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Introspezione e Responsabilità

Saggi sulle implicazioni etiche dell'introspezione psicoanalitica

di
Editore: Armando Armando Editore
Prezzo: € 23,00

Informazioni: introduzione di Leonardo Ancona, prefazione dell'autore, traduzione di Maria Luisa Falorni. - pp. 256, Roma
Stampato: 1972-12-01
Codice: 500000004180

Dopo Infanzia e società e Il giovane Lutero presentiamo ora al pubblico italiano Introspezione e responsabilità, in cui lo ERIKSON discute direttamente i presupposti teorici e le implicazioni etiche dei suoi precedenti lavori e della ricerca psicoanalitica in genere.
Introspezione e responsabilità si articola in sei saggi: il primo di essi è una interpretazione della vita di Freud condotta alla luce di una ricca informazione e sensibilità storiche; il secondo è una formulazione, in termini per così dire "umanistici", del concetto di "esperienza clinica"; il terzo discute l'applicazione delle conoscenze derivate dall'esperienza clinica all'intelligenza del fondamento storico della patologia individuale; il quarto espone la concezione dell'autore relativa allo sviluppo nell'uomo di quelle capacità o "virtù" che ne fanno un essere sociale; il quinto, intitolato Realtà psicologica e attualità storica, definisce il concetto eriksoniano di "attualità" sulla base di un esame critico del famoso caso di Dora presentato da Freud; il sesto infine tenta esplicitamente una riformulazione della posizione della psicoanalisi di fronte ai problemi della etica.
Diciamo esplicitamente perché proprio questo è il motivo conduttore ed ispiratore implicito in tutto il volume, vale a dire come ci appaiono e come possano essere formulati i problemi e il concetto dell'etica oggi dopo la rivoluzione e lo sconvolgimento apportati in questo campo dalle scoperte psicoanalitiche.
Dopo la scoperta delle motivazioni inconsce del comportamento ha più qualche senso parlare non già di responsabilità ma di responsabilità di fronte a valori e a "virtù"?
L'Autore dà a questo problema una risposta sostanzialmente positiva e, se si tiene conto che lo ERIKSON è uno psicoanalista, piuttosto paradossale. Una risposta, cioè, che evoca a sua volta nel lettore la necessità di una chiarificazione e che si presta alle più diverse interpretazioni e valutazioni.

Del resto, di questa molteplice possibilità di interpretazioni il lettore potrà rendersi parzialmente conto attraverso la diversità di tono delle introduzioni da cui abbiamo voluto far precedere due dei tre volumi di ERIKSON da noi editi.
Il giovane Lutero era preceduto da una prefazione significativamente intitolata Un analista romantico; questo libro è preceduto da una prefazione di L. Ancona.
Abbiamo voluto così, appunto, indicare allo studioso due possibili letture di questo volume, e dell'opera di ERIKSON in genere, tra le quali inserite la propria lettura e la propria meditazione: infatti, tanto è critica la prefazione a Il giovane Lutero, condotta da un punto di vista strettamente freudiano, quanto è esaltatrice quella del presente volume il cui autore ritiene addirittura di poter salutare in ERIKSON una sorta di «salvatore», e cioè di messia, che ha fecondato il corpo altrimenti avvizzito della dottrina freudiana con i principî obliterati o espulsi dell'etica e soprattutto della religione.
Ma quanto appare con chiarezza dal presente volume (più forse che dai suoi altri) è che l'importanza ed il valore di ERIKSON non dipendono certo dai ”servizi” che egli avrebbe reso o non a questa o a quella causa, né dalla sua possibilità di assumere alternativamente il significato che il famoso cavallo assunse per i troiani o per i greci, ma proprio dal valore evocativo delle sue parole e dalla capacità di queste di promuovere la riflessione e la discussione.

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