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Il Sogno della Mia Vita – Confessione di un Poeta

Il Sogno della Mia Vita – Confessione di un Poeta

Autore/i: Schuré Édouard

Editore: Editori Laterza

prefazione di Rinaldo Pitoni, introduzione dell’autore, traduzione dal francese.

pp. XVI-242, Bari

«Quando frettolosamente chiamato entrai, la mattina del 20 settembre 1887, nella stanza dove Margherita Albana si era spenta un’ora prima, Edoardo Schurè lacrimante mi strinse fra le sue braccia dicendomi: «Voi che sapete ciò che era per me quella donna!…» e non potè continuare soffocato dai singhiozzi.
Resi a Firenze gli estremi onori, a cui intervenne quanto di meglio della società mondana e dei circoli letterari la si trovava in quella fine di stagione, e dove Angelo De Gubernatis ed Enrico Dal Pozzo pronunziarono commossi discorsi, Edoardo Schurè tornò nella sua terra d’Alsazia.
Mi scriveva da Barr poco dopo, il 26 novembre: «Ho passato dei momenti neri, ma a poco a poco ho compreso che il lavoro soltanto poteva ravvicinarmi, per forza delle idee e dei sentimenti, a Colei che non è più di questo mondo, ma che vivrà sempre, potentemente, luminosamente in me, come in tutti coloro che l’hanno conosciuta».
E ancora l’8 gennaio 1888, a tre mesi di distanza dalla catastrofe, aggiungeva:
«La perdita che ho fatta è assolutamente irreparabile e non cerco di consolarmi. L’amicizia di Margherita Mignaty, l’intima comunione dei nostri spiriti, l’unità dei nostri lavori e del nostro fine era il sole e la gioia della mia vita. Ella dava impulso alla mia attività ed era insieme la ricompensa più bella per me.[…]»

Nera – Come la Cronaca Cambia i Delitti

Nera – Come la Cronaca Cambia i Delitti

Autore/i: Steffenoni Luca

Editore: Edizioni San Paolo

prima edizione, prologo dell’autore, collana Le Vele/Storie Vere.

pp. 314, Milano

Dalla penna di uno dei maggiori criminologi italiani, un’analisi realissima e spietata dei meccanismi con cui la cronaca nera ci racconta “i delitti che vogliamo sentirci raccontare”, e ci aiuta a nascondere “la nostra complice superficialità”.

…«La cronaca nera ha, negli ultimi anni, subito così tante modifiche da risultare irriconoscibile. Basta pigiare su un qualsiasi tasto del telecomando per accorgersene. Tra esperti mescolati a uomini e donne dello spettacolo, politici che non sanno rinunciare alla visibilità mediatica, inquisiti che si scannano per un’inquadratura, avvocati che fanno la loro arringa in video, si è consolidato ormai un genere che mescola audacemente talk show e reality. È cambiata l’Italia e con essa i mezzi d’informazione, si è modificato il delitto e il modo di narrarlo».

Luca Steffenoni, criminologo e scrittore, svolge la sua attività di consulente e studioso in collaborazione con enti ed istituzioni nazionali e comunitarie. Partecipa a ricerche della Comunità Europea nel campo della prevenzione, della vittimologia, dei flussi migratori e della recidiva dei padri incestuosi. Si occupa tra l’altro di linguaggio e di comunicazione per campagne di sensibilizzazione sociale nei paesi europei. È stato redattore della rivista Delitti & Misteri, insieme a molti dei più interessanti tra gli scrittori noir e giallisti italiani (tra gli altri Andrea G.Pinketts, Carlo Lucarelli e Massimo Carlotto) dove ha scritto di delitti classici e di numerosi temi di attualità criminale.

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Prologo

Delitto di cronaca

  • Il comune senso del dolore
  • Delitto e buona cronaca
  • L’enigma della nera
  • Giochi di società
  • Annamaria e Amanda
  • Ansiocrazia
  • Emulazione e delitto imperfetto
  • Gli ingradienti del delitto

Guai ai vinti

  • Caino e Abele
  • Leggende metropolitane
  • Avi illustri
  • Achtung banditen!
  • Contesse, duchi e baroni
  • Donne senza mutande

L’epopea degli squartatori

  • Assassini organizzati e pasticcioni umorali
  • Cannibali, cuochi e occultatori di cadaveri
  • Un borghese piccolo piccolo
  • Il più folle dei processi

Cronaca in fez

  • Censura o porte aperte?
  • Odore di zolfo e profumo d’inchiostro
  • Candele e saponi
  • Una donna sola
  • La cronaca in rosa
  • L’atto fondativo del gossip

Romanzo criminale

  • Il delitto-spettacolo
  • Lo scandalo del secolo
  • È la stampa, bellezza!
  • Il rotocalco e il cinegiornale
  • Vostro onore…
  • Processo psico-analitico
  • Ciak si gira

Il nero e il rosso

  • Ce n’est qu’un début
  • Il giardino d’infanzia delle stragi
  • Soldi facili
  • Il biondino della spider rossa
  • Strage familiare
  • Per una kawasaki
  • La vita in uno scatto

La casalinga di Voghera

  • Una rivoluzione in paillettes
  • Dirette e differite
  • Il ritorno della donna assassina
  • Milano da bere
  • Bella di notte

Cold cases

  • Criminologi al potere
  • Quel pasticcio di via Poma
  • Mille ipotesi, nessun colpevole
  • La stagione dei serial killer
  • L’assassino che visse due volte
  • Detective fai da te
  • Linea alla regia
  • Tanti dubbi, poche certezze
  • Chi ha ucciso la cronaca nera?

