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Le Confraternite Italiane del Cinquecento - Filantropia, Carità, Volontariato nell'Età della Riforma e Controriforma

Titolo originale: Italian Confraternities in the Sìxteenth Century

di
Editore: Rizzoli
Informazioni: unica edizione, prefazione dell'autore, traduzione Anna Farè. - pp. 506, ill. in b/n, Milano
Stampato: 1992-11-01
Codice: 978881784222

Sorte alla fine del Quattrocento, le confraternite erano associazioni spontanee di persone per lo più laiche che si univano, sotto la guida di regole precise, per condurre in comune la loro vita religiosa. Sebbene create per preparare all'esistenza ultraterrena, furono ampiamente coinvolte nelle attività sociali, politiche e culturali della comunità svolgendo un ruolo d'estrema importanza, spesso sottovalutato dagli storici: organizzavano scuole domenicali e funerali, gestivano ospedali e orfanotrofi, patrocinavano le arti e la musica, davano asilo e perseguitavano gli eretici, fornivano doti e accompagnavano al patibolo i condannati alternando la cura materiale dei corpi all'interesse, certamente preminente, per le anime: se il patibolo era l'ultimo possibile pentimento per il condannato, così una dote poteva, con il vincolo del matrimonio, distogliere una "povera vergognosa" dalle tentazioni. Inoltre la carità gratificava l'anima di chi la prestava in misura maggiore di chi la riceveva. L'ampio e documentato saggio di Christopher Black è il primo a esplorare in modo approfondito il fenomeno delle confraternite, osservandolo secondo diverse angolazioni e prospettive e inquadrandolo nello scenario ricco di tensioni dell'Italia del Cinquecento. La vastità del quadro e la ricchezza delle fonti consultate non pregiudicano tuttavia l'attenzione e il gusto dell'autore per il particolare, l'interesse per le vicende dei singoli, siano questi i volti anonimi e incappucciati dei membri delle confraternite della Vita e della Morte che si disputano la precedenza in un funerale, oppure personaggi noti come Virginia Maria de Leyva, la monaca di Monza di Alessandro Manzoni. In un'analisi accurata di carte private, archivi, testimonianze d'arte sacra e fonti storiografiche, Christopher Black mette in luce trasformazioni e cambiamenti avvenuti in queste associazioni sulla scia dei grandi movimenti religiosi e sociali del XVI secolo, rilevando come le confraternite ne accogliessero le profonde istanze di rinnovamento e moralizzazione. Frutto di una sintesi organica e coerente, l'opera contribuisce ad animare l'attuale dibattito su Riforma cattolica e Controriforma, su povertà, filantropia e controllo sociale.

Christopher F. Black è professore incaricato del Dipartimento di Storia moderna della Glasgow University.

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Prefazione
Tavole delle abbreviazioni

  • Per inquadrare la scena
  • Le confraternite: che cos'erano, dove erano situate e a chi si rivolgevano
  • Le confraternite: chi le controllava e chi le sosteneva
  • L'organizzazione interna e la vita religiosa
  • Le devozioni religiose esterne
  • Le confraternite: l'aspetto finanziario
  • La povertà
  • La povertà: esigenze e risposte
  • L'umanitarismo delle confraternite: gli affamati, gli assetati, i forestieri, gli ignudi e gli ammalati
  • L'umanitarismo delle confraternite: i carcerati, gli ignoranti e i morti
  • Gli edifici delle confraternite e le loro decorazioni
  • Conclusioni

Appendice I: popolazione
Appendice II: cambi
Note
Bibliografia
Indice analitico

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