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Calamity Jane • Lettere alla figlia 1877-1902

Calamity Jane • Lettere alla figlia 1877-1902

Autore/i: Calamity Jane

Editore: Editori Riuniti

prefazione di Riccardo Reim, traduzione di Gabriella Agrati e Katia Bagnoli.

pp. XV-72, numerose illustrazioni b/n, Roma

«Mi sento male & non ho molto da vivere. Porterò con me molti segreti Janey. Cosa sono & cosa avrei potuto essere… Perdonami & tieni conto che ero sola.»
Il West dei saloon, dei feroci attacchi indiani, delle sfolgoranti case da gioco, della corsa all’oro, resta fuori dal cerchio di luce tracciato dal fuoco dell’accampamento. In questa atmosfera di pace e riflessione in cui si dipana il filo dei ricordi, Calamity Jane dialoga con la figlia lontana, iniziando una tenera corrispondenza mai spedita che farà da contrappunto alle tappe della sua vita tumultuosa e che formerà le tessere del mosaico di una vicenda umana ben più complessa e contraddittoria di quella riportata dalle biografie ufficiali e dal mito.

Martha Jane Cannary, detta Calamity Jane, nata nel 1852 e morta nel 1903, è una figura leggendaria del West della Frontiera. Conducente di diligenze, scout, giocatrice d’azzardo, cercatrice d’oro, prostituta ma anche infermiera, cuoca, lavandaia e donna di spettacolo, sposò lo sceriffo James Butler Hickok, il celebre Wild Bill, da cui ebbe la figlia Janey. È a quest’ultima, affidata a genitori adottivi, che Calamity indirizza il suo diario-epistolario.

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