Ringraziamenti

L’Esibizionista

L’Esibizionista

Titolo originale: The Exhibitionist

Autore/i: Sutton Henry

Editore: Longanesi & C.

traduzione di Franca Faldini, La Ginestra 112.

pp. 466, Milano

La leggenda vuole, o almeno le chiacchiere dei cosiddetti «columnists», che quando venne firmato il contratto per la produzione di un gigantesco technicolor basato su questo libro, Jane Fonda, interrogata se si sentisse in grado di impersonare la protagonista, rispondesse: «No, la parte non è adatta al mio carattere». Eppure, al lettore superficiale appare subito chiaro come la trama di questo romanzo così sconcertante e discusso per tanto tempo non solo a Hollywood, ma in tutto il mondo, offre, per caso o no (questo non lo sappiamo) un immediato richiamo alla celebre attrice e al suo ancor più celebre padre. Il racconto infatti è impostato su due personaggi principali.
Meredith Houseman, uomo mai stanco di evasioni erotiche su uno sfondo mondano, e soprattutto sua figlia Merry, che assomiglia fisicamente e psicologicamente a Meredith, ma è molto più interessante. Del tutto amorale e sempre disponibile, questa ragazza riesce, al contrario del padre, a riconoscere quel che effettivamente essa è, e perché lo è, e le ragioni che l’hanno portata a «essere» in questa maniera; perciò, invece di aderire al mito di Hollywood che di solito trasforma le stelle in alienati o in burattini, cerca di rendersi conto di quanto le succede veramente nel momento in cui incontra un giovane regista francese afflitto dalla fama e dalla malattia. Va aggiunto soltanto che, sotto il nome di Henry Sutton, si nasconde un poeta, David Slavitt. Costui si è giocata la sua fama di artista integro e serio senza sapere spiegarne il perché scrivendo prima l’Esibizionista e poi il Voyeur, certo non per gli scopi commerciali già raggiunti e per il successo scandalistico di queste sue ultime opere, ma con due mete precise: una che riguarda la sua professione, e cioè dimostrare come un poeta riesca, forse con maggior facilità di molti specialisti, a accontentare certe richieste, o meglio certe voglie, sentite dal pubblico più largo. E in secondo luogo, dimostrare, attraverso trecento pagine di cavalcate erotiche, di gusto per l’avventura banale da night club o per la scoperta ancora più banale dell’ammirazione mondana, un assunto che ha profonde radici moralistiche, anzichè, puritane.

L’Età Secolare

L’Età Secolare

Titolo originale: A secular age

Autore/i: Taylor Charles

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Paolo Costa, Marta C. Sircana, revisione e cura di Paolo Costa, collana: Campi Del Sapere.

pp. 1072, Milano

“Perchè era virtualmente impossibile nella nostra società occidentale non credere in Dio, ad esempio nel 1500, mentre nel 2000 a molti di noi questa appare come una scelta non solo facile, ma quasi inevitabile? Abbiamo bisogno di capire come mai la situazione è cambiata. Perché le alternative hanno cessato di apparire inconcepibili?”

Che cosa significa vivere in un’età secolare? Nel giro di pochi secoli il posto occupato dalla religione è profondamente cambiato. In questo libro Charles Taylor si chiede che cosa ciò abbia voluto dire nella vita delle persone o, più precisamente, che cosa accade quando una società in cui era praticamente impossibile non credere in Dio diventa una società in cui la fede, anche per il più convinto dei credenti, è solo un’opzione fra tante. Taylor assume una prospettiva storica e segue lo svilupparsi nel mondo cristiano di quegli aspetti della modernità che chiamiamo secolari. Ciò che descrive di fatto non è un’unica trasformazione continua, ma una serie di nuove partenze in cui le vecchie forme di vita religiosa si sono dissolte o sono venute destabilizzandosi e ne sono state create di nuove. Oggi noi viviamo in un mondo caratterizzato non tanto dall’assenza di religione quanto dal moltiplicarsi di nuove opzioni religiose e di nuove forme di spiritualità e irreligiosità cui i singoli gruppi o individui si aggrappano per dare senso alle proprie vite e forma alle proprie aspirazioni. In questo senso, secolarizzazione diventa sinonimo più di frammentazione delle identità che non di nascita di una singola e coesa identità secolare. In questa cornice è possibile comprendere i paradossi, le contraddizioni, le incertezze del periodo che stiamo vivendo.

Per questo libro Charles Taylor ha ricevuto nel 2007 il prestigioso Templeton Prize, oltre a: Christianity Today Book Award 2008 per la storia; Miglior libro dell’anno ‟Globe and Mail”; Miglior libro dell’anno ‟The Tablet”; Miglior libro dell’anno ‟Publisher Weekly”.

‟L’età secolare è un’opera di stupefacente respiro ed erudizione.” (New York Times Book Review)

‟Un libro strepitoso, immenso.” (The Guardian)

‟Non esiste libro che gli si avvicini neppure lontanamente. Diventerà un lettura fondamentale.” (Alasdair MacIntyre)

‟Un libro magistrale.” (Kirkus Reviews)

‟È un libro che i teologi dovrebbero leggere. E i biologi, i genetisti e tutti quelli come loro dovrebbero leggerlo per capire la complessità del dibattito sulla natura della religione e su ciò che devono sapere prima di comunicare al mondo le proprie conclusioni.” (David Martin)

‟Un libro grandioso e potente.” (Vancouver Sun)

‟È bello leggere un’opera in cui non si vuole attaccare o difendere un qualche sistema di credenze, ma chiarire il significato di secolarismo.” (John Gray)

Charles Taylor (1931), già docente di Teoria sociale e politica a Oxford, ha insegnato Scienze politiche e Filosofia alla McGill University a Montréal, dove è professore emerito. È autore, tra l’altro, di Hegel e la filosofia moderna (il Mulino, 1984), Il disagio della modernità (Laterza, 1994), Gli immaginari sociali moderni (Meltemi, 2004). Con Feltrinelli ha pubblicato anche Radici dell’io (1993), assieme a Jürgen Habermas, Multiculturalismo. Lotte per il riconoscimento (2001) e L’età secolare (2009).

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Prefazione
Introduzione

PARTE PRIMA – L’opera riformatrice

  • 1. I bastioni della credenza
  • 2. La nascita della società disciplinare
  • 3. Il Grande Sradicamento
  • 4. Gli immaginari sociali moderni
  • 5. Lo spettro dell’idealismo

PARTE SECONDA – Il punto di svolta

  • 6. Il deismo provvidenzialista
  • 7. L’ordine impersonale

PARTE TERZA – L’effetto nova

  • 8. I disagi della modernità
  • 9. L’oscuro abisso del tempo
  • 10. L’espansione dell’universo della non credenza
  • 11. Traiettorie ottocentesche

PARTE QUARTA – Narrazioni della secolarizzazione

  • 12. L’epoca della mobilitazione
  • 13. L’epoca dell’autenticità
  • 14. La religione oggi

PARTE QUINTA – Condizioni della credenza

  • 15. La cornice immanente
  • 16. Pressioni incrociate
  • 17. Dilemmi 1
  • 18. Dilemmi 2
  • 19. Le frontiere inquiete della modernità
  • 20. Conversioni

Epilogo. Le molte storie

Note
Indice dei nomi e degli argomenti

Mindfucking – Come Fottere la Mente

Mindfucking – Come Fottere la Mente

“Come si fotte una mente? Facendo leva sull’umana necessità di avere contatto con i propri simili. La prima regola semplificata potrebbe essere: se volete fottere qualcuno, cominciate col sorridergli…”

