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L'Abbandono alla Divina Provvidenza

di
Editore: Edizioni Paoline
Prezzo: € 12,00

Informazioni: introduzione di padre Ramiére P. - pp. 200, Milano
Stampato: 1986-01-01
Codice: 500000005287

Il P. De Caussade espone la dottrina e ia pratica dell'abbandono nelle mani di Dio, affermando che la fedeltà all'ordine divino ha costituito sempre tutta la santità dei giusti dell'Antico e del Nuovo Testamento. I doveri di ogni momento sono l'ombra sotto la quale si nasconde l'azione di Dio. La perfezione consiste non nel conoscere la volontà di Dio, ma nel sottomettervisi; l'ingegno e gli altri mezzi umani sono utili solo in quanto sono strumenti all'azione divina. Di conseguenza, l'azione divina e presente sempre e dappertutto, benché non sia Visibile che all'occhio della fede; ed è tanto più Visibile quanto più si nasconde sotto apparenze sgradevoli. Dio si rivela in modo misterioso nelle Piccole circostanze, nei grandi avvenimenti della storia, quasi continuando la rivelazione; si dona per mezzo delle creature, e per santificarsi basta abbandonarsi a lui, perchè Dio si fa guida nell'oscurità, gioia nelle desolazioni, ricchezza nella povertà, difesa nei pericoli. L'anima è rapita dall'amore, attinge luce e forza, sa vedere Dio nelle creature, buone o cattive che siano, e Dio assicura una gloriosa vittoria sulle potenze del mondo e dell'inferno.

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Introduzione del padre Ramiére P.

LIBRO I. - Natura ed eccellenza della virtù dell'abbandono

I. - La fedeltà all'ordine divino costituì tutta la santità dei giusti dell'Antico Testamento, di S. Giuseppe e di Maria Santissima stessa.

II. - I doveri di ogni istante sono ombre sotto le quali si nasconde l'azione divina

III. - Quanto diventerebbe più accessibile la santità considerata sotto questo punto di vista!

IV. - La perfezione non consiste nel conoscere l'ordine di Dio, ma nel sottomettersi ad esso

V. - Le letture e gli altri esercizi ci santificano solo in quanto sono per noi e i canali dell'azione divina

VI. - L'ingegno e gli altri mezzi umani sono utili solo in quanto servono di: strumento all'azione divina

VII. - Non può esservi pace duratura, fuorchè nella sottomissione all'azione divina

VII. - La perfezione delle anime e l'eccellenza dei diversi stati si valutano dalla fedeltà al volere di Dio

IX. - Tutte le ricchezze della grazia sono il frutto della purezza del cuore e del perfetto abbandono

LIBRO II. - L'azione divina e il modo con cui essa lavora incessantemente alla santificazione delle anime

I. - L'azione divina è presente sempre e dappertutto, benché non sia visibile che all'occhio della fede

II. - L'azione divina è tanto più visibile all'occchio della fede, quanto più si nasconde sotto apparenze sgradevoli

III. - L'azione divina ci offre ad ogni istante beni infiniti e ce li da in proporzione della nostra fede e del nostro amore

IV. - Dio si rivela a noi in modo misterioso, ma altrettanto reale e adorabile tanto nelle piccole circostanze quanto nei grandi avvenimenti della storia e della Sacra Scrittura

V. - L'azione divina continua nei cuori la rivelazione iniziata nella Sacra Scrittura; ma i caratteri di cui si serve per scrivere, non saranno visibili che nel gran giorno

VI. - L'amore divino si da a noi per mezzo di tutte le creature che ce lo comunicano velatamente, simili a specie eucaristiche.

VII. - L'azione divina è tanto indegnamente trattata da molti cristiani, nella sua manifestazione quotidiana, quanto lo fu Gesù Cristo dai Giudei nella sua umanità

VIII. - La rivelazione del momento presente ci è più utile, poiché si rivolge direttamente a noi

IX. - La rivelazione del momento presente e una sorgente di santità sempre zampillante

X. - L'istante presente è la manifestazione del nome di Dio e l'avvento del suo regno

XI. - L'azione divina apporta in tutte le anime la santità più eminente; per santificarsi basta abbandonarsi ad essa

XII. - Soltanto l'azione divina può santificarci, poiché essa si regola sull'esemplare divino della nostra perfezione

LIBRO III. - L'assistenza paterna con cui Dio circonda le anime che si abbandonano interamente a lui

I. - Dio si fa guida delle anime che si abbandonano totalmente a lui

II. - Dio conduce tanto più sicuramente l'anima che si abbandona a lui, quanto più sembra avvolgerla nell'oscurità.

III. - Le desolazioni che Dio fa provare all'anima abbandonata in lui, non sono che amorosi artifizi dei quali essa un giorno si rallegrerà

IV. - Dio arricchisce tanto più generosamente l'anima che si abbandona in lui quanto più sembra impoverirla.

V. - Dio difende tanto più potentemente l'anima che si abbandona in lui, quanto meno essa è capace di difendersi.

VI. - L'anima che si abbandona in Dio, invece di resistere ai suoi nemici, trova in essi utili ausiliari.

VII. - L'anima che si abbandona a Dio può astenersi dal dire o fare cosa alcuna in propria difesa perché la stessa azione divina la giustifica.

VIII. - Dio vivifica 'anima che si abbandona in lui con mezzi che sembrano doverle dare la morte.

IX. - L'amore sostituisce tutto per le anime che percorrono questa via.

X. - L'anima che si abbandona a Dio trova più luce e forza nella sottomissione all'azione divina di quel che ne posseggono tutti gli orgogliosi che a lei resistono.

XI. - L'anima che si abbandona in Dio sa vederlo anche nel superbo che lotta contro la sua azione. Tutte le creature, buone o Cattive, glielo rivelano.

XII. - Dio assicura alle anime che gli sono fedeli, una gloriosa vittoria sulle potenze del mondo e dell'inferno.

Esercizio di unione amorosa della nostra volonta a quella di Dio (di S. Francesco di Sales).

Atto di abbandono (di S. Giovanna Francesca de Chantal)

Altro atto di abbandono (del B. Pignatelli)

Libro usato disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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