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Sociologia del Suicidio

Il primo studio scientifico del suicidio come vistoso e drammatico fenomeno di patologia sociale

di
Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: € 15,00

Informazioni: introduzione di Giovanni Cattanei, traduzione di Jean Louis Morino. - pp. 464, Roma
Stampato: 1974-09-01
Codice: 500000003941

Enfatizzato dalla tradizione letteraria quale atto supremo di decisione individuale, il suicidio si andava piuttosto denunciando nel tardo Ottocento - con l'esplodere delle violente, interne contraddizioni suscitate dallo sviluppo dell'industrialismo - nel suo più vistoso e drammatico significato sociale. Ed è appunto Émile Durkheim, il fondatore del moderno metodo sociologico, a proporre con questo suo ampio studio una visione del problema radicalmente nuova e dissacrante: il suicide vi assume un volto diverso e crudo, di dati, fatti e statistiche, definendosi come un fenomeno di patologia sociale che trascende il dramma del singolo, ed è ricondotto a motivazioni tipiche del gruppo.
Spersonalizzando così il gesto e proponendo l'analisi del suicidio alla stregua di un «fatto sociale», Durkheim dava inizio al dibattito su un piano finalmente scientifico e positivo: e richiamava l'attenzione degli studiosi e del pubblico sulla necessità di misurarsi con una realtà, i risultati della cui quantificazione non potevano più essere ignorati, o riguardati quale aspetto marginale di una tragedia interiore consumata nella pura sfera dell'individuale.

Ponendosi a modello della cultura del suo tempo, il primo studio scientifico sul suicidio aggrediva così, al di là delle ancor spesse coperture tardo-romantiche, il nucleo di un problema che con l'espandersi della civiltà moderna si sarebbe andato manifestando in misura crescente nella sua scomoda evidenza.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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