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Il Contemplatore Solitario

di
Editore: Ugo Guanda Editore
Informazioni: a cura di Henri Plard, traduzione di Quirino Principe. - pp. 344, Parma
Stampato: 1995-03-01
Codice: 978887746368

Chi conosce Ernst Jünger e la sua straordinaria attitudine a vedere attraverso le parole e le cose, troverà finalmente raccolti in questo libro saggi leggendari, sempre sottintesi nel ritratto che ci si e fatti di questo scrittore. Poco accessibili ai lettori italiani, gli scritti che costituiscono Il contemplatore solitario sono qui tradotti quasi in omaggio al centesimo compleanno (29 marzo 1995) di questo indistruttibile testimone della verità e dell'immutabile che s'intravede oltre la verità. I temi sono già in parte familiari allo jüngeriano fedele, ma qui si caricano di forza irresistibile, e l'incalzare delle idee, raggiunto il vertice di densità e d'intensità, si conclude sempre con un aforisma luminoso e trasparente che ogni volta sembra riassumere il significato supremo. Il tema più nuovo per il lettore italiano è quello che si articola in una formidabile architettura logica e insieme temeraria in Linguaggio e anatomia: il reciproco rapporto di mimesi e di specchio tra il linguaggio e la struttura del corpo umano. Quel saggio coabita con folgoranti pagine di diario, nate da soggiorni in terre solari, neolatine. La parte primaria è assegnata all'Italia, e in particolare alla sua terra storicamente più tenuta ai margini, la Sardegna (Presso la torre saracena, Terra sarda, Lo scarabeo spagnolo). Con la «trilogia sarda» si armonizza perfettamente il grandioso affresco di Una mattina ad Antibes: l'immagine della Provenza marittima sfolgora di colori diversi, ma ne balena un simile luccichio di abitatori degli abissi marini o del fogliame o delle altezze montane e celesti.
Forse con maggiore energia che in altri scritti jüngeriani erompe qui l'energia dello stile, che travolge il lettore nell'insolita esperienza di una penetrazione visiva della natura il cui fascino è quello di un'avventura epica e fantastica.
Un diario più breve e Balcone sull'Atlantico, nato da un soggiorno a Lisbona: qui non è la natura l'oggetto reso trasparente dallo sguardo dello scrittore, ma l'arte. Quelle pagine sono un ponte tra la forma del diario e la critica d'arte che raggiunge altezze sovrane nel saggio che chiude la raccolta, I demoni della polvere, dedicato all'opera di Alfred Kubin: un'arcata gotica dai colori nordici, eccentrica rispetto a gran parte del libro, e proprio per questo fortemente saldata, posta com'è alla fine, con lo scritto ancora più eccentrico - un piccolo capolavoro di «espressionismo metafisico» - che apre il libro: Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna. Qui, come nello Scarabeo spagnolo, come nel fulmineo Tre ciottoli, il lettore troverà forse la chiave decifratoria dell'eroica battaglia intellettuale di Jünger tesa a sottrarre la bellezza, fine ultimo dell'Essere, alla tragedia del tempo che fluisce.

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Argomenti: Saggi, Letteratura,

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