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Il Manoscritto di Samarcanda

Titolo originale: Samarcande

di
Editore: Longanesi & C.
Informazioni: traduzione dall'originale francese di Emanuela Fubini, note: I versi alle pagg. 11, 16, 55, 151, 229 sono dati nella traduzione di Alessandro Bausani (Omar Khayyam, Quartine, Einaudi, Torino, 1973), collana: Gaja Scienza 266. - pp. 306, 1 cartina fuori testo in b/n, Milano
Stampato: 1989-03-01
Codice: 978883040874

"Mani si affanneranno per sfiorarlo e aprirlo; occhi avvinti seguiranno riga per riga la cronaca della sua avventura, scopriranno il poeta, i suoi primi versi, le prime ebbrezze, le prime paure. E la setta degli assassini. Poi si fermeranno, increduli, davanti a un'immagine color sabbia e smeraldo. Essa non porta nè data nè firma, soltanto queste parole, fervide o disincantate: Samarcanda, il più bel volto che la Terra abbia mai mostrato al sole."

Una sera d'estate del 1072, un giovane giunge a Samarcanda. È Omar Khayyam, astronomo, matematico di genio, filosofo e poeta sopraffino. Le sue quartine "i celebri robaiyyat" ignote ai pi˘ mentre lui era in vita, conosceranno un'enorme popolarità soltanto sette secoli dopo la sua morte. L'epoca inquieta in cui visse lo costrinse a interrompere spesso gli amati studi per attraversare in lungo e in largo, errando di corte in corte, la Persia che allora si estendeva fino all'Asia centrale. Khayyam abitò a Nishapur, Samarcanda e Isfahan, e fu amico di personaggi eccezionali fra i quali spicca Hassan Sabbah, fondatore della setta degli Assassini. Durante i suoi vagabondaggi, Khayyam continuò a bere vino, ad amare le donne, a respirare i profumi del deserto e a scrivere quei versi che ancora ci incantano, per la loro freschezza e di cui mai fu trovato l'originale. Ma, quando mancano le fonti, lo storico cede di buon grado il passo al romanziere. E Amin Maalouf, fin dal suo precedente romanzo Leone l'Africano, ha dimostrato d'essere maestro nell'arte di colmare i vuoti. Così, la seconda parte di questo libro è la storia (una delle tante possibili, certo la pi˘ entusiasmante) del manoscritto autografo delle quartine di khayyam e dell'uomo che lo inseguì caparbiamente, a rischio costante della vita, nella Persia di fine Ottocento dilaniata dalle lotte intestine e poi invasa dalla vicina e potente Russia. Quella Persia che, alla fine,  risulta la vera protagonista del racconto col suo duplice volto antico e moderno, accanto a due personaggi principali che per tutta la vita, ciascuno a modo suo, rincorsero l'irraggiungibile Poesia.

Amin Maalouf, nato in Libano nel 1949, vive a Parigi dal 1976. Dopo studi in economia e sociologia, ha svolto per dodici anni attività di giornalista e di inviato speciale, è stato direttore del settimanale Annahar International e poi caporedattore di Jeune Afrique. Nel 1983 ha pubblicato Le Crociate viste dagli Arabi, subito diventato un classico tradotto in molte lingue. In questa collana è gia apparso Leone l'Africano. Grande bestseller in Francia, nel 1988 Il Manoscritto di Samarcanda ha ottenuto il Prix des Maisons de la Presse.

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  • Libro primo: Poeti e amanti
  • Libro secondo: Il paradiso degli assassini
  • Libro terzo: La fine del millennio
  • Libro quarto: Un poeta in mare

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