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Vita di Goethe

di
Editore: Rusconi
Prezzo: € 32,00

Informazioni: prima edizione, in sovraccoperta: Goethe nel 1828, ritratto a olio di Joseph Karl Stieler (Nuova Pinacoteca di Monaco di Baviera). - pp. 600, numerose tavole a colori fuori testo, Milano
Stampato: 1980-12-01
Codice: 500000006625

Arrivato in aprile, a maggio Goethe assiste già a un avvenimento storico. Maria Antonietta, la figlia dell’imperatrice Maria Teresa, è andata sposa al delfino di Francia, il futuro Luigi XVI. A Strasburgo avviene la simbolica «consegna» della giovane sposina. La città è tutta in festa: luminarie a non finire, la cattedrale che di notte sembra una montagna incantata, un padiglione costruito per accogliere la grande ospite. Goethe lo va a vedere, quel padiglione (che serve anche a nascondere alla vista i quartieri più miserabili della città). L’interno è tappezzato di arazzi ispirati a cartoni di Raffaello. Wolfgang ne resta incantato. Il suo primo contatto con la pittura italiana del Rinascimento, quella grande, lo ha così, attraverso la mediazione del telaio. Lo indigna invece, e ne fa vane rimostranze dove può, l’esposizione di quadri francesi rappresentanti uno dei matrimoni più mal riusciti, tragici, sanguinari della mitologia: quello di Giasone e Medea.
Difatti anche le nozze di Maria Antonietta - che Goethe vedrà chiacchierare in carrozza con le sue dame di corte, " allegra e spensierata - non avranno una conclusione troppo idillica. Dal pugnale infanticida di Medea alla ghigliottina regicida del Terrore corre un filo che Goethe - pare seppe intuire.

«I posteri si meraviglieranno che sia mai esistito un uomo simile», scriveva un autore dello Sturm und Drang quando Goethe (1749-1832) era ancora giovanissimo. In effetti, i posteri non hanno ancora cessato di meravigliarsi. A parte la genialità letteraria, che Schiller giudicava la più alta dai tempi di Shakespeare in poi, ma estesa nei più diversi campi (dalla lirica al romanzo, dal dramma all’autobiografia), a parte la poliedricità di cui Goethe diede prova anche fuori della creazione letteraria, dimostrandosi scienziato profondo, scopritore decisivo nel settore delle scienze naturali, regista e amministratore teatrale, uomo di Stato e di governo, psicologo e viaggiatore, a parte insomma una globalità di interessi e di doti che si riscontra unicamente in Leonardo da Vinci, stupirà sempre, in Goethe, il modo intenso e armonioso di “gestire” la sua stessa vita, facendone un capolavoro dove l’idillio si alterna alla tragedia, la razionalità più serena al più travolgente impulso affettivo. Anche gli amori, dalla prima passioncella di adolescente all’ultima fiammata senile nel segno della rinuncia, sembrano esaurire tutte le possibilità umane dell’eros, dall’affetto più platonico alla felicità basata sui sensi. Studiare le opere di Goethe senza una conoscenza minuziosa della sua vita e impresa del tutto vana, e lo sapeva lo stesso Goethe, che considerava le sue opere come «frammenti di una grande confessione», specchi in cui la sua vita si rifletteva, trasfigurandosi. E nella vita, negli incontri, nelle amicizie, nelle ostilità, nei viaggi, nelle letture, nelle vicende storiche del tempo che va pertanto ricercata la chiave della produzione poetica e scientifica goethiana, la possibile soluzione delle contraddizioni e degli enigmi di quest’uomo che rappresenta uno dei massimi miti culturali dell’umanità. Goethe pagano 0 Goethe cristiano? Goethe reazionario o Goethe progressista? Goethe idealista 0 Goethe cinico? Goethe uomo del Settecento o Goethe uomo del Duemila?
Goethe individualista borghese o Goethe fautore di grandi progetti collettivistici?
Goethe classico o Goethe romantico? Goethe - sì, anche questo - da amare o Goethe da detestare?
Italo Alighiero Chiusano, uno dei germanisti europei più apprezzati per il suo creativo rigore critico, e insieme una delle rivelazioni della nostra più recente narrativa (basterà ricordare il successo che ebbe, a partire dal 1979, il suo romanzo L'ordalia), ha messo il meglio delle sue possibilità di studioso e di narratore in questa biografia che è un grande affresco di storia e cultura documentato sui fatti, affidato alla viva voce del protagonista e dei suoi interlocutori, alla logica delle cose effettivamente avvenute e dei sentimenti effettivamente dichiarati. Una biografia che non vuole dissacrare Goethe, ma darne un’immagine senza miti e senza orpelli, per farcene capire la vera e ancor oggi sorprendente grandezza.

Italo Alighiero Chiusano, nato a Breslavia (la tedesca Breslau, oggi la polacca Wroclaw) nel 1926 da un diplomatico italiano, vive a Frascati, presso Roma. Apprezzato germanista (Premio internazionale «Inter Nationés» 1979 per la sua attività di critico e traduttore), è autore di La letteratura tedesca: storia e antologia (1969), Heinrich Böll (1974), Storia del teatro tedesco moderno (1976). Attivo collaboratore della radio e della televisione (di particolare interesse la sua lunga serie di radiodrammi), ha pubblicato anche racconti, poesie, epigrammi satirici e tre romanzi: La prova dei sentimenti (Rizzoli, 1966); Inchiesta sul mio amore (Mursia, 1972); L’Ordalia (Rusconi, 1979 - Premio Selezione Campiello - Premio Basilicata).

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