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Karl Jaspers

Karl Jaspers

Autore/i: Pareyson Luigi

Editore: Casa Editrice Marietti

prima edizione, premessa e introduzione dell’autore.

pp. XXXVIII-222, Casale Monferrato (Al)

La storia delle fortune e delle accoglienze di un autore è strana e bizzarra.
Seguirne il corso, l’andamento, le ragioni porterebbe a costruire un fitto e denso capitolo della storia della cultura. Potrebbero emergere ragioni serie, unite a ragioni meschine, povere: ragioni pertinenti alle atroci e gratuite dimenticanze, alle meschinerie e alla stupidità assai più che alla seria ricerca di ciò che sempre dà da pensare e da meditare. Jaspers fu un autore in voga in Italia, nell’immediato dopo-guerra. Lentamente un diffuso interesse per le sue problematiche, per il taglio particolare con cui queste problematiche erano da lui affrontate andò diminuendo e la gran parte della cultura ufficiale sigillò i suoi libri: «pratiche evase» da riporre in archivi del passato.
Eppure i temi centrali dell’itinerario jaspersiano restano ancora dinnanzi a noi; restano o tornano come, ancora, assai utili possono essere alcuni itinerari che Jaspers indicava per percorrere la vicenda umana così come potrebbe (o dovrebbe!) essere vissuta oggi. Questo giovanile lavoro di Pareyson ci è parso uno degli strumenti più penetranti e più acuti per giungere al centro della lezione jaspersiana.
Scritto da uno sconosciuto e giovane professore nel lontano 1940, conserva oggi il dono di ricondurci là dove un serio pensatore esprime le cose essenziali della propria impresa filosofica, là dove inizia e albeggia l’itinerario onesto di chi vuole ancora pensare umanamente l’enigma del mistero, della tragedia dell’uomo di quest’epoca.
Ci è parsa cosa onesta riproporre questo volume essenziale proprio nel compiersi dei cento anni dalla nascita di Jaspers, con la viva persuasione di riportare a conoscenza uno strumento assai utile (e introvabile) per ripensare insieme a Jaspers temi essenziali della nostra vicenda.

Luigi Pareyson, di origine valdostana, è nato nel 1918 e si è laureato nel 1939 a Torino. È accademico dei Lincei e professore ordinario di Filosofia teoretica nell’Università di Torino. È membro dell’Institut International de Philosophie e fa parte delle Commissioni della Bayerische Akademie der Wissenschaften per l’edizione critica delle opere di Fichte e di Schelling. Dirige la «Rivista di estetica» e varie collane filosofiche. Tra le sue opere ricordiamo: Studi sull’esistenzialismo, 1943; Esistenza e persona, 1950; Fichte, 1950; L’estetica dell’idealismo tedesco, 1950; Estetica, 1954; Teoria dell’arte, 1965; L’estetica di Kant, 1968; Verità ed interpretazione, 1971; Schelling, 1975; Etica ed estetica in Schiller, 1983.

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Argomenti: Filosofia,

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