Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Le Feste di Billancourt

di
Editore: Adelphi Edizioni
Informazioni: prefazione dell'autrice, traduzione di Maurizio Calusio, in copertina: Richard Gessner, Parigi di notte (1927-1928), Kunstmuseum, Düsseldorf, Biblioteca Adelphi 287. - pp. 232, Milano
Stampato: 1994-06-01
Codice: 978884591066

Billancourt è un sobborgo parigino dominato dalle officine Renault. All'epoca di questi racconti (gli anni Venti e Trenta) vi erano confluiti in massa emigrati della Russia Sovietica che l'industria francese reclutava con buoni risultati. Così Billancourt divenne una specie di enclave russa, luogo di tutte le desolazioni e di tutte le nostalgie, campo di una perenne battaglia fra incongrue euforie e tenace squallore - e dunque sfondo ideale per l'arte della Berberova, per la sua sapienza ironica. C'è una vena di bizzarria, talvolta di tenera follia in molti di questi mai rassegnati déracinés, una comicità che nasce da invalicabili discordanze, un'amarezza cechoviana, sul fondo. Tutti elementi che la Berberova sa mettere in gioco con sovrana sicurezza, fugando ogni patetismo e lasciando vibrare la realtà senza orpelli. Per certi versi queste cronache di periferia (di Parigi, della Russia, della felicità) condensano il talento narrativo della Berberova nella sua chimica purezza.

Nina Berberova (Pietroburgo 1901 - Philadelphia 1993) scrittrice russa naturalizzata statunitense. Frequentò in gioventù il gruppo degli acmeisti, traendone quel gusto per la chiarezza e la precisione che attraversa tante sue opere, dalle biografie (di Cajkovskij, Borodin, Blok) alle ricostruzioni storiche (Storia della baronessa Budberg, 1980), all'autobiografia Il corsivo è mio (1972). Lasciò la Russia sovietica nel 1922, con il poeta Vladislav Chodasevic; visse a lungo a Parigi ma nel 1950 emigrò negli Stati Uniti, dove insegnò a Yale e a Princeton. Agli anni Ottanta risale la «scoperta» della sua narrativa, che raffigura con limpidezza la condizione esistenziale degli émigrés russi, trovando la propria misura più che nel romanzo nel racconto lungo (Le feste di Billancourt, 1930-40; Alleviare la sorte, 1949; Il male nero, 1959).

Visualizza indice

Prefazione

  • Argentina
  • Fotogenico
  • Una storia di musica
  • Qui si piange
  • Gli uncini
  • Romanza zigana
  • La piccola estranea
  • Verste e traversine
  • Il manoscritto di Billancourt
  • L'anello dell'amore
  • Il fantasma di Billancourt
  • Kol'ka e Ljusen'ka
  • Il violino di Billancourt

Il volume non è disponibile

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

, new EUR in_stock