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Ideografia - Segni, Simboli e Immagini

Corso avanzato di grafica professionale

di
Editore: Editiemme
Prezzo: € 29,00

Informazioni: traduzione di Lucia Antoniazzi. - pp. 192, riccamente e interamente illustrato b/n, Milano
Stampato: 1985-06-01
Codice: 978887022042

Due parole sulla gente di lettere e la grafica
"Gli editori sono immancabilmente sovraccarichi di lavoro, a corto di mano d'opera, senza finanziamenti, e assolutamente in ritardo. E questa è semplicemente una parte della definizione di «editore». Ma, seriamente parlando, gli editori di qualsiasi tipo di pubblicazione - rivista, quotidiano, libro, bollettino d'informazione, organo aziendale, carissimo o a prezzi popolari, semplice o sofisticato - sono anche fondamentalmente dei letterati.
Per molti di loro l'impostazione grafica delle loro pubblicazioni è qualcosa di secondario, un di più, qualcosa che bisogna accettare a malincuore come una seccatura inevitabile, necessaria per abbellire la pagina. L'editore può essere un italianista coi fiocchi oppure un ingegnere attratto dalla rivista in base alla sua specializzazione, o anche un letterato con velleità giornalistiche, che considera le immagini come un semplice corollario, o infine un uomo qualunque che si è imbattutto in una casa editrice. In quanto tali, tutti diventano degli esperti quando si tratta di capire di che cosa parla una determinata storia, di coglierne i contenuti e di calibrarne l'impatto sui lettori. Sono qualificati fondamentalmente per giudicare tutto questo.
Sanno anche quello che vogliono in termini di progetto, quando ce l'hanno sotto mano da vedere. Eppure il più delle volte sono incapaci di combinare le varie componenti: ovvero di dar forma (di «progettare») a quelle preziose parole. Sono in grave imbarazzo perché devono trattare con quello che temono in quanto «Grafica». Così scaricano tutte le responsabilità sulla «sezione artistica» (o su un'altra struttura che in qualche modo possa fornire un «aiuto artistico»), oppure, se sono tipi da «fai da te», con ogni probabilità rimandano la faccenda il più a lungo possibile.
Molti si sentono ostacolati da queste carenze; si vergognano di non avere familiarità con il gergo tecnico e ammettono con disappunto di non saper disegnare una linea diritta (che sembra essere la scusa tipica per non provarci).
Molti sono così scioccamente inibiti che non riescono a vedere la semplice verità: il novantanove per cento di quello che viene definito «arte» o «design» in campo editoriale non è niente di più che buon senso, comune buon senso. È semplicemente l'espressione grafica del contenuto di una storia. Consiste semplicemente nel prendere un mazzo di pensieri e dar loro una forma visibile con un carattere particolare, con un'immagine illustrativa di qualche tipo, e nell'assemblare in una pagina questi elementi. Il progetto editoriale non è una tecnica esoterica. Non ci sono parole d'ordine o strette di mano convenzionali come per entrare in una setta segreta. L'impostazione grafica di una pagina è soltanto una fase del processo editoriale.
Tutto ciò di cui avrebbero bisogno gli editori e di elasticizzare il loro punto di vista, fino a includervi quella dimensione particolare che le loro storie acquistano quando si tramutano da manoscritti in carta stampata. È ovvio che ci dev'essere una relazione naturale tra il filo logico e cronologico di una storia e la sua visualizzazione; e la relazione dev'essere chiara, semplice e congruente. Funziona soltanto quando è editorialmente logica. E la logica è un'altra parola del senso comune, un oggetto di cui la gente di lettere fa largo uso."

Il volume è disponibile in copia unica

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