Autore/i: Re Stefano

Editore: Castelvecchi Editore

nota dell’autore alla quarta edizione, nota e premessa dell’autore.

pp. 464, Roma

Dovunque ci troviamo, nell’ambiente di lavoro o in famiglia o tra amici, al bar come a scuola, c’è sempre qualcuno che sta tentando di manipolare la nostra mente. Quando la volontà cede e le difese crollano, quando (con le buone o con le cattive) si ottiene da noi quello che non volevamo fare o dire, allora la mente è “fottuta”: mindfucking è il termine che nel gergo degli “addetti ai lavori sporchi” indica questa consegna incondizionata del cervello nelle mani del nostro interlocutore. Esistono da sempre delle strategie per ottenere questi risultati, da quelle che si applicano istintivamente a quelle più raffinate e scientifiche. Sono metodi messi a punto in secoli di sperimentazione sul campo: dall’Inquisizione agli interrogatori della Cia e del Kgb, dalla Tv ai guru della New Age, dagli addestramenti militari all’influenza della pubblicità occulta. Questo libro è uno studio inquietante e rigoroso su tutto quello che non avreste dovuto sapere sulla parte oscura della società e del potere: tutti i modi in cui è possibile modificare la percezione della realtà, disciplinare socialmente o politicamente gli individui, ottenere un asservimento mentale, spirituale, economico, politico o sessuale. “Mindfucking” non vi dà solo la mappa dei condizionamenti cui la mente umana è sottoposta, ma vi insegna anche le più efficaci strategie per contrastarli.

Stefano Re
(Milano, 1970), laureato in Scienze Politiche, acquisisce una professionalità in Criminologia applicata tramite anni di studio e lavoro sul campo, occupandosi nello specifico di omicidi sessuali e seriali, analisi della scena del crimine, previsione del comportamento, criminogenesi, analisi criminologica dinamica dei centri urbani, gestione della crisi e modalità specifiche di intervento preventivo e repressivo. È autore di Femdom (Castelvecchi, 2005) e co-autore con Lorenzo Ait di Mindfucking II. Nuove istruzioni per fottere la mente, indispensabile manuale pratico del vero Mindfucker (Castelvecchi, 2007).

Mistica Ebraica – Testi della Tradizione Segreta del Giudaismo dal III al XVIII Secolo

Mistica Ebraica – Testi della Tradizione Segreta del Giudaismo dal III al XVIII Secolo

Autore/i: Autori vari

Editore: Giulio Einaudi Editore

a cura di Giulio Busi e Elena Loewenthal, introduzione a cura di Giulio Busi, in copertina: elaborazione grafica dal ms Laud. Or. 321, c. 127 b. Oxford, Bodleian Library.

pp. LXXII-728, Torino

La prima versione in edizione economica dei libri fondamentali della qabbalab, nocciolo segreto del pensiero occidentale.
La creazione, il rito, la tradizione, l’alfabeto come conoscenza mistica, l’alchimia delle lettere e il mistero dei numeri, il golem, il male e l’albero della vita: questa antologia è stata pensata per consentire al lettore di conoscere le testimonianze dirette di una delle tradizioni esoteriche di maggiore profondità simbolica.
Accanto ai grandi classici si trovano alcuni scritti meno noti; le diciotto opere tradotte sono collegate tra loro da una comunanza di motivi e di rimandi interni, tanto da poter essere pensate come un curriculum di studi cabbalistici.
Il volume contiene: Talmud babilonese. Il libro della formazione.
Il Signore con la sapienza fondò la terra. La misura della statura.
Alfabeto di rabbi’Aqiva. Il libro fulgido. Commento al libro della formazione. Il libro della figura. La corona del buon Nome. I sette sentieri della Torah. Lettera sulla santità. Il libro dello splendore. Trattato sull’emanazione. Commento alle dieci sefirot. Colui che proclama ciò che è retto. L’albero della vita. Centotrentotto porte di sapienza. Raccolta di eletti.
Introduzione e appendice bibliografica di Giulio Busi. Completa l’edizione l’indice bibliografico, l’indice analitico e il glossario.

Giulio Busi, professore di Lingua e letteratura ebraica, ha pubblicato: Libri ebraici a Mantova; La qabbalab e, presso Einaudi, Simboli del pensiero ebraico.

Elena Loewenthal, dottore di ricerca in Ebraistica, ha pubblicato: Favole della tradizione ebraica; Il libro di Eldad il Danita; Figli di Sara e Abramo.

Le Grandi Correnti della Mistica Ebraica

Le Grandi Correnti della Mistica Ebraica

La storia del pensiero religioso ebraico, dall’inizio dell’era cristiana alle soglie dell’età moderna.

Autore/i: Scholem Gershom

Editore: Giulio Einaudi Editore

introduzione di Giulio Busi, in copertina: Ben Shahn, Menorah, 1965, New Jersey State Museum.

pp. XIV-408, Torino

Le grandi correnti della mistica ebraica (1941) uscì per la prima volta in Italia negli anni ’60. Per molti studiosi e lettori rappresentò la straordinaria scoperta di un mondo ignoto, una vera e propria avventura nei più segreti e misteriosi recessi dell’esperienza mistica e insieme la ricostruzione storiograficamente ineccepibile della storia religiosa ebraica, dall’inizio dell’era cristiana fino alle soglie dell’età moderna. Allo studio dell’essenza e dell’origine della mistica ebraica Scholem ha dedicato tutta la vita, applicando a un mondo per sua natura refrattario e sfuggente, a un universo di uomini e di eventi per eccellenza antistorico, i più raffinati strumenti della metodologia storiografica contemporanea. Quest’opera ha compiuto perciò un miracolo insperato: sottrarre la Qabbalà ai travisamenti dell’esoterismo dozzinale e offrirla al lettore al di fuori di quel variopinto ambiente della magia popolare cui secoli di orecchiamenti l’avevano relegata.

