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La Mia Terra il Mio Popolo

Le memorie del Dalai Lama del Tibet

di
Editore: Garzanti Editore
Prezzo: € 23,00

Informazioni: prima edizione, introduzione dell'autore, traduzione dall'inglese di di Ugo Tolomei. - pp. 244, 33 illustrazioni a colori e b/n f.t., Milano
Stampato: 1962-11-28
Codice: 500000004442

Il Tibet millenario, misterioso e sconosciuto, rimasto per secoli chiuso ad ogni intrusione straniera, il paese dei monasteri e dei monaci, dove la vita era semplice e serena pur nell'austerità dei costumi e nella severità predicata dalla religione buddista, ha cessato di esistere da quando nel 1950 le truppe della Cina hanno oltrepassato i confini e assoggettato un popolo inerme.
Nessuno meglio del Dalai Lama, la più alta autorità spirituale e politica tibetana, può far luce sul mistero del Tibet e sulla tragedia del suo tramonto. Nella solitudine dell'esilio, egli rievoca miti e tradizioni secolari della sua gente, narra la sua ascesa al trono e la sua educazione religiosa, i primi incontri con i conquistatori, i disperati tentativi di salvare almeno un resto di libertà di vita e di fede. «Mentre la Cina sta distruggendo il mio popolo e tutti i valori per cui esso vive, io nel mio esilio dedico ogni sforzo alla causa tibetana nell'unico modo che mi è consentito, cercando cioè di far sapere al mondo intero attraverso le Nazioni Unite - ed ora anche attraverso questo libro - ciò che è accaduto e che sta accadendo nel Tibet e di aiutare tutti coloro che come me hanno preso la via dell'esilio...».
Sorgerà un nuovo Tibet quando il paese sarà nuovamente affrancato dalla soggezione straniera: a questo avvenire nella libertà e nella pace mira tutta l'opera del Dalai Lama; il suo libro perciò non è soltanto un autentico documento umano e politico, è anche un appello alla coscienza del mondo.

Il quattordicesimo Dalai Lama è nato nel 1935 a Taktser, piccolo villaggio del Tibet nordorientale, da una umile famiglia di contadini. A cinque anni, dopo lunghe ed elaborate ricerche compiute in base a riti e tradizioni antichissime, fu riconosciuto ufficialmente come reincarnazione del tredicesimo Dalai Lama morto nel 1933.
Accolto solennemente nella capitale Lhasa, iniziò qui il lungo periodo di noviziato spirituale e di vita monastica.
All'età di sedici anni si trovò improvvisamente di fronte al problema dell'infiltrazione cinese che minacciava l'indipendenza del Tibet. Dopo inutili tentativi di giungere a un pacifico accordo con la Cina, nel 1950 con il cosiddetto Trattato di Pechino l'occupazione del Tibet diveniva un fatto compiuto. Nel 1956 il Dalai Lama compì un pellegrinaggio politico e religioso in India dove visitò la tomba del mahatma Gandhi. Tornato in patria nel 1959, continuò a seguire e a predicare la politica della non-violenza, ma non riuscì purtroppo a impedire che tra il popolo in fermento per la crescente pressione dei cinesi si accendesse la rivolta, che scoppiò in tutta la sua violenza nel 1959, causando la repressione cinese e il totale asservimento del Tibet alla Cina.
A quell'anno risale la drammatica fuga del Dalai Lama in India dove egli vive tuttora in volontario esilio, adoperandosi per un futuro migliore della sua terra e del suo popolo.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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