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Storia della Magia

di
Editore: Edizioni Mediterranee
Informazioni: prefazione di Robert Kanters, traduzione di A. Valledro. - pp. 496, nn. tavole e illustrazioni b/n, Roma
Stampato: 1968-01-01
Codice: 500000004438

Dalla prefazione di Robert Kanters:
"Per mezzo della magia le cose cessano di essere ciò che sono per divenire ciò che noi desideriamo che siano. Il cappello non è più vuoto se vogliamo che ne esca un coniglio; in virtù dei nostri filtri la persona che amiamo non è più indifferente; colui che non amiamo più, soffre e muore come la bambola che noi torturiamo per affatturarlo; il piombo diventa oro; il diavolo diventa la nostra governante o piuttosto un cattivo servo a tutto fare; la morte non è più completamente morte e l'avvenire non è più misterioso.
La magia è dunque in ogni cosa. Si potrebbe dirne quanto un etnologo, Giacomo Soustelle, diceva della religione, cioè che è un fatto della cultura universale come il fuoco. Soprattutto, scaturisce da ciascuno di noi perché, come diceva Bergson, «non è, che l'esteriorizzarsi di un desiderio del quale è pieno il cuore». Chi tra noi non ha sognato, almeno per un istante, di essere mago? Di mutare l'ordine del mondo piuttosto che i propri desideri? Di possedere una potenza di una specie ignota per piegare uno spirito, un cuore e anche meno di questo, uno sguardo?
Aspirazione universale, l'aspirazione magica non si traduce né in una religione, né in una scienza. La magia è autoritaria, sua sorella, la religione, e umile; questa sottomette la nostra volontà alla volontà di Dio, accetta un ordine che non dipende da noi e che può anche, in un modo o nell'altro, crocifiggerci, cerca di inserire l'uomo in un contesto divino. Al contrario la magia non si preoccupa di questo insieme e non perché sia tentata di fare appello al diavolo, questo dio delle fattucchiere, il che sarebbe già sottomettersi a un ordine divino, sia pure inverso, ma comunque sempre una sottomissione, ma piuttosto perché pretende di ignorare qualsiasi ordine che non sia quello del desiderio magico e di rovesciare in questo mondo o in un altro tutto quanto le si oppone. La religione prega e spera, la magia costringe e riesce; una raccolta di prescrizioni magiche è un libro di cucina sacra o, forse, sacrilega.[...]"

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