Gershom Scholem, nato a Berlino nel 1897, ha compiuto studi di filosofia, semitistica e matematica in Germania. Nel 1923 si è trasferito a Gerusalemme, nella cui università ha insegnato dal 1925. Presidente dell’Accademia delle Scienze d’Israele, è morto nel 1982. Fra i suoi lavori ricordiamo Le origini della Kabbalah (il Mulino, Bologna 1974) e Walter Benjamin e il suo angelo (Adelphi, Milano 1978). Einaudi ha pubblicato il carteggio 1933-1940 con Walter Benjamin, Teologia e utopia (1987), Da Berlino a Gerusalemme (1988), Le grandi correnti della mistica ebraica (1993), Alchimia e Kabbalah (1995), la grande monografia Sabbetay Sevi. Il messia mistico (2001), La Kabbalah e il suo simbolismo (1980 e 2001) e l’edizione ampliata di Da Berlino a Gerusalemme (2004).

Storia della Filosofia Islamica – Dalle Origini ai Giorni Nostri

Storia della Filosofia Islamica – Dalle Origini ai Giorni Nostri

Titolo originale: Histoire de la philosophie islamique

Autore/i: Corbin Henry

Editore: Adelphi Edizioni

prefazione dell’autore, traduzione di Vanna Calasso e Roberto Donatoni, in copertina: Corano, fine della Sura XV e inizio della Sura XVI («Sura delle Api»), IX-XI secolo. Inchiostri e oro su pergamena.

pp. 420, Milano

La vicenda del pensiero islamico non solo attraverso le figure che ebbero immensa influenza in Occidente, come Avicenna e Averroè, ma in tutte le sue molteplici, affascinanti ramificazioni, molte delle quali pressoché ignote fra noi prima di questo libro.
«Corbin si muove in mezzo ai tempi sconvolti della storia sacra eterna, del groviglio trascendente degli eventi sacri, con grande familiarità: sa che altri piani esistono» (Guido Ceronetti).

Henry Corbin è stato uno dei grandi maestri degli studi islamici, anzi un vero maestro del pensiero filosofico-religioso, dedito per decenni all’immensa impresa di reintrodurre, o presentare per la prima volta, in Occidente le portentose ricchezze del sapere islamico. E non solo di quella parte di esso con cui l’Europa, durante il Medioevo, ha avuto rapporti fittissimi e tuttora in buona misura da esplorare – basti pensare all’importanza che ebbero Avicenna e Averroè – ma di tante scuole e ramificazioni che erano fino a oggi, da noi, quasi del tutto ignote o malamente capite. Quest’opera di mediazione, che dà ai lettori sorprese paragonabili a quelle di chi fu contemporaneo delle prime grandi traduzioni di classici estremo-orientali, è oltre tutto di una specie singolarissima: infatti Corbin non ci parla soltanto da grande studioso occidentale, dopo decenni di ricerche su una materia sterminata, ma in certo modo dall’interno di una tradizione che il suo pensiero in certo modo prosegue: la gnosi shi’ita.
È chiaro perciò che questa sua Storia della filosofia islamica, dalle origini ai nostri giorni, mette in crisi in primo luogo la comune nozione di storia; non solo: Corbin, in questo suo felicissimo profilo, rivoluziona le gerarchie acquisite, sia dei pensatori sia dei problemi. È suo presupposto, infatti, che sia del tutto inutile individuare quali sono, nei pensatori islamici, le risposte ai problemi che si sono cristallizzati nella nostra filosofia. Al contrario, Corbin si sforzerà di reperire innanzitutto le categorie peculiari, spesso totalmente diverse dalle nostre e quasi intraducibili in esse, entro le quali si muovono le diversissime correnti del pensiero islamico – e meglio sarebbe dire tradizioni, essendo in Islam la filosofia sempre coincidente con una certa posizione religiosa, dal sunnismo allo shi’ismo duodecimano, all’ismailismo, al sufismo. Scopriremo così che alla loro base è il diverso atteggiamento esegetico verso il Corano: atteggiamento che va dal letteralismo legalistico sunnita al vertiginoso esoterismo shi’ita.
In questo ambito, vastissimo, che mai era stato descritto con tale lucidità e appassionata partecipazione, si svolge per secoli un’avventura dello spirito che sembra essere stata tanto più audace proprio nelle zone che invece in Occidente si sono pressoché atrofizzate: accanto a una filosofia islamica intesa in senso assai vicino a quello occidentale, scopriremo così, guidati da Corbin, le linee di una filosofia profetica, di una teosofia, di una imamologia, di una angelologia. E molti particolari oscuri nella storia del pensiero occidentale ci appariranno, come di riflesso, improvvisamente illuminati, ritrovando il loro contesto, fuori dalla fittizia gabbia europea, in un ampio cerchio geografico, finalmente fedele alla realtà degli scambi e dei contatti delle civiltà e delle idee.
Storia della filosofia islamica è apparso per la prima volta nel 1964.

Contatto – Incontri Ravvicianti con Altri Mondi

Contatto – Incontri Ravvicianti con Altri Mondi

“Un viaggio emozionante, ricco di testimonianze dirette e contenuti inediti. Tra i più eclatanti casi di incontri ravvicinati del quarto tipo”

Autore/i: Capone Ade

Editore: Edizioni Piemme

prima edizione, prefazione di Daniele Bossari, introduzione dell’autore.

pp. 234, nn. tavole a colori f.t., Milano

A volte si preannunciano con una sfera luminosa, o una nebbia improvvisa. Altre volte con scariche elettromagnetiche fortissime. Per alcuni il contatto avviene in maniera telepatica. Dopo, di solito, compaiono i grigi, come è chiamata comunemente la tipologia aliena più avvistata. Ce ne sono altre, con caratteristiche diverse, ma i Grigi sono i più presenti nei resoconti di contatti con esseri da altri mondi. Sono i più inquietanti, perchè spesso sono loro a compiere esperimenti sugli addotti, le persone che testimoniano di essere state rapite.
Sono in molti ad averli incontrati da vicino, ed è interessante che le descrizioni si assomigliano in tutto il mondo. Il numero elevato di avvistamenti, contatti e rapimenti, anche in Italia, fa pensare che davvero non siamo soli. Alieni, extratterrestri, UFO: comunque li si voglia chiamare, hanno deciso di rivelarsi solo ad alcuni prescelti, i cui ricordi emergono con grande sincerità. E lasciano allibiti, si creda o meno alla loro verità.
E non sono nemmeno un fenomeno recente, ci sono indizi di presenze e incontri alieni in ogni momento del passato. I testi sacri sono ricchi di episodi che, alla luce delle nostre conoscenze, possono essere letti come contatti con altri mondo. Solo che oggi le informazioni corrono più veloci. Esistono gli extraterrestri? Di sicuro la scienza non ha ancora spiegato tutto. Ma i racconti, anche inediti, raccolti da uno degli autori di Mistero, la famosa trasmissione televisiva, uno che di mistero se ne intende, lasciano largo spazio a qualcosa che anche le menti più razionali dovrebbero coltivare: il dubbio.

