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I Signori del Crimine

Titolo originale: Les seigneurs du crime

di
Editore: Marco Tropea Editore
Prezzo: € 22,00

Informazioni: in collaborazione con Uwe Mühlhoff, traduzione di Maria Cristina Reinhart. - pp. 320, Milano
Stampato: 2000-09-01
Codice: 978884380243

«I cartelli della criminalità organizzata costituiscono lo stadio supremo e l'essenza stessa del modo di produzione capitalista, e beneficiano largamente della “deficienza immunitaria” dei dirigenti della società capitalista contemporanea. La globalizzazione dei mercati finanziari indebolisce lo stato di diritto, la sua sovranità e la sua capacità di risposta, mentre l'ideologia neoliberista, che legittima o (peggio ancora) naturalizza le pratiche delle oligarchie finanziarie mondiali, ignora la legge, debilita la volontà collettiva e priva gli uomini della possibilità di decidere liberamente della propria vita.»

Lo spettro della criminalità organizzata si aggira per l'Europa: da diversi anni sono comparse nuove mafie che hanno tratto vantaggio dal crollo del comunismo e dalla crisi in cui versano alcuni paesi dell'Est, come quelli nati dalle spoglie dell'Unione Sovietica o della Iugoslavia. Perché queste organizzazioni sono così pericolose? Non soltanto per la minaccia costante sotto cui tengono le società democratiche del nostro continente, ma anche per la dimensione planetaria dei loro traffici. Le nuove mafie sono perfettamente integrate nella globalizzazione dei mercati finanziari, nel flusso immediato delle informazioni che Internet rende possibile: da questo scenario ricavano profitti e forza, arrivando a condizionare, se non a ricattare, lo stesso potere politico. A causa del trionfo dell'ideologia neoliberista, le società occidentali mostrano di fronte a questo fenomeno una grave "deficienza immunitaria". Sono prive ormai di quei valori che permetterebbero di resistere all'aggressione e all'ingerenza dei cartelli.
Ma questa economia perversa (con la simbiosi tra capitale criminale e legale, con il traffico di armi, con la complicità degli istituti bancari) è anche all'origine delle tante guerre che hanno insanguinato i nostri anni; come del fiorire di quei "delinquenti di stato" che, nei Balcani e in altre parti del mondo, stanno perpetrando impunemente i peggiori crimini contro l'umanità.
L'analisi di Ziegler prende forma in un racconto incalzante, che ci rivela realtà insospettate e tremende. L'esame di dati e informazioni provenienti da archivi prima inaccessibili è reso vivace dalle testimonianze che lo accompagnano: magistrati e ufficiali di polizia di tutta Europa, impegnati ogni giorno in un lotta contro un nemico sfuggente, spesso nascosto sotto la maschera della legalità.
In queste pagine infuocate, le vicende italiane (di cui Ziegler è un ottimo conoscitore) si inseriscono nella mappatura completa, dettagliata e aggiornatissima di un flagello che non ha più frontiere.

Jean Ziegler insegna Sociologia all'università di Ginevra ed è stato eletto più volte deputato al parlamento svizzero. Ha scritto numerosi saggi di successo in cui ha criticato la politica e il sistema finanziario del suo paese. In Italia, fra gli altri, sono stati tradotti: I vivi e la morte (1980), Le mani sull'Africa (1982), La Svizzera lava più bianco (1990), La felicità di essere svizzeri (1994), I banchieri di Hitler (1997), La Svizzera, l'oro e i morti (1998), La fama nel mondo spiegata a mio figlio (Pratiche Editrice, 1999).

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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