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Un Mondo Perduto e Ritrovato

di
Editore: Editori Riuniti
Prezzo: € 16,00

Informazioni: prefazione di Oliver Sacks, traduzione del testo di Salvatore Arcella, traduzione della prefazione e postfazione di Luciano Mecacci. - pp. 190, ill. b/n, Roma
Stampato: 1991-01-01
Codice: 978883593425

Che cos’è la memoria? Nessuna domanda è forse scientificamente più attuale, anche nei termini della scienza più dura e rigorosa. Pure, questo piccolo capolavoro del maggiore tra i neuropsicologi del nostro tempo, dedicato all’esperienza vissuta da un uomo cui la guerra ha tolto definitivamente la memoria, non è un prodotto della scienza intesa nel senso «classico» del termine. Come e più dei famosi casi freudiani, è il prodotto di un raro genere letterario che si approssima alla finzione e al romanzo. Aleksandr Lurija si è dedicato per venticinque anni a seguire uno straordinario paziente, le cui doti di volontà, emotività e intelligenza non sono state intaccate da una lesione al cervello che non si è mai potuta compensare. Zasetskij, il protagonista di questa storia, non è più riuscito a leggere correntemente, anche se ha scritto oltre tremila pagine di grande interesse e lucidità. Gli è impossibile vedere il lato destro del suo corpo, e la sua memoria, il suo linguaggio, la sua comprensione dei fatti numerici anche i più semplici sono stati irrimediabilmente lesi. Ciò nonostante, la sua consapevolezza e la sua capacità di sforzo cosciente sono rimaste intatte insieme ai suoi lobi frontali. Il libro di Lurija non è una semplice analisi di un caso, anche se i riferimenti analitico-teorici vi sono continuamente presenti ed espliciti. La narrazione . del vissuto e l’accuratezza della sua descrizione, in termini di cui sarebbe difficile ignorare o sottostimare la qualità letteraria, sono parte integrante di una metodologia scientifica che si vuole nuova e polemicamente nuova. «Gli scienziati classici, ha scritto Lurija, guardavano gli eventi nei termini delle loro parti: isolando passo per passo unità ed elementi importanti, andando dai più semplici ai più complessi, dai fatti concreti verso la formulazione astratta di leggi generali… I “romantici” della scienza non volevano né suddividere la realtà vivente nei suoi componenti elementari né comprimere l’opulenza della vita concreta in aridi schemi e concetti rigorosamente astratti, vuoti d’ogni impressione reale».
Come tutti i grandi biologi, scienziati di una Scienza che non può non essere storia, Lurija non ha mai potuto condividere la dicotomia esclusiva di questi poli tradizionali del pensiero. Classico e romantico, analitico e descrittivo, strutturale e storico si sono alternati nella sua opera segnandone la dinamica e il senso.
Ha scritto opere classiche e «sistematiche» ed altre «biografiche» e «romantiche», come appunto questo Mondo perduto e ritrovato. Considerato ormai in ogni parte del pianeta il maestro incontestato delle più avanzate ricerche neuropsicologiche, i suoi libri conoscono oggi un successo di pubblico niente affatto limitato agli specialisti. La scienza, anche per merito di Lurija, e di ricerche come la sua, torna a far parte della cultura, di una possibile enciclopedia del nostro tempo. «Purtroppo, scriveva Lurija a Oliver Sacks prefatore di questa nuova edizione del suo libro, la capacità di descrizione che era cosi comune tra i grandi neurologi e psichiatri del XIX secolo... è ora quasi persa». Lurija l’ha ritrovata, insieme a una dimensione della scienza che torna a farla parlare agli uomini.

«E forse qui c’è un concetto generale che si applica a tutti noi, la lezione che ci hanno insegnato anche Socrate, Freud, Proust: che una vita, una vita umana, non è una vita fino a quando non è esaminata; che non è una vita fino a quando non è veramente ricordata e assimilata; e che questo ricordo non è qualcosa di passivo, ma attivo, la costruzione attiva e creativa della vita di un individuo, la scoperta e la narrazione della vera vita di un individuo.» (Oliver Sachs)

Aleksandr Romanovič Lurija (Kazan 1902-Mosca 1977) dal 1923 cominciò a lavorare all’Istituto di psicologia sperimentale di Mosca dove, nel 1937, si laureò in medicina. In seguito divenne direttore del Laboratorio di neuropsicologia dell’Istituto Burdenko di neurochirurgia. La bibliografia di Lurija è vastissima; in lingua italiana è stato tradotto: Le funzioni corticali superiori nell’uomo (Giunti, Firenze, 1967), Linguaggio e comportamento (Editori Riuniti, Roma 1971), Una memoria prodigiosa (ivi, 1972).

Il volume è disponibile in copia unica

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Argomenti: Psicologia, Scienza,

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