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Teoria e Applicazioni della Psicoanalisi

Teoria e Applicazioni della Psicoanalisi

Raccolta di scritti a cura di Johannes Cremerius

Autore/i: Abraham Karl

Editore: Bollati Boringhieri Editore

introduzione del curatore J.C., traduzione di Ada Cinato e Tonia Cancrini.

pp. 240, Torino

Considerato con Ferenczi il più importante e originale allievo di Freud, Abraham deve la sua fama più che a teorizzazioni generali all’approfondimento ostinato di alcuni temi di ricerca. Johannes Cremerius, che ha curato il volume, ha seguito nella sua scelta il criterio della pertinenza a questi ambiti fondamentali, di cui si può così cogliere tutto lo spessore.
Nasce di qui la divisione del volume in tre parti: “Psicoanalisi clinica” (distinta in “Nevrosi di traslazione” e “Nevrosi narcisistiche”), “Sessualità infantile e teoria della libido”, “Psicoanalisi ed etnologia”.
Lungo queste linee si susseguono, nello stile conciso e privo di ambiguità che caratterizza Abraham, le osservazioni e le esperienze dirette, l’analisi dei “casi” e i tentativi di sistemazione teorica, a testimoniare la continuità e la coerenza della sua vita di studioso. Molte affermazioni (ad esempio a proposito delle nevrosi narcisistiche) sono decisamente precorritrici e serviranno ad altri per proseguire e approfondire la ricerca; altre (specie sulla sessualità infantile) confermano e ampliano aspetti già considerati, in particolare da Freud. Nel campo dell’etnopsicoanalisi, soprattutto, Abraham appare un precursore e dimostra di sapere felicemente abbinare alle competenze psicoanalitiche quelle filologiche.
In tutti i campi comunque, si tratti di teorie sessuali infantili o del trattamento della follia maniaco-depressiva, di autoerotismo o di analisi dei miti o d’altro ancora, “il suo sguardo – come afferma Cremerius – coglie rapidamente l’essenziale, il suo linguaggio lo rende visibile agli altri”.

1877 Nasce a Brema Karl Abraham.
1901 Dopo gli studi ginnasiali a Brema e quelli universitari a Würzburg, Berlino e Friburgo, in quest’ultima università si laurea in medicina. Si era occupato anche, con molto interesse e ottimi risultati, di altre materie, di linguistica in particolare.
1906 Matrimonio in gennaio e nascita della figlia Hilda a fine anno 1907 Dopo aver lavorato in ospedale psichiatrico a Berlino, ottiene un posto al Burghölzli di Zurigo, dove a contatto con Bleuler e Jung conosce i lavori di Freud e comincia a interessarsi di psicoanalisi e a tenere anche conferenze su argomenti psicoanalitici. Freud lo ammette alla Società del mercoledì e ha inizio tra i due un fitto scambio di idee e di esperienze e l’interessantissimo carteggio.
1908 Differenze psicosessuali tra isteria e dementia praecox segna una svolta nella comprensione di questa malattia.
1909 Sogno e mito apre la via, seguita poi da Rank, Reik e altri, dell’applicazione della psicoanalisi alla mitologia.
1910 A Berlino, dove si era trasferito e aveva aperto uno studio privato di neurologo, fonda la prima Società psicoanalitica locale affiliata all’Associazione psicoanalitica internazionale: ne sarà presidente fino alla morte. Tra gli allievi più illustri che con lui si sottopongono ad analisi didattica: Helene Deutsch, Melanie Klein, Reik, Rado, Karen Horney, Boehm, Müller-Braunschweig. Fino al 1920 si occupa intensamente della follia maniaco-depressiva e pubblica vari studi in proposito.
1911 Pubblica la sua prima biografia psicoanalitica: Giovanni Segantini, seguita l’anno successivo da Amenofi IV.
1912 Nasce il secondo figlio, un maschio.
1914 Con Hitschmann assume la direzione dello “Jahrbuch der Psychoanalyse” dopo le dimissioni di Jung.
1915-18 Durante la guerra e primario di un reparto psichiatrico militare, studia le nevrosi di guerra e si specializza in perizie psichiatriche su soldati incriminati presso il tribunale militare.
1917 Pubblica Sulla eȷaculatio praecox.
1919 Da quest’anno inizia la collaborazione a “Internationale Zeitschrift für Psychoanalyse” e “Zentralblatt für Psychoanalyse” 1924 Viene eletto all’unanimità presidente dell’Associazione psicoanalitica internazionale.
1925 Una banale disgrazia gli causa una polmonite settica e poi un ascesso polmonare, di cui muore dopo sette mesi d’incredibile resistenza, nella notte di Natale.

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