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Luci ed Ombre del Giusnaturalismo ed Altri Studi di Filosofia Giuridica e Politica

di
Editore: G. Giappichelli Editore
Informazioni: premessa dell'autore, nota bibliografica. - pp. 328, Torino
Stampato: 1989-01-01
Codice: 500000006090

"Bisogna che sia determinata qual è la retta ragione e qual è la misura che la definisce" (Aristotele, Etica Nicomachea 1138b).

Il tentativo di dare una fondazione assoluta al diritto - come alla matematica - cade in un'antinomia; eppure che cosa sia giusto o ingiusto non dipende da nessuna statuizione o volontà arbitraria, né del potere, né di Dio, più di quanto ne dipenda la radice quadrata di 25. Questo l'assunto, leggermente paradossale, di Mathieu, che lo difende contro ogni forma di giuspositivismo, in particolare contro quel giuspositivismo mascherato che fa dipendere la giustizia da una pretesa "volontà generale", alla Rousseau. La giustizia è una forma di simmetria, necessaria, sebbene non sufficiente alla vita morale, analogamente a quanto accade in fisica, dove la simmetria è la forma più generale delle leggi, sebbene una natura non possa esistere senza una qualche sua violazione.
Queste tesi sono viste da Mathieu in relazione a diverse situazioni storiche e sociopolitiche, e in vista di esse si interpreta, in particolare il martirio abbastanza enigmatico di Tommaso Moro, il quale, con spirito profetico intuì che l'atto di supremazia" avrebbe fatalmente portato il potere a farsi arbitro della verità, prima ancora che della giustizia.

Il principio della recta ratio ha attraversato la storia del pensiero umano, suscitando reazioni contrastanti. Da criterio di verità delle azioni umane per Aristotele a criterio puramente soggettivo e inesistente in rerum natura per Hobbes. In ogni caso, la problematica che esso solleva non può essere elusa o  sottovalutata, poiché chiama in causa due dimensioni fondamentali della esperienza umana che costituiscono il nucleo essenziale di riflessione di ogni filosofia pratica.
Innanzi tutto si tratta di sapere quale criterio di misura debba avere l'azione dell'uomo: come si possa distinguere una scelta o una decisione razionale dal mero arbitrio. Se si vuole salvare la comunicazione intersoggettiva e con essa la convivenza sociale, è necessario che vi sia una qualche misura comune della condotta umana, una misura che valga per ogni uomo.
La recta ratio non è solo criterio di azione, ma è anche disposizione interiore: è il criterio in rapporto al quale ogni uomo costruisce (o distrugge) la sua identità. Nella tradizione classica, essa, come tale, veniva infatti collegata alla virtù. Anche chi non ama riconoscersi in tale tradizione non può non ammettere che la ragion pratica esige comunque un'attenzione anche per i singoli soggetti e per le situazioni particolari che essi sperimentano. Quali sono le virtù che devono caratterizzare nel mondo di oggi non solo l'operare del giudice e del giurista, ma anche quello del cittadino?
Attraverso indagini scientifiche e materiali didattici, questa collana si propone pertanto di contribuire a rinnovare l'inesauribile ricerca di questa misura comune e di questa disposizione interiore nell'ambito delle regole e delle azioni giuridiche.

Vittorio Mathieu ordinario di filosofia morale nella facoltà di Lettere di Torino, socio dell'Accademia dei Lincei, già membro e vice-presidente del consiglio esecutivo dell'UNESCO.
Ha pubblicato tra l'altro, La speranza nella rivoluzione (Milano, 1971), Perché punire (Milano, 1978), Cancro in Occidente (Milano, 1981), Filosofia del denaro (Roma, 1985).

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Premessa
Nota Bibliografica

I. SIMMETRIA FORMALE E DIRITTO SOSTANZIALE

1. Luci e ombre del giusnaturalismo

Appendice - La lotta per il diritto: Jhering e Piovani

2. Sistemi logici e sistemi giuridici

Impossibilità di autofondazione formale

3. Regola implicita e giudizio riflettente kantiano

4. Il cristianesimo, Kant e il concetto della responsabilità individuale

II. DIRITTO E VALORI

1. Valori fondamentali del diritto tra protezione e promozione

2. L'umanità è sacra?

3. L'eguaglianza giuridica

4. Essenza, natura, devianza

5. Difesa del diritto alla nascita

6. Prolegomeni ad uno studio dei diritti umani dal punto di vista della comunità internazionale

7. Thomas More: ragioni di una scelta

III. DIRITTO E POLITICA

1. La funzione mediatrice del diritto

2. La società aperta: destino e vocazione dell'Europa

3. Libertà e diritto

4. La libertà e la legge

5. Legittimità e potere

6. Scienza economica e realtà sociale

7. Ambiguità della violenza

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