Nato nel 1958, si è laureato in Scienze Geologiche. Ha iniziato la sua carriera come sceneggiatore di fumetti, collaborando tra gli altri con Sergio Bonelli Editore (Martin Mystère, Zagor). Il suo personaggio di maggior successo, Lazarus Ledd, è pubblicato anche all’estero. Come autore televisivo ha lavorato a format quali Il bivio, Real C.S.I., Invincibili.
Mistero, il programma di cui si occupa al momento, gli consente di soddisfare uno dei suoi maggiori interessi: sondare il mistero. Per inseguirlo ha compiuto viaggi in tutto il mondo, dal Medio Oriente all’India, dal Nepal a Bali fino all’America più nascosta.

Uno Specchio Lontano – Un Secolo di Avventure e di Calamità・Il Trecento

Uno Specchio Lontano – Un Secolo di Avventure e di Calamità・Il Trecento

Titolo originale: A distant mirror – The calamitous 14th century

Autore/i: Tuchman Barbara W.

Editore: Rizzoli

prima edizione BUR SAGGi, prefazione dell’autore, traduzione di Giovanna Paroni.

pp. 780, Milano

“Questo libro è nato dalla curiosità di scoprire quali effetti avesse avuto sulla società il disastro più grave della storia documentata, l’epidemia di peste (la “Morte Nera”) del 1348-50, che dall’India all’Islanda uccise circa un terzo della popolazione…”

Uno specchio lontano è un libro che ha segnato una svolta negli studi storici, che rappresenta un punto di riferimento obbligato per i medievisti e che, per il suo stile, ha entusiasmato i lettori di tutto il mondo. Il secolo della “Morte Nera” era il secolo in cui l’Europa stava uscendo dal Medioevo, era il secolo della grande rivolta dei contadini, era il secolo degli scismi, era il secolo della guerra dei Cent’anni… Seguendo le sorti di una nobile famiglia francese – quella dei Coucy – Barbara W. Tuchman ci racconta il Trecento quasi in cronaca-diretta: “… Per delimitare l’area della mia indagine ho scelto come filo conduttore del racconto, la vita di un personaggio particolare perché, a parte l’interesse umano, questo procedimento ha il vantaggio di costringere l’autore ad aderire strettamente alla realtà…”.

Barbara W. Tuchman vincitrice di due premi Pulitzer è scomparsa nel 1989. Tra i suoi best seller di grande divulgazione storica ricordiamo I cannoni d’agosto (1962, Saggi Tascabili Bompiani), Tramonto di un’epoca (1983), La marcia della follia – Dalla guerra di Troia al Vietnam (1985).

La Genesi delle Strutture Logiche Elementari – Classificazione e Seriazione

La Genesi delle Strutture Logiche Elementari – Classificazione e Seriazione

Titolo originale: La genése des structures logiques élémentaires

Autore/i: Inhelder Bärbel; Piaget Jean

Editore: La Nuova Italia

prima edizione, presentazione di Lydia Tornatore, prefazione degli autori, traduzione di Anna Corda.

pp. XXXVII-448, Firenze

La Genèse des structures logiques, apparsa nel ’59, si può considerare opera conclusiva del periodo centrale dell’attività di Piaget. È il periodo che ha inizio con le opere sul numero e sulla quantità, pubblicate nel ’41: ad esso appartengono opere di sistemazione della problematica relativa ai rapporti tra logica e psicologia come La psychologie de l’intelligence del ’47 e il Traitè de logique del ’49, e ad esso appartiene pure la delineazione complessiva delle tesi della epistemologia genetica (Introduction a l’èpistèmologie gènètique, 1950), e l’inizio dei lavori interdisciplinari presso il Centro internazionale d’epistemologia genetica di Ginevra.
Sia per tale sua collocazione che per l’argomento trattato, è alla Genèse che conviene guardare per una chiarificazione sistematica delle posizioni piagetiane in materia di logica infantile. Le ricerche sul passaggio dalla collezione alla classificazione gerarchica, sulla inclusione, sulla complementarità, sulla classificazione moltiplicativa sono di particolare interesse anche per lo stretto nesso che le lega a precedenti ricerche in settori specifici, in particolare per quanto riguarda numero, quantità, misura, spazio.

Autobiografia di un Medico-Mago

Autobiografia di un Medico-Mago

Autore/i: Paullini Frank

Editore: Il Minotauro

prima edizione, prefazione dell’editore.

pp. 96, Roma

Frank Paullini è lo pseudonimo del principe Sergey Romanov, medico, psicologo, astrologo, chiromante, cartomante, ecc. Alla sua prima opera: era così timido da non voler confessare il suo vero nome nemmeno all’editore. Discendente dei Romanov della antica Russia.

Un’autobiografia di un medico-mago apre gli occhi sulla realtà e la morale di detti “guaritori”. Sebbene ci siano momenti, nell’opera, di autentico sentimento; il comportamento dell’autore nei confronti delle pazienti, e dei pazienti in generale, è complessivamente e globalmente, da ritenere censurabile. Credo e spero sia l’ultima opera dello stesso, sebbene, fuggito in America, potrebbe riprendere la sua attività scandalosa. In America, infatti, omnia licet.

Globalizzazione e Stile di Vita Cristiano

Globalizzazione e Stile di Vita Cristiano

I conflitti della Globalizzazione: Lavoro, Ambiente e Salute, Economia, Agricoltura, Alimentazione, Scontro tra Civiltà. Globalizzazione e condizionamenti. La dottrina sociale della Chiesa. Globalizzazione e fede

Autore/i: Abenavoli Aldo

Editore: MEF – Firenze Libri

Biblioteca ’80 Saggi, in copertina: Immagine collezione corel Mef Studio.

pp. 192, Firenze

Il mondo dell’economia e del lavoro rivisti in prospettiva cristiana. Una visione della Globalizzazione che partendo dal profilo dell’economia, del lavoro, dei rapporti internazionali, confluisce nel piano superiore delle relazioni interpersonali. La Globalizzazione, spesso valutata sotto l’esclusivo profilo dei rischi piuttosto che delle occasioni, può essere paragonata a un evento naturale, per cui demonizzarlo è come sperare di fermare il vento o prosciugare il mare. Dobbiamo invece rassegnarci e nello stesso tempo, anche, entusiasmarci: con questo fenomeno siamo destinati, volenti o nolenti, a convivere nel futuro. Se tuttavia come cristiani siamo consapevoli che Dio desidera la salvezza di tutti gli uomini, il mondo globale può diventare, se orientato nella giusta direzione, sinonimo di salvezza universale.

