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La Psicologia del Transfert

Il dramma della psicoterapia

di
Editore: Il Saggiatore
Informazioni: premessa dell'autore, traduzione di Silvano Daniele. - pp. 240, nn. illustrazioni b/n, Milano
Stampato: 1963-12-06
Codice: 500000003950

Fin dal suo apparire (1946), La psicologia del transfert fu giudicata una tappa fondamentale per la teoria e la pratica psicoterapeutica. Nel suo dissenso dal freudismo, Jung era qui arrivato ad affrontare uno dei punti più paradossali della dottrina del Maestro: il transfert, cioè il rapporto affettivo di resistenza o di dipendenza che si instaura tra il paziente e il medico nel corso dell'analisi. Questo libro profila in maniera coerente e organica un «tutto Jung», che sembrava sfuggire a ogni tentativo di sistemazione. E vi scorge la lucidità estrema di un testamento, generoso di lasciti ancora da mettere a frutto.

C. G. Jung (1875-1961) studiò medicina a Basilea e, come assistente, lavorò sotto la guida dello psichiatra Bleuler a Zurigo. Quando si costituì la Società internazionale di Psicoanalisi ne divenne, per designazione di Freud, il presidente. Il suo dissidio col maestro data dal III Congresso di Psicoanalisi (1911) e dal libro Metamorfosi e simboli della libido (1912). Nella sua impostazione generale, Jung capovolge finalisticamente il senso dei processi psicologici, che le teorie freudiane avevano interpretato deterministicamente. Una parte della sua vasta produzione (oltre 200 opere) è tradotta in italiano; Il Saggiatore ha pubblicato nel 1965 l'autobiografia: Ricordi sogni riflessioni.

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