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Il Mattino dei Maghi

Il Mattino dei Maghi

Introduzione al realismo fantastico

Autore/i: Bergier Jacques; Pauwels Louis

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

seconda edizione, prefazione di Sergio Solmi, introduzione degli autori, traduzione di Pietro Lazzaro, sovracoperta di PaulScharff, titolo originale: Le matin des magiciens.

pp. XVII-486, Milano

Il mattino dei maghi e stato presentato al pubblico dall’editore francese con uno slogan molto azzeccato: «Leggere questo libro è come cavalcare una cometa». Ma è anche affrontare uno studio imponente.
Ecco alcuni degli interrogativi che pone. La futura forma di governo sarà la società segreta? Sono già esistite civiltà tecniche, distrutte poi dalle conseguenze delle loro stesse scoperte? Esistono porte aperte su universi paralleli? Stiamo procedendo verso forme d’ultra-umano? Apparentemente, sono problemi pazzeschi, ma, per gli autori, è indispensabile porli.
E porne molti altri ancor più sconvolgenti; perché, come dice Teilhard de Chardin, «al livello del cosmico (tutta la fisica moderna ce l’insegna) solo il fantastico ha qualche possibilità d’essere vero». Per fornircene un esempio a noi vicino, gli autori hanno studiato in particolare il nazismo, rivelandoci una società mistico-politica che credeva alla terra concava, alla presenza reale del Superiore Ignoto, ai Giganti dell’era secondaria, e sperava di vincere con sacrifici rituali il freddo della pianura russa. Ne viene fuori un quadro stupefacente del «socialismo magico» hitleriano; un quadro che, soprattutto, sconvolge molti schemi e nozioni che sono ormai clichés della storia ufficiale. Ed è solo un esempio di quel che il «realismo fantastico», come metodo d’esplorazione, può rivelarci. La storia delle scoperte, la storia delle idee dal XIX secolo ai giorni nostri, la storia delle civiltà assumono proporzioni favolose.
Nella terza parte del volume, forse la più importante, viene rivoluzionata la nostra concezione della psicologia umana. Tutto quel che pensiamo in generale dei poteri dell’intelligenza, degli stati di coscienza, degli strumenti del nostro cervello, del genio, dell’intuizione, della memoria o del sogno, è spazzato via da un vento prodigioso, e ci si ritrova in una specie di foresta di ipotesi terrificanti o fiabesche. Non si tratta però di meditazioni gratuite o di fabulazioni poetiche, ma di fatti e di riflessioni su fatti.
«Questo libro avvincente e inaccettabile, ispirato e abborracciato, convinto e contraddittorio, dovuto alla penna agilissima di un ex-occultista ed ex-surrealista come Louis Pauwels, con la collaborazione di quel singolare scienziato e mitografo della scienza che è Jacques Bergier, non costituisce, come riconoscono gli stessi autori all’inizio, né un romanzo, né una narrazione fantascientifica, né un documentario di fatti bizzarri, né la divulgazione d’un insegnamento ermetico: pur presentandoci un po’ tutte queste cose insieme. È anche una specie di rapsodia della nuova speranza, della grande avventura che gli sterminati orizzonti inaugurati dalle ultime scoperte scientifiche offrono all’umanità, speranza che si riannoda a sua volta ai sogni e alle leggende che attraverso i secoli sono stati alimentati da magia e occultismo, sono stati appannaggio di misteriose sette iniziatiche.» Un libro insomma che ci offre, «attraverso un’esposizione lucida, varia e appassionata, il materiale più affascinante che possano tenere per noi in serbo questi anni di ardua e preoccupante trasformazione tecnica e sociale». Sono le parole con cui Sergio Solmi presenta ai lettori Il mattino dei maghi, introduzione al «realismo fantastico», la nuova prospettiva antropologica che getta un ponte tra la mistica e lo spirito moderno, tra il meraviglioso e il positivo, secondo l’orientamento dei surrealisti di trent’anni fa.

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