Aldo Abenavoli è nato e vive a Roma. Laureato in Giurisprudenza, si occupa di rapporti sindacali, problemi ambientali, diritto alimentare e rapporti con l’agricoltura.

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Introduzione

PARTE I – I CONFLITTI DELLA GLOBALIZZAZIONE

  • I. -Lavoro
  • II. – Ambiente e salute
  • III. – Economia
  • IV. – Agricoltura e alimentazione
  • V. – Scontro tra civiltà

PARTE II – GLOBALIZZAZIONE E CONDIZIONAMENTI

  • VI. – I condizionamenti personali
  • VII. – La dottrina sociale della Chiesa

PARTE III – GLOBALIZZAZIONE E FEDE

  • VIII. – Lourdes e Nevers
  • IX. – Tornati a casa

Bibliografia

La Perfetta Felicità – Una Guida Pratica alle Fasi di Meditazione

La Perfetta Felicità – Una Guida Pratica alle Fasi di Meditazione

Titolo originale: Path to Bliss: a practical guide to stages of meditation

Autore/i: Dalai Lama

Editore: Edizioni Studio Tesi

prima edizione, introduzione di Giangiorgio Pasqualotto, prefazione di Thupten Jinpa e Christine Cox, traduzione di Federica Meret, revisione della traduzione di Giovanna Pecoraro.

pp. XXV-254, Pordenone

Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, è nato a Amdo (Tibet) nel 1935.
Dal 1959, anno dell’occupazione cinese del Tibet, ha ricoperto il ruolo di capo del governo tibetano in esilio a Dharamsala (India), continuando a sostenere presso le Nazioni Unite la causa del suo Paese.
Nel 1989 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace, a riconoscimento del suo impegno e della sua figura di maestro spirituale.
Preziosa testimonianza dell’insegnamento del XIV Dalai Lama, La perfetta felicità introduce con linguaggio chiaro e semplice alle tecniche capaci di promuovere una nuova prospettiva mentale. Attraverso un percorso di complessità crescente le parole del Dalai Lama aprono una via luminosa a un pieno sviluppo del potenziale della mente e al raggiungimento dell’equilibrio spirituale.
Queste lezioni si rivolgono tanto al principiante, non richiedendo alcuna nozione preliminare, quanto all’iniziato, per la ricchezza e la profondità del materiale presentato.

Hemingway e la Pioggia di Uccelli Morti

Hemingway e la Pioggia di Uccelli Morti

Titolo originale: Hemingway Ve-Geshem Ha-Tziporim Ha-Metot

Autore/i: Zaidman Boris

Editore: Il Saggiatore

traduzione di Elena Loewenthal.

pp. 200, Milano

In quel posto di confine papà e mamma si erano trasformati in nani paventati. A dire la verità Tolik aveva già da tempo smesso di considerarli due giganti, ma in quel momento, lì in ginocchio, smarriti fra gli stracci che un tempo erano stati i loro vestiti, stavano esagerando. Dopo quella scena, per qualche anno aveva aspettato, invano, che riacquistassero la loro onnipotenza. A un certo punto però aveva lasciato perdere.
Genitori onnipotenti ed emigranti… no, incompatibile.

Tal Shani. Una vita brillante a Tel Aviv, un romanzo all’attivo, un carattere spocchioso. Tolik Schneidermann. Un bambino che, in un appartamento vuoto di una cittadina dell’ex Unione Sovietica, aspetta terrorizzato che i tedeschi vengano a prenderlo come hanno fatto con il nonno. Tolka. Che vive le estati più belle della sua infanzia nell’aia-isola deserta di zia Rosa e che non vede l’ora di incontrare zio Njuma, finalmente di ritorno dalla Siberia, dove il freddo fa piovere uccelli morti. Tolinka. Un ragazzino appena, ma che alla frontiera tra l’Ucraina e l’«Occidente», nel viaggio che porterà la sua famiglia in Israele, assiste con orrore alla trasformazione dei suoi genitori da esseri onnipotenti a piccoli nani spaventati. Tal, Tolik, Tolka, Tolinka, tanti personaggi e tanti mondi che sono parte di una sola persona, un adulto cinico e disincantato che riscopre la propria infanzia, l’infanzia sovietica di un bambino ebreo. Un adulto che racconta la ricerca di un’unità personale in quell’identità composita – formatasi su lingue, sapori, vestiti, climi diversi – propria di chi appartiene a più culture. E lo fa con una voce mordace e tenera al tempo stesso, capace di tradurre sulla pagina i pensieri giganti dei bambini, la loro paura del cambiamento, le grandi attese, gli impegni solenni, la felicità incontenibile e quello sguardo critico sul mondo, in grado di smontare con una battuta la più ferrea logica adulta.

Boris Zaidman nato nel 1963 in Moldavia, a quel tempo ancora parte dell’ex Unione Sovietica, è emigrato con la sua famiglia in Israele quando aveva dodici anni.
Grafico, art director e copywriter, lavora in pubblicità e insegna comunicazione visuale in diverse accademie di design. Hemingway e la pioggia di uccelli morti è il suo primo romanzo.

L’Intestino Felice – I Segreti dell’Organo Meno Conosciuto del Nostro Corpo

L’Intestino Felice – I Segreti dell’Organo Meno Conosciuto del Nostro Corpo

Autore/i: Enders Giulia

Editore: Sonzogno

nuova edizione aggiornata, prefazione dell’autrice, traduzione di Paola Bertante, illustrazioni e fotografie di Jill Enders.

pp. 272, Venezia

L’intestino è un organo pieno di sensibilità, responsabilità e volontà di rendersi utile. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia. E ci fa del bene: l’intestino allena due terzi del nostro sistema immunitario. Dal cibo ricava energia per consentire al nostro corpo di vivere. E possiede il sistema nervoso più esteso dopo quello del cervello. Le allergie, così come il peso e persino il mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati alla pancia.
In questo libro, la giovane scienziata Giulia Enders ci spiega con un linguaggio accessibile, spiritoso e piacevole, unito ai disegni esplicativi della sorella Jill, quel che ha da offrirci la ricerca medica e come ci può aiutare a migliorare la nostra vita quotidiana.
L’intestino felice è un viaggio istruttivo e divertente attraverso il sistema digestivo. Scopriremo perché ingrassiamo, perché ci vengono le allergie e perché siamo tutti sempre più colpiti da intolleranze alimentari.

