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Erbario - Dialoghi sulle Piante e sui Fiori Simbolici

di
Editore: Rusconi
Prezzo: € 28,00

Informazioni: prima edizione, in sovraccoperta: Miniatura persiana del XVII secolo. - pp. 240, numerose tavole a colori e b/n f.t., Milano
Stampato: 1985-09-01
Codice: 978881812020

Il mondo spirituale, invisibile, non è in qualche luogo lontano, ma ci circonda; e noi siamo come nel fondo dell'oceano, siamo sommersi nell'oceano di luce, eppure per la scarsa abitudine, per l'immaturità dell'occhio spirituale non notiamo questo regno di luce, nemmeno ne sospettiamo la presenza, e soltanto con il cuore indistintamente percepiamo il carattere generale delle correnti spirituali che si muovono attorno a noi. Quando il Cristo sanò il cieco dalla nascita, questi dapprima vide la gente intorno come alberi: tale è il primo delinearsi delle cose celesti. Ma noi non vediamo gli angeli trascorrenti come alberi e nemmeno come ombre di ali lontane interposte fra noi e il sole, anche se i più sensitivi talvolta colgono i battiti possenti di ali angeliche; questi battiti si percepiscono appena, come il più delicato dei soffi.

Un'isola magica al centro di un lago dell'Etruria: nel suo giardino rinascimentale si riuniscono, ogni domenica, alcuni amici per celebrare le piante e i fiori del luogo, evocandone miti, leggende e simboli antichi e nuovi. Sullo sfondo, un palazzo di Giuliano da Sangallo il Giovane, una cupola del Vignola e una collina chiamata Monte Tabor, in cima alla quale si giunge per un sentiero costellato di cappelle affrescate da un allievo di Benozzo Gozzoli: l'ultima è dedicata alla Trasfigurazione. Sulla scena del. giardino le piante, dalle più nobili alle umilissime, alludono a dèi, eroi e ninfe, a virtù e vizi, o sono emblemi dei labirinti psichici e naturali: la zucca assume le sembianze dell'Uovo su cui regna Brahma e da cui sorge il cosmo. Il fico, sotto il quale la lupa nutre Romolo e Remo, diventa l'albero della scienza e l'albero della vita nel Paradiso Terrestre. Il lauro, in cui fu cangiata Dafne amata invano da Apollo, evoca la musica divina che informa la sapienza e le arti. La Grande Madre appare nella melagrana, nel giunonico giglio e nel pino di Attis dal cui sangue spuntarono viole mammole. Divinità remote - archetipi? - affiorano dal vischio, dalla quercia, dal rosmarino. Ma nel cuore dell'olivo, come della palma, del grano, del fico o dell'abete, si cela Colui che è al centro del cosmo e del tempo: l'Unto per antonomasia, al quale alludono tutte le tradizioni, chiamandolo in Egitto Osiride e in Grecia Dioniso. Ogni personaggio, che adombra uno studioso o un artista o uno scrittore vivente, dà voce a una credenza: attorno alla rosa e all'aglio, al papavero e alla ninfea, al girasole e alla viola, cattolici e nichilisti, discepoli di Ermete Trismegisto o di Cari Gustav Jung recitano la loro parte in discussioni ora lievi e ironiche, ora vivaci e appassionate. In dialoghi spiraliformi come architetture barocche si risale lungo una trama velata per scoprire le radici di un sapere le cui manifestazioni storiche sono come facce di un immenso dodecaedro che nessuna mente umana potrà mai abbracciare. In questo personalissimo Erbario - che prosegue il cammino iniziato con il Bestiario - Alfredo Cattabiani fa balenare, fra giochi teatrali, favole e versi di poeti antichi e moderni, il “mistero” al quale le parole scritte possono soltanto accennare perché, come insegna Platone, «ogni uomo serio si guarda bene dallo scrivere di cose serie per non gettarle in balia dell'avversario e all'incapacità di capire degli uomini».

Alfredo Cattabiani è nato a Torino nel 1937 e vive a Roma. È stato direttore editoriale, dal 1963 al 1978, delle Edizioni Dell'Albero, di Boria e della Rusconi Libri. Ha tradotto opere di Simone Weil, George Bernanos, Pierre Drieu La Rochelle, Jules Barbey d'Aurevilly. Ha curato Frammenti di una storia della empietà di Antonio Rosmini (Torino 1968); Le serate di Pietroburgo di Joseph de Maistre (Milano 1971); Il magistero di Albino Luciani, scritti e discorsi (Padova 1979). Giornalista professionista, scrive sui quotidiani «Il Tempo» e «Messaggero Veneto», ed è conduttore di programmi radiofonici di successo. Ha pubblicato: Bernanos (Roma 1964); Bestiario, dialoghi 1984, premio animali simbolici (Milano Selezione Estense)

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