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Quasi Leggera Morte

Ottave

di
Editore: Adelphi Edizioni
Informazioni: a cura di Serena Vitale, Piccola Biblioteca Adelphi, 702. - pp. 100, Milano
Stampato: 2017-03-01
Codice: 978884593162

«Chi potrà mai dirci da dove è arrivata fino a noi la divina armonia che chiamiamo “poesia di Mandel'štam”?» si chiedeva Anna Achmatova. Se lo chiederà anche il lettore di queste Ottave, un ciclo di liriche prodigiose nate in gran parte nel novembre 1933, e dunque quasi contemporaneamente al celebre epigramma contro Stalin, «il montanaro del Cremlino», dove parlavano la rabbia e l'orrore del suddito. Solo così, dopo aver pagato il tributo a un presente in cui il potere non si limita ad asservire, ma pretende anche di spiare nelle menti degli schiavi, Mandel'štam è libero di inoltrarsi nel non-tempo e non-spazio della lirica pura. In un'epoca che promette e celebra il «radioso futuro», le Ottave di Mandel'štam («poesie sulla conoscenza» le definiva) portano il lettore indietro, sempre più indietro, in un universo incorporeo, rarefatto, dove la creazione si sta ancora compiendo – e coincide con la nascita della parola poetica.

Osip Mandel'štam (Varsavia, 1891 - Vladivostok, 1938) è stato uno dei più grandi poeti del Novecento. Di famiglia ebraica, cresciuto a San Pietroburgo, studia anche a Parigi e Heidelberg. Nel 1911, tornato in Russia, aderisce al movimento letterario dell'acmeismo, di cui diviene uno dei principali esponenti. Sempre più isolato e inviso al regime sovietico, dopo due arresti, nel 1938 viene condannato ai lavori forzati. Morirà in un lager di transito. Di lui Adelphi ha pubblicato Viaggio in Armenia (1988) e Il rumore del tempo (2012).

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