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Vita e Governo degli Ordini Religiosi

di
Editore: Ferro Edizioni
Informazioni: preambolo dell'autore, traduzione dal francese di Bianca Starace. - pp. 320, illustrazioni b/n, Milano
Stampato: 1965-09-30
Codice: 500000004476

Gli Ordini religiosi esistono da secoli: da sette, da dieci e persino da sedici secoli. Quale il segreto della loro longevità? Quale il segreto della loro sorprendente vitalità? Sono frutto di una rigida pianificazione stabilita dalle gerarchie, o invece dell'iniziativa individuale?
I Benedettini, ad esempio, sono passati dalla più assoluta autonomia abbaziale a diverse forme di soprabbazialità: quella di Cluny, accentratrice, e quella di Citeaux, meno rigida. Come e perché?
Che i religiosi abbiano costruito l'Europa è un fatto che non è stato messo in luce in maniera adeguata: gli usi e le istituzioni europee non sarebbero ciò che sono senza di loro, senza la loro prodigiosa assistenza tecnica, che si assicurava una propria accumulazione primitiva, precapitalista. Quali sono state le linee di questa evoluzione? Ecco alcune delle domande - a proposito di un mondo aperto e misterioso insieme - alle quali risponde in questo libro uno storico libero da ogni preoccupazione apologetica, ma estremamente interessato in questi problemi, ch'egli studia da più di vent'anni e che presenta al pubblico in una nuova luce, con rispetto delle convinzioni altrui. Il lettore, credente o non credente, per addentrarsi nel mondo vivente dei religiosi non potrebbe trovare guida migliore del sociologo Léo Moulin, che ha rapporti di studio e ormai d'amicizia con la Grande-Chartreuse, con la Curia generalizia dei Gesuiti a Roma, con i Benedettini e i Trappisti. Il prof. Le Bras, l'eminente sociologo della religione, ha detto una volta che Léo Moulin è un maestro qualificato della scienza politica - qui applicata con originale ricerca agli Ordini religiosi.

«Gli stessi religiosi mediterebbero con frutto questo libro, che mette in luce le costanti di una effettiva vitalità riconosciuta dalla storia ». (P. A. Hamman, La Table Ronde)

«Uno studio magistralmente condotto». (P. Ch. Monsch, La Croix)

Nato a Bruxelles nel 1906, Léo Moulin compì gli studi all'Università di Bologna, ottenendo la laurea in lettere con una tesi su Le pessimisme dans l'oeuvre d'Anatole France.
Laureatosi nel 1940 in filologia classica all'Università di Bruxelles e quindi in scienze politiche, militò nelle file del socialismo a fianco di Paul-Henri Spaak, dopo aver trascorso tredici mesi nelle carceri di Regina Coeli, a Roma, per antifascismo attivo.
Terminata la guerra, fu nominato segretario generale e relatore del gruppo di terminologia delle scienze sociali all'U.N.E.S.C.O.
Dopo aver insegnato storia per quindici anni, venne nominato professore al Collegio d'Europa, a Bruges, ove attualmente tiene corsi di sociologia.
Consigliere principale del Consiglio degli studi economici della Caisse bénévole d'épargne et de retraite de Belgique, Moulin è anche redattore capo di «Res publica», rivista dell'Istituto belga di scienze politiche. Egli collabora inoltre a numerosi periodici francesi ed esteri e partecipa ai lavori del Centro Europeo della Cultura, a Ginevra.
Della vasta produzione di Léo Moulin vanno particolarmente ricordate le seguenti pubblicazioni: De Robespierre à Lénine, Du traité de Versailles à l'Europe d'aujourd'hui, Syllabus des temps modernes, Socialism of the West (premio del Left Book Club), La società di domani nell'Europa d'oggi (scritta appositamente perla Collana «Europa Una»).

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