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Śiva e Dioniso

La religione della Natura e dell'Eros - Dalla preistoria all'avvenire

di
Editore: Ubaldini Editore
Prezzo: € 18,00

Informazioni: prefazione e introduzione dell'autore, traduzione di Augusto Menzio. - pp. 256, nn. tavv. b/n f.t., Roma
Stampato: 1980-10-01
Codice: 500000003725

Separando l'uomo dalla natura e dal divino, l'Occidente ha perduto la sua propria tradizione. Daniélou scopre nelle credenze e nei rituali dell'Occidente una stretta affinità con lo Śivaismo e mostra come molti elementi della perduta tradizione occidentale possano essere facilmente spiegati con l'aiuto dei testi e dei riti preservati in India.

Lo Sivaismo, le cui origini risalgono a una lontana preistoria, differisce fondamentalmente dalla tradizione vedica ma la ha profondamente influenzata per sfociare in quello che viene chiamato Induismo. Lo Sivaismo è religione essenzialmente mistica e naturalista, considera il mondo come un tutto armonioso nel quale le piante, gli animali, gli uomini e gli dèi appaiono come i diversi aspetti della manifestazione della medesima sostanza divina. È dallo Śivaismo che provengono la venerazione dei luoghi santi, degli alberi e degli animali sacri, ma anche le tecniche dello Yoga, le pratiche tantriche, le danze estatiche, l'impiego della musica come mezzo di contatto con il mondo soprannaturale, il culto del fallo, l'uso di tecniche erotiche e orgiastiche come un mezzo di progresso spirituale. , Avendo studiato i testi e i riti dello Sivaismo tantrico, Daniélou è stato colpito dai numerosi paralleli incontrati negli antichi culti dell'Egitto, della Grecia, del mondo pre-celtico. Di fronte all'identità dei riti, dei miti e delle pratiche del Medio Oriente, del mondo mediterraneo e celtico con quelli dello Śivaismo, è divenuto evidente che sia dovuta esistere un'epoca, prima delle invasioni ariane, in cui queste diverse regioni partecipavano insieme all'India delle medesime credenze e della medesima religione.
Tutte le religioni ulteriori in Occidente come in India conservano, sotto una forma più o meno camuffata, un gran numero di leggende, di credenze, di riti, di pratiche, di feste, di luoghi sacri la cui origine può essere fatta risalire a quella medesima fonte.

Alain Daniélou è nato il 4 ottobre 1907.
Sua madre, fervente cattolica, è stata la fondatrice di un ordine religioso; suo padre, uomo politico bretone, era anticlericale. Di salute cagionevole, Daniélou passa la maggior parte della sua infanzia in campagna con dei precettori, una biblioteca e un pianoforte.
Scopre allora la musica e la pittura. Quindi parte per un'università americana. Vende i suoi quadri, lavora nei Cinematografi accompagnando al piano i film muti. Tornato in Francia, studia canto, danza classica e composizione. Tiene recital e mostre.
Dal 1927 al 1932, partecipando all'effervescenza artistica dell'epoca, conosce Jean Cocteau, Diaghilev, Stravinskij, Max Jacob, Henry Sauguet, Nicolas Nabokov, Maurice Sachs, ecc. Quindi inizia a viaggiare in Africa del Nord, in Medio Oriente, in India, in Indonesia, in Cina e in Giappone. Si stabilisce infine in India presso Rabindranath Tagore che lo incarica di missioni presso suoi amici (Paul Valéry, Romain Rolland, André Gide, Benedetto Croce) e lo nomina direttore della sua scuola di musica. In seguito, però, Daniélou si ritira a Benares, sulle rive del Gange, in un antico palazzo.
Per quindici anni studia nelle scuole tradizionali sanscrito, filosofia e musica. Adotta la religione hindu ed è regolarmente iniziato.
Daniélou parla e scrive l'hindi come la sua lingua materna. Suona la vina.
Partecipa al movimento d'indipendenza come consigliere del partito tradizionalista hindu, oggi all'opposizione. Nel 1949 è nominato professore all'Università hindu di Benares e direttore del collegio di musica indiana. Nel 1954 lascia Benares per andare a dirigere la biblioteca di manoscritti e di edizioni sanscrite di Adyar a Madras. Nominato nel 1956 membro dell'Istituto Francese di Indologia a Pondichéry, poi della scuola francese dell'Estremo Oriente, torna in Europa e crea l'Istituto Internazionale per lo Studio Comparate della Musica a Berlino e a Venezia.
Ha pubblicato opere fondamentali sullo Yoga, la religione, la storia, la filosofia e la musica dell'India. Cura la collezione di dischi di musica tradizionale dell'Unesco. In questa stessa collana è già apparso il suo Yoga: metodo di reintegrazione.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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