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Dialoghi con l’Aldilà

Dialoghi con l’Aldilà

La scoperta delle “voci dell’aldilà” – Prove obbiettive delle comunicazioni dei defunti – Un ponte fra due dimensioni – “Noi morti siamo vivi! Noi viviamo!” – Come ottenere il contatto con il registratore o con la radio

Autore/i: Jürgenson Friedrich

Editore: Armenia Editore

premessa di Hans Geisler, traduzione di Paola Giovetti.

pp. 304, Milano

Diciassette anni fa, Friedrich Jürgenson si è imbattuto per la prima volta nel fenomeno delle ”voci dell’aldilà”. L’avvenimento non è accaduto per caso: i “defunti”, desiderosi di creare un ponte fra la loro dimensione e la nostra, hanno deciso di avvalersi dei mezzi offerti dalla moderna tecnologia. E cosa poteva essere più adatto di un registratore, di un apparecchio radio?
La sconvolgente, innegabile verità di questo libro è che ci troviamo di fronte a prove oggettive: un nastro magnetico non può mentire. Un altoparlante non inventa messaggi. Jürgenson stesso è rimasto a lungo nel dubbio, ha affacciato diverse ipotesi che gli consentissero un’interpretazione razionale dei fatti; e alla fine si è arreso. ”Siamo vivi! Noi viviamo! Noi morti, siamo vivi! Siamo uomini! “: da messaggi come questo è nata nell’autore la certezza di un’altra dimensione, di un diverso modo di esistere.
L’immagine che Jürgenson ci offre dell’aldilà non ha niente di idealizzato, di fittizio. È un aldilà prosaico, se vogliamo, perché i defunti sono rimasti quelli che erano in vita, con l’importantissima differenza che ora godono di una diversa visione delle cose, sono liberi da barriere spaziali e temporali, hanno un diverso criterio di valutazione. Però non fanno mai prediche ai viventi, non danno giudizi di tipo morale: insegnano solo a vedere l’intero universo da una nuova angolatura.
Quali sono i requisiti indispensabili per raggiungere il contatto? In primo luogo occorrono assoluta dedizione e pazienza; poi bisogna essere oggettivi, equilibrati, e soprattutto si deve conoscere la difficile arte di ascoltare, di fare il silenzio interiore. Gli “amici dell’aldilà” disdegnano chi va in cerca di fama o denaro; ma chiunque sia mosso dall’amore, dal desiderio di scoprire la sorte delle persone care improvvisamente scomparse, non sarà mai privato del successo.
Forse siamo sulle soglie di un’incredibile, gigantesca rivoluzione. Forse, con il progressivo migliorare della tecnica, verrà il giorno in cui le immagini dei ”defunti” appariranno sui teleschermi di tutto il mondo. Allora moriranno l’odio, |a superbia, l‘orgoglio; scompariranno le guerre; e sarà, per tutti noi, un giorno diverso.
Friedrich Jürgenson è un singolare personaggio. Profugo russo scampato a due guerre, studioso sin dalla prima giovinezza dei fenomeni occulti e delle tematiche religiose, cantante lirico, pittore (ha ritratto più volte Pio XII e Paolo VI), appassionato d’archeologia (ha compiuto importanti scavi a Pompei), regista di documentari televisivi, ha raggiunto notorietà internazionale proprio grazie agli esperimenti con le ”voci dell’aldilà”.
Oggi si dedica quasi interamente alla divulgazione delle scoperte in campo parapsicologico, convinto com’è di dover compiere una missione d’estrema importanza per l’umanità. Nel tempo che gli rimane a disposizione continua a dipingere e a portare avanti le altre sue attività (un suo documentario sulle “voci” sarà presto trasmesso anche dalla televisione italiana).

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Argomenti: Aldilà,

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