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La Sposa Ideale del Ramayana

Ristampa Anastatica del 1894 di Vālmīk dalla Libreria Editrice Galli di C. Chiesa e F. Guindani di Milano.

di
Editore: Tipolitografia Vitali
Prezzo: € 120,00

Informazioni: a cura di Ketto e Barbara Cattaneo, presentazione di Renato Morgandi, premessa ad uso del lettore di Giorgio Mangini, le illustrazioni a colori sono tratte da «Il costume antico e moderno di tutti i popoli» di Giulio Ferrario - Milano, 1816. - pp. VII-90, nn. tavv. a colori e b/n f.t., Bergamo
Stampato: 1997-01-01
Codice: 500000005270

Dalla presentazione:
« Ebbi la ventura, non molto tempo fa, di entrare in possesso di una preziosa edizione della fine del secolo scorso che, sotto il titolo de La Sposa Ideale riprendeva un suggestivo stralcio del Ramayana, grande capolavoro della cultura indiana dedicato all'epopea di Rama.
La lettura mi avvinse a tal punto che mi nacque il vivo desiderio di far conoscere questo poema anche agli Amici.
In particolare, mi ha profondamente colpito la dedizione di Sita, la dolce sposa di Rama, che con una fedeltà estrema supera le più terribili prove per mantenersi fedele al giuramento fatto allo sposo, fedeltà che non la fa esitare a superare indenne e trionfante la prova suprema del rogo.
La lettura di questo poema indiano dia lo spunto a riflettere profondamente. Spero che gli Amici ai quali ho dedicato, con i miei auguri, questa pubblicazione, sappiano apprezzare non solo gli insegnamenti, ma anche la preziosa veste con la quale e presentata. »

Nota: Pubblicazione intonsa stampata su carta Daly bianca di 160 gr. di pura cellulosa, creata per edizioni di pregio.

La sposa ideale del Ramayana, edito a Milano presso la Libreria Editrice Galli di C. Chiesa e F. Guindani nel 1894, presenta aspetti editoriali e culturali che lo rendono interessante e che vengono esaminati nella "Premessa ad uso del lettore", scritta da Giorgio Mangini per la riedizione dell'opera a cura di Ketto e Barbara Cattaneo, stampata a Bergamo nel 1997 in un'edizione fuori commercio. Della premessa viene qui di seguito riproposto l'estratto, insieme alla dedica di Ghisleri Al mio ottimo collega Prof. Rodolfo Giani per le sue nozze.

L'autore
Arcangelo  Ghisleri  (Persico  Dosimo,  Cremona,  1855  -  Bergamo,  1938)  è  stato  uno  degli intellettuali più importanti e significativi della storia italiana tra i due secoli. Le sue posizioni politiche e culturali (ateo e repubblicano in un'Italia cattolica e monarchica) lo hanno tenuto ai margini delle istituzioni e del potere, e spiegano perché il suo nome, all'infuori di una ristretta cerchia di studiosi, sia poco noto.Eppure, l'insegnamento svolto dal 1885 al 1902 tra Matera, Savona, il liceo “P. Sarpi” di Bergamo, Cremona e, infine, il liceo cantonale di Lugano sulla stessa cattedra che era stata di Carlo Cattaneo; gli Atlanti di geografia storica pubblicati per lunghi anni presso l'Istituto Italiano d'Arti Grafiche di Bergamo; gli studi storici e geografici; la direzione di giornali e riviste («Emporium», «Cuore e critica», «L'Educazione Politica», «La Ragione», «Bergamo Nuova», ecc.); le numerose iniziative pedagogiche e didattiche, sono solo alcuni tra i più significativi aspetti di un'esperienza che fa di Ghisleri uno dei più importanti educatori della storia dell'Italia contemporanea.