Pubblicato per la prima volta in Germania nel 2014 e poi uscito in più di 30 paesi, L’intestino felice è balzato al primo posto delle classifiche di tutto il mondo con 3 milioni di copie vendute, di cui oltre 100.000 in Italia.

Giulia Enders (1990) si divide fra Mannheim e Francoforte. Frequenta un dottorato di ricerca presso l’Istituto di Microbiologia e Igiene ospedaliera di Francoforte sul Meno. Per due volte ha ottenuto la borsa di studio della fondazione Wilhelm und Else Heraeus. Nel 2012, la sua conferenza Darm mit Charme (Il fascino dell’intestino) ha vinto il primo premio nel Science Slam di Friburgo, Berlino e Karlsruhe, per poi diventare virale su YouTube. Tale successo è stato notato da un importante agente letterario che l’ha convinta a scrivere questo libro. Dal momento della pubblicazione, Giulia Enders è anche diventata una star mediatica, continuamente invitata a programmi televisivi e talk show.

Manuale dell’Astromante ovvero dell’Astrologo Mago

Manuale dell’Astromante ovvero dell’Astrologo Mago

Autore/i: Arlacchi A. M.

Editore: Messaggerie Pontremolesi

unica edizione, prefazione dell’autore, in copertina: «Segno della Vergine» particolare del pianeta Mercurio – Padova, Palazzo della Ragione.

pp. 160, nn. illustrazioni b/n, Milano

Dalla prefazione:

«Questo libro tratta dell’astrologia nel significato più antico ed esoterico della parola; per questo motivo abbiamo preferito parlare di astromanzia. Infatti l’astromanzia è più precisamente la disciplina o arte di predire il futuro a mezzo degli oroscopi astrali, mentre il termine astrologia nella sua etimologia (astron-logos: scienza degli astri) ha una accezione molto più vasta, che abbraccia studi e temi oggi propri dell’astronomia scientifica. In passato, invece, tale distinzione non esisteva e gli antichi studiosi delle stelle si occupavano di osservazione, calcoli, influssi astrali e oroscopi. Insomma, l’astrologia era per gli antichi allo stesso tempo scienza e religione, studio e mantica.
Non abbiamo qui la pretesa di trattare esaurientemente il tema dell’astrologia, una disciplina complessa che va ben oltre il proposito di questo libro. Del resto, il vero segreto dell’astromanzia, cioè l’arte di interpretare gli influssi astrali in chiave esoterica e misteriosa, si è perso nella nebbia del tempo. L’attuale astrologia è in realtà una interpretazione moderna dell’antica dottrina, da cui si è eliminato ogni riferimento e significato religioso.
Questo libro non vuole quindi essere né un trattato di astrologia “scientifica”, né un manuale per diventare astrologi professionisti; è piuttosto il tentativo di esporre, in modo facile, divulgativo, a volte volutamente semplicistico, le grandi linee dell’antica astromanzia, accennando anche ai grandi temi esoterici soggiacenti. È anzi nostra intenzione privilegiare gli aspetti più magici, più arcani, che sono a nostro avviso anche i più affascinanti.
Il nostro lettore ideale non è quindi né lo storico, né l’esperto in moderna astrologia; costoro non troverebbero niente di nuovo e anzi avrebbero probabilmente molto da criticare, a cominciare dal linguaggio stesso che abbiamo adottato e che usa parole semplici, comuni, anziché la terminologia specialistica, certamente più esatta e “scientifica”, ma spesso incomprensibile[…]»

Scrittori e Poeti d’Italia nella Critica – Dalle Origini al Quattrocento

Scrittori e Poeti d’Italia nella Critica – Dalle Origini al Quattrocento

Autore/i: Di Salvo Tommaso; Romagnoli Sergio

Editore: La Nuova Italia

prefazione degli autori, introduzione di Cesare Segre.

pp. VII-584, Firenze

Dalla prefazione:

«[…] Se i nostri criteri oggi sono diversi, se dobbiamo riconoscere che in quasi un secolo, l’importanza dell’attività critica s’è accresciuta tantissimo e quasi, a volte, ha teso ad impedire che ci si accosti ad una opera letteraria ancor liberi e ignari dei giudizi e delle interpretazioni che la corredano, se è vero che i tempi impongono, quindi, alle antologie contemporanee d’essere più ricche, più vaste, più distese e delle ponderose, dobbiamo però, noi, autori della presente antologia – ultima in ordine cronologico -, dichiarare che ad un criterio fondamentale del vecchio Morandi ci siamo ancora attenuti: quello di dare un’antologia della critica e non dei critici. Abbiamo, cioè, cercato di tracciare, di volta in volta, un quadro il più possibile completo dei periodi storici contemplati, affidando, là dove è stato possibile per il nostro angolo visuale, agli scritti di un solo studioso, il compito di presentare il secolo nei suoi aspetti generali e ricorrendo anche a saggi che delineassero le altre forme della vita culturale e sociale del periodo e perciò adatti a far comprendere meglio come l’attività letteraria non sia mai avulsa dai restanti fenomeni che caratterizzano una civiltà. Ma vorremmo avvertire subito i nostri colleghi e i nostri studenti delle scuole medie superiori e delle università che l’atto più difficile nella preparazione di un’antologia di questo genere s’è rivelato non tanto quello della raccolta quanto quello della scelta, della cernita e infine dell’esclusione. Fin che s’è trattato di leggere, di rileggere, ci siamo anche divertiti e abbiamo messo insieme lunghi lunghi lenzuoli che non si venivano configurando come complessi ma armoniosi ritratti un’età o di un autore; quando poi abbiamo dovuto restringere la tela per adattarla allo spazio ragionevolmente concesso dal pur se editore, allora sono cominciati i nostri guai invano alleviati dal ricordo delle antiche parole del Morandi. Crediamo, tuttavia, d’aver fornito opera in qualche parte nuova, in qualche modo fedele sempre alle nostre idee sulla letteratura e sulla storia letteraria, attenta anche alla storia della lingua e alla storia della cultura.[…]»

Elogio della Cravatta – Follie e Virtù, Storia e Attualità, Psicologia e Linguaggio del più Inutile e Piacevole Accessorio dell’Abbigliamento

Elogio della Cravatta – Follie e Virtù, Storia e Attualità, Psicologia e Linguaggio del più Inutile e Piacevole Accessorio dell’Abbigliamento

Autore/i: Nuvoletti Giovanni

Editore: Idea Libri

con la partecipazione di Mariarosa Schiaffino e Irvana Malabarba.

