Disporre le Carte e Interpretare il Messaggio

Tarocchi – Come Disporre le Carte e Interpretare il Messaggio

Titolo originale: Tarots

Autore/i: Donaldson Evelyne; Donaldson Terry

Editore: Eco

introduzione degli autori, traduzione di Roberto Sorgo.

pp. 176, illustrazioni in bianco e nero, Milano

Per secoli gli uomini hanno subito il fascino dei tarocchi, gioco di carte e al contempo sistema divinatorio, ma al giorno d’oggi il simbolismo mistico e religioso al quale si ispirano può essere difficilmente comprensibile alla cultura occidentale.
Demistificando molti pregiudizi, questo agile volume costituisce una completa introduzione ai tarocchi e, in modo semplice e immediato, spiega al lettore:

  • il significato di ciascuna carta;
  • come procedere alla lettura per sé e per gli altri;
  • in che modo utilizzare i tarocchi come strumento di sviluppo personale;
  • come acquistare una più profonda comprensione di questa antica arte di previsione del futuro.

Lettori di tarocchi e astrologi professionisti, i coniugi Donaldson hanno fondato a Londra un centro specializzato nell’insegnamento dei tarocchi attraverso corsi e seminari.

Che Cosa Vuole Dio? – La Risposta al più Profondo Interrogativo dell’Umanità

Che Cosa Vuole Dio? – La Risposta al più Profondo Interrogativo dell’Umanità

Titolo originale: What God Wants

Autore/i: Walsch Neale Donald

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione di Alfredo Colitto, collana: Il cammino della saggezza.

pp. 220, Milano

«Questo libro risponde alla domanda più importante nella storia dell’umanità.
Che cosa vuole Dio?
Per molte persone la risposta sarà sorprendente.
E anche per coloro che non resteranno completamente sorpresi, sarà comunque molto diversa da quelle che di solito circolano su Dio. […]
Questo forse renderà il libro non solo uno dei più incredibili di tutti i tempi, ma anche uno dei più pericolosi. Quanto tempo è passato dall’ultima volta che avete letto un testo pericoloso? […]
Questo libro è anche uno specchio in forma scritta. Lo tenete davanti a voi per poter osservare voi stessi.
Allora guardate, guardate bene. Questo libro parla proprio a voi.»

Che cosa vuole Dio da noi? Neale Donald Walsch non si perde in elucubrazioni filosofiche, in discorsi complicati, ma arriva dritto al nocciolo del problema, dando con coraggio e saggezza la più straordinaria risposta che si possa immaginare. Una risposta così rivoluzionaria e così forte che potrebbe cambiare davvero il destino dell’umanità.
Che cosa vuole Dio? Ecco la domanda più importante che l’uomo può porsi nel corso della sua esistenza, forse nei momenti di maggiore fragilità e autenticità, quando si ferma un istante a riflettere sui grandi valori che cementano – o fanno vacillare – la sua vita.
Una domanda spesso elusa, ignorata, a volte addirittura negata, ma che rimane pesante come un macigno, o rassicurante come una luce nella notte, a scandire la sua giornata e le sue scelte. Chi è Dio? Dove cercare la verità? Nell’amore? Negli altri?
L’autore torna a offrirci, con questo libro, un nuovo messaggio di speranza, profondo e provocatorio, che lascerà un segno indelebile in ciascuno di noi.

Neale Donald Walsch vive nell’Oregon. Con la moglie Nancy ha fondato la Conversations with God Foundation, un’organizzazione non-profit t il cui scopo è diffondere il messaggio di pace e serenità contenuto nei suoi scritti. I libri di Walsch, tutti bestseller, sono pubblicati in Italia con grande successo da Sperling & Kupfer, e in particolare la trilogia Conversazioni con Dio è diventata un vero caso editoriale.

Prigionieri di Coscienza nell’Unione Sovietica

Prigionieri di Coscienza nell’Unione Sovietica

Titolo originale: Prisoners of conscience in the USSR: their treatment and conditions

Autore/i: Amnesty International

Editore: SugarCo Edizioni

introduzione di Martin Ennals, traduzione dall’inglese di Maria Gallone, in copertina: una veduta dell’Ospedale psichiatrico speciale di Oriol.

pp. 232, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, illustrazioni in bianco e nero, Milano

Migliaia sono oggi i prigionieri di coscienza nell’Unione Sovietica, uomini e donne, colpevoli solo di avere convinzioni politiche e religiose diverse da quelle ufficiali.
In oltre quattordici anni di lavoro Amnesty International ha accumulato una vastissima documentazione sul trattamento e le condizioni di questi prigionieri di coscienza, nelle carceri, nelle colonie di lavoro correttivo, negli istituti psichiatrici. Questo rapporto, uno dei più particolareggiati che Amnesty abbia pubblicato su di un singolo paese, dimostra come spesso considerazioni di ordine politico calpestino il diritto e le teorie penali sovietiche e conclude con un appello alle autorità sovietiche perché migliorino la prassi penale e le condizioni delle persone sospettate, o meglio «accusate» di essere inferme di mente.