L'occasione del libro
Secondo un costume tipicamente ottocentesco, in occasione di riti, ricorrenze e celebrazioni, gli amici di coloro che erano i protagonisti delle cerimonie (qui, un matrimonio) spesso facevano stampare scritti dedicatori di varia natura (poesie, novelle, saggi), che assumevano, anche dal punto di vista graficoeditoriale, l'aspetto di una vera e propria strenna.In  questo  caso,  chi  si  sposava  era  il  professor  Rodolfo  Giani,  insegnante  di  lettere  classiche presso il liceo cremonese nel quale insegnava anche Ghisleri. Come regalo di nozze, Ghisleri decise di stampare un libretto che, per le sue caratteristiche e i suoi contenuti, ben si adattasse all'occasione matrimoniale e, nel contempo, fosse portatore di un messaggio che andasse oltre la circostanza specifica, assumendo un significato ed un valore universali.La scelta ghisleriana cadde sull'epopea di Rama, vasto e complesso capolavoro della cultura indiana. Prima di vedere in che modo Ghisleri decise di presentare un testo apparentemente così lontano dalla sensibilità occidentale, va ricordato che lo stesso Ghisleri, nel 1881, in occasione del proprio matrimonio con la bergamasca Anna Maria Speranza (nipote del vescovo di Bergamo Pietro Luigi Speranza, fiero esponente dell'intransigentismo cattolico: curiosa circostanza per un maestro di laicità come Ghisleri!) ebbe in dono una composizione poetica dall'amico Filippo Turati, futuro fondatore del Partito Socialista Italiano.

Il libro
Dal frontespizio, Ghisleri risulta l'autore del libro.Ciò è contemporaneamente vero e falso.È vero: Ghisleri ha pensato la struttura del libro e scelto le sue parti, premettendovi una breve introduzione nella quale dichiara il suo intento.È falso: l'autore del libro, trattandosi di un'epopea religiosa e popolare affidata ad una antichissima tradizione orale, in realtà si può identificare solo nel senso che, tra il V e il III secolo a. C., venne scritto in lingua sanscrita e attribuito dalla tradizione ad un unico poeta, Valmiki (nel testo di Ghisleri, Valmici).Il poema fu tradotto in italiano per la prima volta dall'indianista Gaspare Gorresio (Bagnasco, Cuneo, 1808 - Torino, 1891) attraverso un lavoro che durò complessivamente circa trent'anni e che vide la luce una prima volta a Parigi tra il 1847 e il 1858 e, in una seconda edizione in tre volumi per complessive 1500 pagine circa, a Milano, tra il 1869 e il 1870, presso l'editore Pogliani. È appunto a questa seconda edizione della traduzione di Gorresio che Ghisleri fa riferimento.Come dice chiaramente nella sua introduzione, qui riproposta, egli ha voluto togliere dall'immenso contesto poetico del Ramayana la "gemma" della storia d'amore tra Rama e Sita. Quale migliore viatico, per un'amico che contrae matrimonio, di quello narrato in  queste  pagine,  in  cui  soprattutto  si  delineano  le  caratteristiche  morali  della  "sposa  ideale"? L'idea che attrae Ghisleri, e che chiarisce anche il titolo da lui scelto per questo libro, è quella di una coppia di giovani sposi che, dopo l'idillio iniziale, è costretta ad una  dolorosa  separazione  e  ad  una  lunga  serie  di  ostacoli  da  superare  prima  della  finale  riconciliazione.  La  circolarità  della  storia  (unione  iniziale  -  separazione  coatta  – ricongiungimento finale), con tutti gli eventi drammatici che ne scandiscono il ritmo, permette di verificare il valore e la forza del sentimento dei due giovani sposi, separati e dunque soli di fronte alle innumerevoli difficoltà causate da interventi umani e divini. È soprattutto la figura femminile di Sita, vera ‘sposa ideale', la sola ed autentica artefice del proprio destino, dolce incarnazione dell'autonomia e della libertà del soggetto umano di fronte a tutto e a tutti, anche ai voleri di capricciose divinità. È dunque a Sita che va tutta la simpatia di Ghisleri, da lui ampiamente espressa nella sua introduzione. Nel contesto della cultura fortemente maschile che caratterizzava in particolare la provincia italiana a fine Ottocento, questo aspetto assume, in modo molto garbato, tutto il significato di una vistosa controtendenza democratica ed emancipatrice. L'idea della cultura come educazione, accennata all'inizio come propria e tipica di Ghisleri, coglie il valore di una storia d'amore che va ben oltre il suo contesto spaziotemporale e, in una prospettiva fortemente intessuta di religiosità, tende ad assumere significato universale.A poco più di cento anni di distanza dalla pubblicazione di un libretto che, per la sua destinazione privata, non aveva alcuna particolare pretesa culturale, è interessante coglierne  le  componenti:  dall'antichissima  cultura  religiosa  indiana,  attraverso  la  dotta  opera filologica di Gaspare Gorresio e l'affettuoso montaggio fatto dal Ghisleri per un amico in procinto di sposarsi, si sovrappongono storie e significati che riescono ancora a comunicare con noi anche attraverso il linguaggio accademizzante e desueto della traduzione gorresiana.[...]

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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