pp. V-96, nn. illustrazioni b/n e tavole a colori, Milano

Ornamento superfluo, sogno inconfessato, capriccio della fantasia, nota di colore, richiamo sessuale, status symbol, argomento filosofico, segno e comunicazione, test di personalità… ma anche nodo scorsoio, capestro velleitario, cappio imbelle e strangolicchio pericoloso… Tutto questo e molto più ancora è quella piccola striscia di stoffa che la mattina ci annodiamo al collo per completare il nostro abbigliamento o che ci mettiamo solo quando decidiamo che “si, la cravatta oggi ci vuole” (e in quel momento le attribuiamo ancora più importanza, riconoscendole implicitamente un ruolo ideologico, una funzione precisa).
Esiste una scienza della cravatta? Gli esperti lo affermano e subito dopo lo negano, ma certo la cravatta interessa da vicino psicologi, sociologi e semiologi, e può essere usata con profitto negli uffici di selezione del personale.
Esiste comunque una storia di questo frivolo accessorio: è ricca, avventurosa, curiosa, e la dice lunga sul nostro passato perché c’è di mezzo la guerra (da cui è nata) e l’amore, la vanità e la gloria, i dandies e i rivoluzionari, i gaga sfaccendati e gli architetti razionalisti, l’affascinante Louise de La Vallière e Brummell, il duca di Windsor e Filippo Turati, fino agli executive men e ai punk recentissimi.
Esiste una letteratura cravattiana, e annovera trattati filosofici ottocenteschi, libelli, satire, prontuari, versi… Per non parlare delle cravatte degli scrittori e di quelle che gli scrittori hanno fatto indossare ai loro personaggi, dal Gattopardo al Grande Gatsby.
E certo esiste anche una attualità della cravatta: un ritorno all’ordine e al classico, il gusto del particolare elegante, del colore giusto, degli accostamenti  raffinati. Mentre gli stilisti e i grandi sarti italiani trionfano come padri della patria, la cravatta made in Italy, da tempo ai vertici del mercato internazionale, continua a conquistare il mondo. Rispuntano persino le cravatte nere per la gran sera e i papillon un pò esibizionisti, ma pieni di personalità… E allora, ecco un invito a scoprire presente e passato, virtù e vezzi, regole e ragioni di questo “fragile emblema della maschile vanità”, come scrive Giovanni Nuvoletti, “quintessenza della futilità delle mode e insieme della perennità della Moda”, capace di risorgere dalla polvere e dalle macerie di qualunque giravolta del mondo.
La cravatta è morta, viva la cravatta!

Il Conte Giovanni Nuvoletti, che introduce ampiamente la materia del libro e ne diventa perfetto cerimoniere, è uno degli arbitri d’eleganza del nostro tempo, esperto di costume, scrittore raffinato, romanziere di successo. È stato anche attore, giornalista, ideatore di spettacoli. Ha pubblicato tre libri: Gardenie e caviale (1968), Un matrimonio mantovano (1972) e Un adulterio mantovano (1981), questi due ultimi ambientati nell’amata città natale.

Visualizza indice

Parte Prima
Elogio della… follia della cravatta di Giovanni Nuvoletti

Parte Seconda
Storia & Storte della cravatta

  • Nascita con squilli di tromba
  • Messaggi d’amore nei nodi
  • Il portacravatte di Luigi XV
  • Una elegante tortura: il neck-stock
  • Gli eccentrici Macaronis
  • Le incertezze del Parini
  • Sans-culottes o meglio sans-cravates
  • I dandies della nuova Repubblica
  • Cravatta bianca a Waterloo
  • Due valletti per Beau Brummell
  • Intermezzo filosofico
  • Cravatta giusta al posto giusto
  • Una questione di classe
  • Di qualsiasi colore, purché bianca
  • Nero per l’Unità Nazionale
  • Per farla scintillare
  • Codice d’amore e d’adulterio
  • La cravatta al femminile
  • Si spengono le follie
  • Da Valentino ai Beatles

Parte Terza
La cravatta allo specchio

  • Sceglierla e indossarla
  • Come esprimere l’inesprimibile?
  • Il sì e i no
  • Le proporzioni
  • I colori
  • Una tabella per gli accostamenti
  • Tinta unita e disegno
  • Provare per indossare
  • Poche ma buone
  • La famosa targhetta
  • I tessuti
  • I nodi al collo
  • Attenti a questi errori
  • Il frizzante papillon
  • Farfalle da sera
  • Vinci in quattro mosse
  • Vita lunga a Sua Maestà la Cravatta
  • Piccola guida
  • Dove l’hai presa? Indirizzi in Italia…
  • … e all’estero
  • E la spilla fermacravatta?
  • Un tocco in più, nel taschino
  • Cravatta italiana

Parte Quarta
La cravatta psicologica

  • Non un obbligo, ma un piacere
  • Tentiamo un test … e divertiamoci a sconvolgerlo
  • Cravatta e professione
  • Donne e cravatte
  • E la psicoanalisi?

Parte Quinta
La cravatta letteraria

Bibliografia

Il Regalo di Natale – Storia di un’Invenzione

Il Regalo di Natale – Storia di un’Invenzione

Titolo originale: Le cadeau de Noël – Histoire d’une invention

Autore/i: Perrot Martyne

Editore: EDB – Edizioni Dehoniane Bologna

traduzione dal francese di Romeo Fabbri.

pp. 168, Bologna

Nella sua forma moderna il regalo di Natale nasce alla metà dell’Ottocento, quando l’antica suggestione dei doni che «cadono dal cielo» si intreccia con un mondo abitato da figure mitologiche, santi cristiani e, più tardi, Babbo Natale.
I grandi magazzini assecondano la novità, la borghesia trasforma la festa religiosa in una celebrazione profana e i grandi scrittori come Dickens e Hoffmann celebrano lo «spirito natalizio», che fortifica i legami ma rischia di svanire quando si spengono le luci dell’albero.
Il regalo di Natale – che oggi si reinventa attraverso internet divenendo immateriale – ci racconta un rito collettivo tra i più rispettati delle società contemporanee.

Martyne Perrot, sociologa ed etnologa, è membro del Centre Edgar Morin di Parigi. Studiosa delle pratiche del consumo e della cultura materiale, ha pubblicato Etnologia del Natale. Indagine su una festa paradossale (Elèuthera 2012), Idées regues sur Noël (2010), Faire ses courses (2009) e Faut-il croire au Père Noël? (2010).