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Katherine Mansfield

Katherine Mansfield

Titolo originale: Katherine Mansfield. A biography

Autore/i: Meyers Jeffrey

Editore: Rusconi

prima edizione, traduzione dall’inglese di Lidia Lax, in sovraccoperta: Katherine Mansfield nel ritratto di Anne Estelle Rice, 1918, National Art Gallery, Wellington, Nuova Zelanda.

pp. 400, numerose tavole in bianco e nero fuori testo, Milano

«Io sono una scrittrice a cui non importa di nulla se non di scrivere – è questo che sento. Quando sono con le persone, mi sento come un dottore con i suoi pazienti – molto comprensiva – molto interessata ai malati, molto ansiosa che loro mi dicano tutto quello che possono – ma per quanto riguarda me – del tutto sola, del tutto isolata – una condizione singolare.» (Katherine Mansfield a Dorothy Brett)
I temi di Katherine, che si sviluppano direttamente dall’esperienza personale, sono quelli di un’inferma sola, spaventata e sensibile, che vuole sfuggire alle oppressioni della realtà adulta per rifugiarsi nei ricordi d’infanzia, e trattano dell’abbandono, della solitudine e di una profonda paura della morte.
I racconti di Katherine sul matrimonio riflettono la sua paura di essere abbandonata e tradita, la sua gelosia autodistruttiva e il senso di colpa, dovuto alle sue infermità. Danno un rilievo alla protagonista isolata, che ha bisogno di comprensione e di amore, e alla mancanza di comprensione e di onestà basilari nei rapporti coniugali.

Quando Katherine Mansfield morì, nel 1922, attorno alla sua personalità di donna e di scrittrice fu creato un mito sentimentale e idealizzato che per molti decenni ha diffuso la falsa leggenda di una creatura delicata e sensibile. In realtà l’immagine personale di Katherine è assai più terrestre e cupa. Essa fu l’eroina appassionata e tragica di una vita tempestosa e drammatica, votata caparbiamente alla sua vocazione di scrittrice. Nella ricerca ansiosa di una completa libertà creativa, sfidò convenzioni sociali e restrizioni morali, piegò la sua ricerca dell’amore a esperienza da utilizzare poi nell’arte, rimanendone dolorosamente ferita e traumatizzata.
Jeffrey Meyers ripercorre, attraverso un’imponente ricerca di documenti e testimonianze, il breve e intenso itinerario sentimentale di Katherine Mansfield: l’infanzia ansiosa e solitaria, di «piccola selvaggia» ribelle al conformismo della famiglia; l’esperienza del risveglio dei sentimenti; la ricerca della libertà sessuale e la resa distruttiva al «duro cammino dell’amore» nella convinzione che il vivere allo sbaraglio avrebbe fatto più ricca la sua arte; le amicizie lesbiche; la straordinaria relazione con il marito John Middleton Murty. Le sconsiderate avventure erotiche di Katherine portarono a risultati tragici. Nel primo anno di vita in Europa ebbe un’infelice storia d’amore con un uomo, concepì un bambino illegittimo, sposò un altro uomo per lasciarlo il giorno successivo al matrimonio, attraversò un periodo di tossicomania e perse il bambino in un parto prematuro. Gli ultimi anni della sua vita furono dominati da un’incessante peregrinazione tra Francia, Italia e Svizzera nel tentativo di arrestare lo sviluppo della tubercolosi e ristabilire la salute in declino implacabile. Disperata, sentendosi braccata dalla morte, ripose infine ogni speranza nelle dottrine mistiche di Gurdjieff, nel cui istituto morì a trentaquattro anni.
Le drammatiche vicende della breve vita di Katherine Mansfield sono intimamente legate alla sua esperienza di scrittrice; le tempeste dei sentimenti la deprimevano ma anche la ispiravano, eccitandola a scrivere, spesso con frenesia. Meyers riserva una costante attenzione a questo rapporto di stretta interdipendenza e indaga con acuta sensibilità nelle relazioni di Katherine con i protagonisti della civiltà letteraria del suo tempo: la sua amicizia profonda e agitata con D.H. Lawrence e la moglie Frieda, l’ammirazione impastata d’invidia e diffidenza per Virginia Woolf, l’adulazione sentimentale per Bertrand Russell, l’incontro illuminante con James Joyce, che è una delle molte e sorprendenti rivelazioni di questa affascinante biografia.

Jeffrey Meyers è professore alla University of Colorado. Ha scritto vari libri sulla letteratura di lingua inglese del primo Novecento e in particolare su T.E. Lawrence e George Orwell. Tra le sue opere ricordiamo: A Fever at the Core, Married to Genius, Homosexuality and Literature.

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