Amnesty International è un movimento mondiale per i Diritti dell’Uomo, indipendente da qualsiasi governo, parte politica o credo religioso.
Opera a favore di uomini e donne detenuti a causa delle loro opinioni, colore, origine etnica e religione, purchè non abbiano usato nè sostenuto la violenza. Si oppone in tutti i casi e senza riserve alla pena capitale e alla pratica della tortura. Nel suo lavoro a favore dei detenuti per motivi di coscienza Amnesty International cerca di far rispettare in tutto il mondo la «Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo» e le «Regole minime per il trattamento dei prigionieri». Gode di stato consultivo presso le Nazioni Unite, l’UNESCO, il Consiglio d’Europa e l’Organizzazione degli Stati Americani ed è riconosciuta dall’Organizzazione dell’Unità Africana. La Sezione Italiana di Amnesty International ha sede in via della Penna 51, Roma, telefono 67.96.012.
La nostra Casa editrice ha già pubblicato il Rapporto sulla tortura nel mondo a cura di Amnesty International.

Danzaterapia e Psicologia del Profondo – L’Uso Psicoterapeutico del Movimento

Danzaterapia e Psicologia del Profondo – L’Uso Psicoterapeutico del Movimento

Titolo originale: Dance Therapy and Depht Psychology

Autore/i: Chodorow Joan

Editore: Red Edizioni

presentazione di Bianca Garufi e Antonella Adorisio, introduzione dell’autore, traduzione dall’originale americano di Paola Donfrancesco.

pp. 168, Como

Questo libro ci offre una dettagliata esposizione della teoria e della danzaterapia, la tecnica psicoterapeutica che deriva da quella che Jung chiamava “immaginazione attiva”.
L’autrice ricorre alla propria esperienza personale di danzaterapeuta e psicanalista per sottolineare l’importanza dell’espressione corporea delle emozioni nello sviluppo psicologico e mostrarne l’utilizzo psicoterapeutico.
Ma il libro è anche l’occasione per tornare sui concetti fondamentali di Jung e discutere, sempre dal punto di vista della psicologia del profondo, le teorie sugli affetti.

«Ogni emozione implica un rapporto dialettico tra corpo e psiche. Partendo dal presupposto che in ogni forma di psicopatologia la connessione tra gli opposti tende a scindersi, Joan Chodorow ci porta a considerare l’utilità di un approccio che offra l’opportunità di dare forma, espressione e contenimento alle emozioni, onde poter ricreare connessioni.e relazioni dinamiche sia nel sistema corpo-psiche individuale, sia tra il dentro e il fuori di noi.»
(Dalla prefazione di Bianca Garufi e Antonella Adorisio)

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Presentazione di Bianca Garufi e Antonella Adorisio
Introduzione

LE ORIGINI PERSONALI

  • Dalla danza alla danzaterapia
  • Trudi Schoop
  • Mary Starks Whitehouse
  • Dalla danzaterapia all’analisi

LA PSICOLOGIA DEL PROFONDO E LE EMOZIONI

Introduzione

  • Jung su corpo, psiche, emozione
  • La struttura dell’inconscio
  • I concetti di base
  • Darwin e Tomkins
  • Affetto e archetipo in Stewart
  • I Se primario
  • Il Se realizzato
  • Lo sviluppo infantile
  • L’immaginazione attiva

L’IMMAGINAZIONE CHE MUOVE

  • La natura del mio lavoro
  • I temi del movimento, l’Io e l’Ombra
  • Il movimento che viene dall’inconscio culturale
  • Il movimento che viene dall’inconscio primordiale
  • Il movimento che viene dall’asse Io-Se
  • Per concludere

APPENDICE

  • Le emozioni e i giochi universali
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi

Curarsi con i Fiori di Bach

Curarsi con i Fiori di Bach

Autore/i: Di Massa Scilla

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

la prima edizione Oscar Guide è stata pubblicata in concomitanza con la terza ristampa di questo volume.

pp. 208, numerose illustrazioni in bianco e nero, Milano

Messa a punto negli anni Trenta dal medico omeopata inglese Edward Bach, la floriterapia, o terapia dei fiori di Bach, è un metodo di cura naturale basato sul presupposto che siano gli stati d’animo negativi a provocare le malattie e non viceversa. Utilizzando i poteri curativi dei fiori, la terapia mira a ristabilire un armonioso rapporto tra corpo e mente, agendo sulle emozioni negative quali l’ansia, la depressione, la paura, lo scoraggiamento, l’impazienza, che sono la vera causa di tanti disturbi somatici. Scritto in un linguaggio accessibile a tutti, questo libro descrive in agili schede, illustrate con disegni in bianco e nero, i 38 rimedi floreali: quali sono, a che cosa servono, come e quando usarli. Un utile repertorio, infine, aiuta a individuare il rimedio adatto per ogni disturbo.

Scilla Di Massa, giornalista, svolge un’intensa attività pubblicistica per diversi periodici femminili. Laureata in lingue e civiltà orientali, da tempo si interessa alla medicina alternativa e, in particolare, è una delle massime esperte della terapia dei fiori di Bach.

Galileo Galilei – Nella Storia della Geografia

Galileo Galilei – Nella Storia della Geografia

Autore/i: Imbrighi Gastone

Editore: Leandro Ugo Japadre Editore

prefazione dell’autore.

pp. 168, L’Aquila

Sommario:

Prefazione

  • Vita di Galileo Galilei
  • Storia della Geografia:
    • Prima di Galileo
    • Durante la vita di Galileo
    • Dopo Galileo
  • Antologia di testi esemplari
  • Florilegio critico
  • Conclusione
  • Libri consultati