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Per Amore di un Figlio

Per Amore di un Figlio

Titolo originale: For the Love of a Child

Autore/i: Mahmoody Betty; Dunchock Arnold D.

Editore: Sperling & Kupfer Editori

traduzione di Elena Malossini Fumero.

pp. VIII-368, Milano

«“Mamma, guarda, la bandiera americana!” esclamò Mahtab mentre ci avvicinavamo statunitense ad Ankara. Il suo respiro ghiacciava l’aria; io sentivo appena i miei piedi. A ogni passo i nostri muscoli indolenziti ci ricordavano la marcia di cinque giorni a piedi e a cavallo attraverso le montagne turco-iraniane, la via presa dai contrabbandieri che aveva reso possibile la nostra fuga. Ero una quarantenne con una bimba di sei anni. Ambedue eravamo state portate al punto di rottura.
Intrappolate in Iran per diciotto mesi, avevamo visto la nostra bandiera solo in fotografia – dove veniva invariabilmente dissacrata dandola alle fiamme -, o rozzamente dipinta sul pavimento in cemento delle scuole, perché fosse calpestata o coperta di sputi dai bambini prima di entrare nelle aule. Vederla sventolare liberamente sopra le nostre teste significò qualcosa di importante per me quel giorno. Quella bandiera era il simbolo della nostra liberazione.
»

Nel 1987 l’americana Betty Mahmoody catturò l’attenzione e l’ammirazione generale con il volume in cui raccontava la sua avventurosa e temeraria fuga dall’Iran, in compagnia della figlia Mahtab, dopo essere stata tenuta prigioniera dal marito, un integralista musulmano. Condotta in quel Paese con il pretesto di una visita ai parenti di lui, la donna, separata dalla figlia, era stata poi costretta a sottomettersi ai più rigidi costumi locali nonché a trattamenti degradanti. Il volume, edito in Italia da Sperling & Kupfer con il titolo Mai senza mia figlia, fu un best-seller non solo negli Stati Uniti, ma anche in tutto il mondo, con oltre quindici milioni di copie vendute. Avvincente ed emozionante come un romanzo, il libro lanciava un potente grido di allarme sul problema della sottrazione dei minori a opera di genitori di nazionalità diversa. A distanza di anni dalla vicenda, l’autrice continua a ricevere centinaia di lettere da uomini e donne che chiedono consiglio o aiuto. In Per amore di un figlio Betty Mahmoody riprende la narrazione delle proprie vicende dal punto in cui si era interrotta, ossia l’arrivo all’ambasciata statunitense in Turchia. Descrive poi il suo riadattamento culturale all’America, l’incubo costante di un ritorno del marito e della sua vendetta, il timore di un rapimento della figlioletta, il senso di frustrazione nei confronti di un sistema legale che non garantisce alcuna protezione né a lei né a Mahtab. Ma non parla soltanto della sua storia tormentata: con sensibilità – e con la competenza che l’esperienza subita le ha conferito – la coraggiosa madre riferisce altre drammatiche situazioni simili alla sua in un appassionalo lesto di denuncia in cui si pone generosamente al servizio di tutti i bambini «rubati».

Belly Mahmoody vive oggi nel Michigan. Viaggia in lutto il mondo per far conoscere la sua esperienza e promuovere l’associazione One World: For Children – da lei fondala insieme con Arnold D. Dunchock -, che si occupa del problema dei rapimenti di minori da parie di genitori di nazionalità differente. Arnold D. Dunchock. avvocato, vive nel Michigan.

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