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I Barzini

Tre generazioni di giornalisti, una storia del Novecento

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Informazioni: prima edizione, prefazione dell'autore, copia autografata con dedica dell'autore, collana: Le Scie Mondadori Ingrandimenti, in sovraccoperta: Luigi Barzini senior con il figlio Luigi Junior, Milano 1910. - pp. 570, nn. illustrazioni fuori testo in b/n, Milano
Stampato: 2010-09-01
Codice: 978880460211

C'è un solo celebre cognome - quello dei barzini - attorno al quale si intrecciano le più significative e memorabili esperienze del giornalismo italiano lungo un intero secolo di storia: La figura dell'inviato speciale, come quella del corrispondente di guerra, nascono infatti all'inizio del Novecento con Luigi Barzini Senior, a lungo firma del "Corriere della Sera", senatore del Regno, scrittore prolifico, cittadino cosmopolita, viaggiatore instancabile (fu lui, in compagnia del principe Scipione Borghese, a compiere la leggendaria Pechino-Parigi nel 1907). Anche suo figlio Luigi Barzini Junior, fu esponente di spicco nel mondo della carta stampata: inviato speciale per Il "Corriere della sera" durante la guerra d'Abissinia, firma prestigiosa dei più importanti settimanali del dopoguerra (tra cui "Il Mondo" di Pannunzio e "L'Europeo" di Benedetti) e autore, nel 1964 del celebre longseller The Italians. Per la prima volta Ludina Barzini, nipote di Senior e figlia di Junior, racconta i momenti più rilevanti di due vite ineguagliabili e coraggiose. La passione smisurata per il giornalismo ("Un mestiere nel quale si invecchia meglio che in ogni altro, perchè non si va mai in pensione e la testa è sveglia perchè sempre in esercizio"), il fiuto per le notizie, il gusto della sfida e l'infinita varietà dei percorsi intrapresi ci restituiscono l'immagine di due persone vere, autentiche, innamorate della buona scrittura e della verità. Perchè, come era solito affermare Junior creando scompiglio tra i letterati, "Solo lo scrittore è un grande giornalista e solo un grande giornalista è scrittore". Da questo avvincente affresco familiare che si legge come un romanzo emerge, come scrive l'autrice, giornalista lei stessa, "Il filo rosso che accomuna noi Barzini e ci lega nella ferma determinazione, l'incrollabile testardaggine, la ferrea volontà di riuscire nel nostro lavoro. Nelle asprezze dei caratteri, che sono diversi ma simili: ritrosi, timidi e sfacciati, dubbiosi, alla ricerca della perfezione professionale, ironici, spiritosi ma non sempre simpatici". In mezzo ad articoli e dispacci che i due giornalisti inviano da ogni parte del mondo, il flusso ininterrotto della quotidianità, tra slanci e amarezze, matrimoni, figli e lutti, ottimismi e delusioni, mentre la storia del Secolo breve corre veloce, tra totalitarismi e rinascite democratiche. Grazie al sapiente utilizzo di lettere private e documenti inediti, Ludina Barzini ci regala gli aneddoti più curiosi e i ricordi più intimi di due personaggi straordinari,  fino a tessere il ritratto vivace e appassionato di un intera epoca del Novecento.

"Che bel mestiere sarebbe quello del giornalista se non si dovesse scrivere. Scrivere è un terribile mestiere." (Barzini Senior)
 
"Tu sai le mie raccomandazioni: studia, leggi, impara, rifletti. Scrivi molto. Per imparare a scrivere bisogna scrivere. Solo così si scoprono i problemi, le loro soluzioni, se stessi, il proprio mondo interiore, le idee." (Lettera di Barzini Junior alla figlia Ludina)
 
Ludina Barzini, giornalista, ha lavorato all'"Espresso", al "Corriere della Sera" e alla "Stampa". Direttore responsabile di "Selezione del Reader's Digest" dal 1971 al 1987, è stata responsabile della sede di Roma della RCS Editori. Ha condotto programmi radio per RAI Uno, per RAI Sat Premium e partecipa a varie trasmissioni televisive. Eletta consigliere comunale a Milano con il Partito Liberale, nel 1986 è stata nominata assessore alla Cultura. E' stata membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia e del Consiglio dell'Aspen Institute Italia. È Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.

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