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La Musica nel Mondo Antico

Oriente e Occidente

di
Editore: Sansoni Editore
Prezzo: € 24,00

Informazioni: prefazione dell'autore, traduzione di Anna Mondolfi. - pp. XIV-342, 64 tavv. b/n f.t., nn. ill. b/n, Firenze
Stampato: 1981-03-01
Codice: 500000002774

Tra gli storici contemporanei che hanno affrontato i vasti e complessi problemi della musica nel mondo antico, Curt Sachs è certamente il primo che non si e‘ limitato a studiare certi aspetti dei singoli paesi, Cina India o Grecia, ma ha abbracciato in una dinamica complessa e in una sintesi limpidissima tutti i diversi e multiformi stili nati nell'Oriente e nell'Occidente antico.
Questo affascinante scavo, che non ha eguali se non nelle grandi ricostruzioni archeologiche delle civiltà sepolte, ha reso palese come per migliaia di anni la musica abbia oscillato tra irrazionalità di forme primitive, senza sbocco, e razionalità di ricerca di nuovi tessuti e contenuti; come per strani parallelismi, civiltà del tutto separate tra loro si siano incontrate o abbiano percorso esperienze collaterali in questo campo: i greci e i giapponesi, gli europei e gli indiani nordamericani.
Curt Sachs ha così conferito più distinti contorni agli stili primitivi, più originali interpretazioni ai sistemi orientali, e prospettive del tutto nuove sulla musica greca, portando alla luce le profonde radici su cui poggia il fiorente tronco della musica occidentale.
L'opera si apre con un'ampia e articolata sezione dedicata alla musica primitiva, per poi prendere in esame le quattro grandi regioni del mondo antico: il Medio Oriente (Egitto, Sumer, Babilonia), l'Asia orientale (Cina, Giappone), l'India e la Grecia (con un capitolo dedicato a Roma); per concludersi con una disamina attenta sull'eredità greca nella musica islamica e sugli inizi della musica europea medievale. Curt Sachs con questo libro ha dato al mondo il maggior lavoro e la più profonda analisi della protostoria e della storia antica nel campo della musica. Sostenuto da una cultura altrettanto ricca di erudizione filologica quanto di profondità di pensiero e di chiarezza di stile, egli ha compiuto qualcosa di più di un lavoro storico: ha ricostruito per noi e per le future generazioni la base per la conoscenza della musica di oggi, fornendo gli strumenti per l'interpretazione della nostra civiltà musicale e per lo sviluppo della musica del futuro.

Una profonda cultura artistico-letteraria, formatasi presso il Collège Francais di Berlino, fu alla base degli studi di Curt Sachs.
Dopo essersi laureato con una tesi sulla scultura fiorentina nel XV secolo, egli si orientò verso l'investigazione della storia degli strumenti musicali: in un'opera monumentale Sachs pose le prime salde basi a questo settore dell'attività umana fino allora inesplorato.
Già queste ricerche sarebbero di per sé sufficienti a fare di Sachs un musicologo d'eccezione: il suo capolavoro in materia resta il libro Geist und Werden der Musikinstrumente, ove gli strumenti sono considerati come simboli della cultura umana attraverso il tempo. Ma un uomo della capacità e degli interessi di Sachs non poteva limitarsi a questo solo campo d'indagine; così egli volse la sua attenzione alla cultura musicale dell'antichità, del Medioevo, del Rinascimento e dell'Età barocca. Il risultato di queste faticose ricerche, che richiesero molti anni di paziente lavoro, fu il volume qui presentato.
Sachs pubblicò in seguito un volume del tutto nuovo per gli studi musicologici: Rhythm and Tempo, indagine , sistematica e storia degli impulsi motori e sensori e delle reazioni alla musica, uno studio cioè di carattere estetico e psicologico.
Tra le opere più notevoli dello studioso figurano inoltre: The Commonwealth of Art, Les Instruments de musique de Madagascar e Musik und Oper am Kurbrandenburgischen Hofe.
Nato nel 1881, Curt Sachs insegnò all'Università di Berlino dal 1919 al 1933, nell'Università di New York dal 1937 al 1953 ed in seguito alla Columbia University, tenendo contemporaneamente corsi presso il Queens College e l'Hunter College. La morte lo colse nel 1959.
Postumo è apparso, nel 1962, il suo ultimo lavoro intitolato The Wellsprings of Music.

Libro usato disponibile in copia unica

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