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Budda

Budda

Autore/i: Percheron Maurice

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

traduzione di L. G. Tenconi.

pp. 192, nn. ill. b/n, Milano

Un brano tratto da L’india prebuddistica:
«Concepire un movimento spirituale isolato nel tempo e nello spazio è impossibile. Ogni nuovo tentativo intrapreso dall’essere umano per meglio circoscrivere i problemi riguardanti la sua propria essenza, la sua origine e il suo divenire è un punto in una successione di punti. Ed è pure – il che conta assai più – la risultante di milioni di pensieri che l’hanno preceduto. Spesso è anche una reazione a tali pensieri medesimi. Talvolta perfino un ritorno a concetti originali che furono deviati: in tal caso la riforma tende a ricollocarli in luce, per quanto sembrino essere stati dimenticati dalla coscienza e non siano più localizzati che negli strati profondi della psiche.
Il buddismo, che viene volentieri qualificato alla stregua d’un avvenimento storico, è assolutamente estraneo” all’aspetto fenomenico. Un carattere fortuito, inatteso, non l’ha presentato mai; doveva prodursi e, non fosse stato formulato nel V secolo della nostra èra, sarebbe fatalmente apparso nei decenni successivi, fossero cinquanta o cento non conta.
Ciò è quanto dire che non si può parlare del Budda o del buddismo primitivo senza fare il punto in cui l’India si trovava a quel tempo, sia socialmente che metafisicamente. Ciò che fu apportato ·dal Perfetto non può davvero essere ammesso come un’eresia: l’eresia di solito, mostra un carattere aggressivo di discontinuità, che invece la Dottrina non ha presentato mai. Si potrebbe piuttosto dire che da quasi un millennio, la sclerosi religiosa nella quale l’India si imbalsamava, nascondeva un germe che andava prendendo forma a poco a poco.
Alla sua nascita, il buddismo, di estenuanti battaglie da dare non ne trovò, questo è sicuro. Innanzi tutto perché non era improntato ad un carattere rivoluzionario abbastanza ardente per suscitare una energica reazione da parte delle concezioni indiane che stava per sfrondare, pian piano, fino alle radici. Secondariamente perché si andò formando in una regione in cui i brahmani non esercitavano ancora un valido potere: l’epigrafia e l’archeologia ci forniscono infatti la prova che nel V secolo[…]»

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Argomenti: Libri vari,

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