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Samaṇ Suttaṁ - Il Canone del Jainismo la più Antica Dottrina della Non-Violenza

Titolo originale: Samaṇ Suttaṁ

di
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Informazioni: a cura di Śrī Jinendra Varṇi e Sagarmal Jain, edizione italiana a cura di Claudia Pastorino e Claudio Lamparelli, premessa di Claudia Pastorino, nota di Radhakrishna Bajaj per l'editore indiano, in sovraccoperta: Pratika, il simbolo della fede jainista. - pp. 192, Milano
Stampato: 2001-05-01
Codice: 978880449195

«Uccidere un essere vivente è come uccidere se stessi; provare compassione per un essere vivente è come provarla per se stessi. Chi desidera il proprio bene, dovrebbe evitare di causare qualsiasi danno a un essere vivente.»

Per la prima volta viene pubblicata in italiano una raccolta di testi canonici di una religione indiana tra le meno conosciute, ma che conserva tratti dottrinali e pratiche ascetiche di grande originalità: il Jainismo.
Finora non era stato possibile offrire un libro del genere sia alle comunità jainiste sparse nel mondo sia alla curiosità degli occidentali a causa delle divisioni esistenti fra le principali sette del Jainismo, che utilizzavano canoni differenti. Infine, grazie all'iniziativa di uno studioso indiano, Vinobaji, fortemente influenzato dal pensiero e dall'opera di Gandhi, fu preparata una prima raccolta di testi poi sottoposta alla revisione e all'approvazione di un'assemblea di monaci di tutte le sette. Nacque così nel 1975 una prima versione in pracrito che nel 1993 fu tradotta in inglese e oggi, di quest'ultima, viene proposta la traduzione italiana.
L'opera, suddivisa in versetti sul modello del Dhammapada, rappresenta una sintesi dei principi e dei precetti della religione jainista, che fu una delle concorrenti del Buddhismo. La via indicata dai suoi grandi maestri, Vardhamāna Mahāvīra e gli altri Tīrthaṅkara («i costruttori del guado»), è quella di un rigoroso ascetismo volto a separare l'anima immortale dal corpo e dalla materia, dalle passioni e dalle illusioni, che ci tengono incatenati a questa dolorosa esistenza terrena. Ignorando del tutto, come il Buddhismo, l'esistenza di un Dio, il Jainismo ritiene che l'uomo possa raggiungere da solo quella «vetta dell'universo» dove godrà di una libertà e di una beatitudine infinite.
Poiché tutti gli esseri viventi, più o meno evoluti, sono dotati di un'anima, il Jaina deve fare molta attenzione - per non procurarsi altro karma negativo - a non ferire nessuna creatura, nemmeno un insetto o una pianta. E una simile attenzione fa di questa religione la più rispettosa della vita, in linea con il più spinto ecologismo moderno. La non-violenza del Jainismo, basata sul riconoscimento del legame di parentela che unisce tutti gli esseri viventi, si estende fino al campo del pensiero, giungendo a negare che qualsiasi affermazione possa assurgere al ruolo di verità assoluta. Da qui l'idea, anch'essa estremamente moderna, che di ogni cosa sia possibile fare affermazioni contraddittorie a seconda del punto di vista e che la conoscenza umana resterà sempre — finché non si raggiungerà l'onniscienza dei «liberati» — parziale e relativa.

Visualizza indice

Premessa di Claudia Pastorino

Nota dell'editore indiano
Lettera a Vinobaji da parte dei monaci
Risposta di Vinobaji
Introduzione

Parte prima
LA FONTE DELL'ILLUMINAZIONE

  • 1 Precetti su ciò che è benefico
  • 2 Precetti sugli insegnamenti del Jina
  • 3 Precetti sull'Ordine religioso
  • 4 Precetti sull'esposizione delle scritture
  • 5 Precetti sul ciclo della trasmigrazione
  • 6 Precetti sui karma
  • 7 Precetti sulla falsa fede
  • 8 Precetti sulla rinuncia agli attaccamenti
  • 9 Precetti sulla religione
  • 10 Precetti sull'autodominio
  • 11 Precetti sulla non-possessività
  • 12 Precetti sulla non-violenza
  • 13 Precetti sulla vigilanza
  • 14 Precetti sull'educazione
  • 15 Precetti sull'anima

Parte seconda
LA VIA DELLA LIBERAZIONE

  • 16 Precetti sulla via della liberazione
  • 17 Precetti sui «tre gioielli»
  • 18 Precetti sulla retta fede
  • 19 Precetti sulla retta conoscenza
  • 20 Precetti sulla retta condotta
  • 21 Precetti sulla realizzazione spirituale
  • 22 Precetti sulle due vie della religione
  • 23 Precetti sulla religione dei laici
  • 24 Precetti sulla religione dei monaci
  • 25 Precetti sui voti
  • 26 Precetti sull'attenzione e sull'autocontrollo
  • 27 Precetti sui doveri obbligatori
  • 28 Precetti sulla penitenza
  • 29 Precetti sulla meditazione
  • 30 Precetti sulla riflessione
  • 31 Precetti sui colori dell'anima
  • 32 Precetti sul progresso spirituale
  • 33 Precetti sulla morte serena

Parte terza
LA METAFISICA

  • 34 Precetti sulle verità fondamentali
  • 35 Precetti sulle sostanze
  • 36 Precetti sull'universo

Parte quarta
LA TEORIA JAINISTA DELLA RELATIVITÀ CONOSCITIVA

  • 37 Precetti sul non-assolutismo
  • 38 Precetti sulla conoscenza valida
  • 39 Precetti sui punti di vista
  • 40 Il Syādvāda e la Saptabhaṅgī
  • 41 Precetti sulla riconciliazione
  • 42 Precetti sull'interpretazione
  • 43 Conclusione
  • 44 Inno a Mahāvīra

Note a cura di Claudio Lamparelli

Glossario

Il volume non è disponibile

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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